L’Italia fanalino di coda per il raggiungimento degli SDGs delle Nazioni Unite, ad eccezione dell’obiettivo numero 12 “consumo e produzione responsabili” – per cui si è aggiudicata il 2° posto – e dell’SDG 2 “sconfiggere la fame” – per cui si è posizionata al 3° posto. È quanto risulta dalla classifica dell’Amundi Sustainable Future Indicator, secondo il quale l’Italia occupa il 24° posto tra i 27 Paesi membri dell’Unione Europea, davanti alla sola Grecia, Romania e Bulgaria. Il nostro Paese ha una performance particolarmente deludente in campo economico: 26° nel SDG 8, “buona occupazione e crescita economica”, 24° nel SDG 9 “industria, innovazione e infrastrutture” e 25° nel “SDG 17 “Partnership per gli obiettivi”. Il Paese va inoltre male nel SDG 4, quello legato all’istruzione, un SDG che più di altri può essere considerato una proxy per misurare il successo futuro di un Paese.
L’indicatore, lanciato da The European House Ambrosetti con Amundi, è uno strumento analitico per misurare nel medio periodo gli impatti del PNRR e delle altre politiche pubbliche sulla società italiana ed europea, identificando con precisione progressi ed eventuali rallentamenti sulla strada delle transizioni gemelle e supportare le scelte di policy ed investimento.
Per farlo, l’indicatore utilizza come chiave di lettura multidimensionale i 17 SDGs delle Nazioni Unite, che sono un elemento di programmazione economico-sociale di lungo periodo dell’Unione Europea e della comunità internazionale. Infatti, visti gli obiettivi di transizione verde, digitalizzazione e inclusione che si pone il Next Generation EU, il semplice PIL sarebbe risultato una metrica inadeguata alla misurazione, mentre gli obiettivi di sviluppo sostenibile appaiono più completi e adeguati allo scopo dell’indicatore.
L’Amundi Sustainable Future Indicator è stato discusso a Milano presso Palazzo Parigi nell’ambito della presentazione dei risultati dello studio condotto dall’Advisory Board Amundi Italia dal titolo “Next Generation EU: implementazione ed impatti sull’Italia e sull’Europa”.