Gli effetti della pandemia hanno incoraggiato una maggiore consapevolezza finanziaria, soprattutto tra donne e nuove generazioni. Questo quanto emerge dal recente sondaggio condotto a livello globale da eToro, rete sociale di investimento attiva a livello globale, su un campione di 9500 investitori donna.
In Italia, oltre il 50% delle partecipanti, che sono state 500 tra i 18 e i 65 anni, ha dichiarato che la pandemia ha condizionato le abitudini di investimento. Tra le conseguenze più rilevanti dell’epidemia globale, infatti, la diminuzione del reddito disponibile (34%) e la spinta verso un maggiore coinvolgimento nella gestione della propria situazione finanziaria (37%), così come la nascita di un senso di urgenza nell’avere un fondo di risparmio (23%).
Delle donne che hanno affermato di aver risentito dell’impatto della pandemia, oltre un terzo (37%) si è avvicinata al mondo degli investimenti proprio nel corso di quest’ultima, iniziando ad investire negli ultimi due anni, mentre quasi il 70% lo ha fatto alla ricerca di un reddito aggiuntivo.
Il desiderio di un’entrata “extra” risulta essere il drive principale che motiva le donne ad approcciare il mondo degli investimenti (68%), seguito dalla mancanza di incentivi nel mantenere la propria liquidità nel conto corrente (43%) e dal dialogo con amici, colleghi e familiari (27%). Una donna su cinque dichiara di investire per avere una maggiore sicurezza nel lungo termine, mentre solo il 7% ricerca il raggiungimento dell’indipendenza finanziaria; un dato che risulta alquanto basso rispetto al 15% del campione globale.

“Secondo i dati del rapporto pubblicato da Istat, in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal, durante la pandemia, la percentuale di donne che ha perso il lavoro è stata doppia rispetto a quella degli uomini e le nuove assunzioni non hanno colmato il divario di genere che si è creato durante i lockdown”, commenta Emanuela Manor, Regional Manager Italia di eToro, “Questo avviene perché spesso le donne occupano posizioni lavorative meno tutelate, che le espongono a crisi ed emergenze. La scelta di farsi carico del proprio patrimonio iniziando a esplorare il mondo degli investimenti, dunque, ci mostra tutta la resilienza di cui le donne sono capaci e la loro volontà di superare le barriere economiche e culturali”.
Un aspetto importante, sottolineato dai risultati del sondaggio, è il fattore educativo. Il 43% delle investitrici ricerca informazioni per aumentare la propria erudizione finanziaria, soprattutto tra le under 30 dove il dato balza al 56%. È interessante osservare come le più giovani si stiano inoltre allontanando dalle asset class tradizionali, come azionario e obbligazionario – generalmente il più gettonato tra gli investitori italiani, guardando più insistentemente verso le criptovalute e gli investimenti alternativi.
L’educazione finanziaria è vista come un elemento chiave anche per spronare le donne ad avvicinarsi al mondo degli investimenti. A tal fine, il 50% delle investitrici ritiene sarebbe opportuno un maggiore approfondimento su internet e sui social media, mentre il 35% si orienta verso un’educazione finanziaria già nelle scuole. Per motivare le donne nel prendere maggiore controllo delle proprie finanze, secondo il 37% del campione, servirebbero più modelli di riferimento femminili che parlano di finanza. Il dato sale al 54% tra le under 30.
“La necessità di una maggiore educazione finanziaria è uno dei dati che emerge globalmente, senza significative differenze tra i Paesi”, aggiunge Emanuela Manor, “Vista l’originalità della nostra piattaforma, che si basa anche sul copy e social trading proprio per sviluppare una maggiore consapevolezza e ridurre i timori nell’approccio all’investimento, eToro ha già attivato programmi come InvestWithHer, ma quello dell’educazione finanziaria è un tema strettamente connesso con l’educazione di base, maschile o femminile che sia”.
L’ultima iniziativa di eToro volta a incentivare la parità di genere nel mondo della finanza è FemaleLeadership Smart Portfolio. Il portafoglio vuole offrire agli investitori un’esposizione a lungo termine alle aziende che già dimostrano solide credenziali e una forte consapevolezza in merito alla parità di genere. Ricerche hanno dimostrato che l’aumento della percentuale di donne in posizioni di leadership ha un impatto positivo sulla redditività di un’azienda e tende a migliorare fattori come la mentorship, la collaborazione, il benessere dei dipendenti, così come le iniziative di diversità e inclusione.

“La leadership femminile e la diversità nel consiglio di amministrazione hanno vantaggi comprovati, non solo per la cultura aziendale ma anche per la crescita e lo sviluppo del business”, ha commentato Hedva Ber,Deputy CEO e Global Chief Operating Officer di eToro, “Ciò significa che l’impatto di questi fattori, nel lungo termine, non è solo funzionale nel creare un’azienda più forte e resiliente, con processi migliori e un pensiero più fresco, ma comporta a sua volta risultati migliori per gli investitori”.
Nonostante questo, le donne occupano solo circa il 30% delle posizioni dirigenziali sull’S&P 500, e la proporzione è drasticamente inferiore quando si tratta di CEO. Nel 2021, solo il 6% dei CEO delle società dell’S&P 500 erano donne. Il numero di donne in posizioni dirigenziali e nei consigli di amministrazione sta comunque aumentando, e il nuovo portafoglio FemaleLeadership di eToro è stato costruito per capitalizzare i vantaggi che questo porta alle rispettive aziende e settori.
Il portafoglio è composto da 35 società quotate negli Stati Uniti e disponibili nell’universo azionario esistente di eToro, classificate in base a una serie di parametri tra cui la diversità di genere, le valutazioni del consenso degli analisti, la liquidità dei titoli e la capitalizzazione di mercato. Per qualificarsi, almeno il 40% dei dirigenti e del consiglio di amministrazione della società devono essere donne.