Nature Action 100, un’iniziativa globale di coinvolgimento degli investitori per ridurre la perdita di natura e il declino della biodiversità lanciata alla COP15, ha pubblicato una serie di azioni che gli investitori si aspettano che le aziende intraprendano tempestivamente per proteggere e ripristinare la natura e gli ecosistemi e mitigare il rischio finanziario. L’iniziativa ha anche svelato i settori chiave in cui gli investitori di Nature Action 100 coinvolgeranno le aziende.
La perdita di biodiversità è la terza minaccia più grave che l’umanità si trova ad affrontare, secondo il World Economic Forum. E in questo contesto, sottolinea Nature Action 100, investitori e aziende svolgono un ruolo fondamentale per affrontare questa sfida. Inoltre, avverte l’iniziativa di investitori, poiché più della metà del PIL mondiale dipende dalla natura e dai suoi servizi, l’esaurimento del capitale naturale crea un significativo rischio operativo, normativo e di reputazione per gli investitori e le imprese, con ripercussioni economiche negative a livello globale.
Le aspettative degli investitori
Le aspettative degli investitori di Nature Action 100 sull’operato delle aziende relative alla protezione della natura e della biodiversità si articolano in sei aree chiave: ambizione, valutazione, obiettivi, attuazione, governance ed engagement.
Nello specifico, le aspettative riguardano:
- Ambizione: le aziende sono tenute a impegnarsi pubblicamente per contribuire il meno possibile ai principali fattori di perdita della natura e a conservare e ripristinare gli ecosistemi a livello operativo e lungo le catene del valore entro il 2030;
- Valutazione: le società devono valutare e divulgare pubblicamente le dipendenze, gli impatti, i rischi e le opportunità legati alla natura a livello operativo e lungo le catene del valore;
- Obiettivi: le organizzazioni devono stabilire obiettivi temporali, specifici per il contesto e basati su dati scientifici, su valutazioni dei rischi, degli impatti e delle opportunità legati alla natura. L’iniziativa, inoltre, invita le aziende a rendere noti i progressi annuali rispetto agli obiettivi;
- Attuazione: le società devono sviluppare un piano a livello aziendale su come raggiungere gli obiettivi. Tale piano deve dare priorità agli approcci basati sui diritti e deve essere sviluppato in collaborazione con le popolazioni indigene e le comunità locali quando sono interessate. Anche in questo caso, le aziende devono rendere noti i progressi annuali rispetto al piano;
- Governance: le organizzazioni sono tenute a supervisionare il consiglio di amministrazione e a rendere noto il ruolo del management nel valutare e gestire gli impatti, i rischi e le opportunità legati alla natura;
- Engagement: le aziende devono impegnarsi con gli stakeholder, compresi gli attori delle catene del valore, le associazioni di categoria, i responsabili politici e altre parti interessate per creare un ambiente favorevole all’attuazione del piano e al raggiungimento degli obiettivi.
Settori chiave identificati
I settori chiave in cui Nature Action 100 mira a stimolare una maggiore ambizione e azione da parte delle aziende sono otto, ritenuti dall’iniziativa di importanza sistemica per invertire la perdita di natura e biodiversità entro il 2030. Questa data è, secondo gli scienziati, la soglia critica da non superare per evitare cambiamenti climatici più catastrofici e le relative conseguenze economiche.
Gli otto settori chiave sono:
- Biotecnologie e prodotti farmaceutici;
- Prodotti chimici, come quelli per l’agricoltura;
- Beni per la casa e la persona;
- Vendita al dettaglio di beni di consumo, compreso l’e-commerce e i distributori specializzati;
- Alimenti, dai produttori di carne e latticini agli alimenti trasformati;
- Vendita al dettaglio di alimenti e bevande;
- Silvicoltura e carta, compresa la gestione delle foreste e i prodotti di pasta di legno e carta;
- Metalli e miniere.
La scelta di Nature Action 100 è ricaduta su questi settori perché sono i principali responsabili della perdita di biodiversità a causa del loro forte impatto sugli habitat, dello sfruttamento eccessivo delle risorse e dell’inquinamento di suolo, acqua e rifiuti solidi.
Con la pubblicazione delle azioni raccomandate dagli investitori e dei settori individuati come quelli più importanti per invertire la tendenza della perdita di biodiversità, Nature Action 100 intende dare un contributo concreto alla protezione degli ecosistemi naturali. Le aspettative, che saranno inviate a un elenco definitivo di aziende selezionate nel corso dell’anno, costituiranno il punto di partenza per l’impegno delle aziende nell’ambito dell’iniziativa.