Le auto elettriche pure circolanti in Italia al 31 ottobre 2023 sono poco più di 214.363 con le immatricolazioni full electric che nei primi dieci mesi dell’anno sono pari a 51.513 unità, con un incremento del 30,76% rispetto allo stesso periodo del 2022. È quanto emerge dall’ultima analisi di mercato di Motus-E, associazione italiana di operatori di mercato che spinge sull’accelerazione verso la mobilità elettrica.
Ancora una volta ciò che più si mette in luce dall’analisi dei dati è il ritardo dell’Italia rispetto agli altri major market europei, con il sorpasso subito dalla Spagna che appare ormai quasi strutturale, relegandoci stabilmente all’ultimo posto tra i grandi del continente. Da 6 mesi ormai il Paese iberico mostra una market share delle auto elettriche costantemente superiore all’Italia: l’ultimo confronto diretto disponibile, sui dati di settembre, vede in particolare la quota di mercato full electric al 5,8% in Spagna e al 3,6% in Italia, mentre nei primi 9 mesi dell’anno il valore si attesta rispettivamente al 5,2% e al 3,9%.
Distribuzione delle immatricolazioni da inizio anno per alimentazione (quota elettrico al 3,9%)
C’è un dato che ben sintetizza la clamorosa differenza di andamento tra i due Paesi: rispetto al 2021, le immatricolazioni di auto elettriche in Spagna hanno segnato un +144% nei primi nove mesi del 2023, mentre in Italia la variazione è stata pari al -5%.
Purtroppo, i numeri relegano l’Italia sempre più indietro nel passaggio alla mobilità elettrica. Dopo la scivolata del 2022, anche quest’anno sarà difficile tornare sui livelli del mercato BEV del 2021, a fronte della costante crescita messa a segno nei Paesi con cui dovremmo ambire a competere. A pesare sono in primis i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti governi, che potrebbero essere ben più efficaci sfruttando meglio le risorse già stanziate, anche per flotte e noleggi. Ma a incidere è anche l’incertezza sulle agevolazioni, che frena chi sta attendendo l’annunciata rimodulazione dei bonus.
Sicuramente l’impegno dei costruttori europei per immettere sul mercato sempre più modelli sotto i 25.000 euro, incentivi esclusi, darà un’importante scossa al mercato, anche perché, analizzando l’andamento del mercato tedesco dopo lo stop degli incentivi alle elettriche, si nota come al calo dei BEV corrisponda una contrazione del mercato totale, il che vuol dire che stimolare la domanda full electric significa fare il bene del mercato auto tutto. In questo momento, peraltro, i costruttori stanno ultimando i piani di mercato per il 2024: è sempre più urgente quindi che l’Italia si doti di un quadro incentivante chiaro.