Gli Emirati Arabi Uniti, in particolare il presidente al-Jaber, avrebbero pianificato di utilizzare gli incontri del vertice sul clima COP28 che ospiteranno questa settimana per presentare accordi su petrolio e gas ai governi stranieri. A sostenerlo attraverso alcuni documenti trapelati e resi pubblici, sono il Centre for Climate Reporting, un’organizzazione no-profit di giornalismo investigativo focalizzata sul cambiamento climatico, insieme alla testata britannica BBC.
Sultan al-Jaber, presidente designato del vertice ONU sul clima di quest’anno, ha chiesto una “eliminazione graduale” dei combustibili fossili a livello globale. Ma la sua posizione a capo della COP28 e allo stesso tempo alla guida della compagnia petrolifera statale ADNOC degli Emirati Arabi Uniti ha attirato critiche da parte di diversi osservatori negli Stati Uniti e in Europa a causa del percepito conflitto di interessi.
I documenti pubblicati online da Centre for Climate Reporting sembrano mostrare i piani di al-Jaber per discutere accordi sui combustibili fossili con 15 paesi tra cui Cina, Brasile, Germania ed Egitto. I documenti includono più di 150 pagine che riferiscono sulle riunioni organizzate dal team della COP28 per gli incontri tenuti da al-Jaber tra luglio e ottobre di quest’anno. Tali documenti, che l’organizzazione giornalistica no-profit ha deciso di pubblicare in parte sul sito, offrono una visione dettagliata delle discussioni private tra il presidente della COP e importanti figure governative presenti al vertice delle Nazioni Unite a Dubai. Il Centre for CLimate Reporting, in collaborazione con la BBC, ha verificato l’autenticità dei documenti trapelati dall’informatore, che si è fatto avanti a condizione di anonimato per timore di ritorsioni. “La nostra indagine ha confermato che in almeno un’occasione una nazione ha dato seguito alle discussioni commerciali sollevate in un incontro con al-Jaber”, si legge sul sito dell’ONG. La notizia è stata riportata anche sul Financial Times, che ha però sottolineato di non aver verificato i documenti.
I membri della COP28 non hanno ancora risposto con alcun commento. È certo, però che, secondo il codice di condotta dell’UNFCCC, i funzionari eletti e nominati non dovrebbero utilizzare il proprio ruolo per cercare guadagni o vantaggi privati o per rappresentare gli interessi di altri gruppi.