Hera ha approvato il Piano industriale al 2026 e prevede per il prossimo quinquennio un importante volume di investimenti per oltre 4,1 miliardi (un aumento del 53% rispetto agli ultimi 5 anni). Di questi, il 70% risponderà agli obiettivi fissati dall’Agenda Globale ONU al 2030, mentre per quanto riguarda la Tassonomia europea tutti, o quasi, i capitali allocati nelle attività ammissibili (circa il 98%) sono allineati ai criteri tecnici definiti dal regolamento europeo.
Il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano ha inoltre annunciato che il 40% degli investimenti sarà riservato a interventi a favore della sicurezza e resilienza degli asset gestiti e oltre il 30% alla promozione della digitalizzazione e innovazione.
Il MOL al 2026 è previsto a circa 1,5 miliardi, un incremento di 246 milioni rispetto al 2021, e il dividendo fino a 15 centesimi per azione (+25% rispetto all’ultimo dividendo pagato).
Hera, in continuità con quanto già iniziato nel piano precedente, sosterrà progettualità volte a promuovere l’economia circolare, la transizione energetica e la resilienza delle reti e tra i principali obiettivi al 2030 vi sono aumentare del 150% la plastica riciclata e ridurre del 37% le emissioni.
In questo quadro, le città giocheranno un ruolo chiave nella mitigazione del cambiamento climatico: tra le 100 selezionate dalla Commissione UE per diventare “città intelligenti a impatto zero” entro il 2030 rientrano anche Bologna e Padova, dove Hera ha già avviato investimenti e progetti chiave per supportare i comuni nel raggiungimento della neutralità carbonica.
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Le principali progettualità per contribuire alla transizione
Il Piano conferma l’impegno e il contributo alla transizione energetica, per esempio con iniziative volte allo sviluppo di fonti rinnovabili elettriche e gassose. In questo senso si inseriranno l’installazione di impianti fotovoltaici nei siti di proprietà della multiutility, dei clienti domestici e industriali, e la produzione di biometano e idrogeno con tecnologie già collaudate (biometano da matrice organica) o nuove sul panorama nazionale (impianto power to gas abbinato al ciclo idrico integrato) da immettere nella rete di distribuzione o a beneficio del consumo locale (“Hydrogen Valleys”).
Contribuiranno alla transizione ecologica anche le iniziative di efficienza energetica: da quelle riservate ai clienti industriali, ai condomini, alla pubblica amministrazione, fino alle diverse soluzioni che permetteranno al gruppo di ridurre i consumi di energia del 10% rispetto al 2013.
Al contempo, il nuovo piano industriale alimenterà l’evoluzione del gruppo e dei clienti verso un modello di economia circolare: da un lato con impianti innovativi per il riciclo delle plastiche rigide o delle fibre di carbonio, che porteranno al raddoppio dei volumi di plastiche riciclate rispetto al 2017; dall’altro con le soluzioni commerciali e impiantistiche offerte da Herambiente Servizi Industriali ai propri clienti e con le dotazioni intelligenti riservate alla clientela domestica per conferire i propri rifiuti, per traguardare un tasso di riciclo degli imballaggi del 73% già al 2026 e raggiungere un valore di raccolta differenziata pari al 77%, con l’avvio di sistemi di raccolta smart e nuovi sistemi tecnologici per la misurazione puntuale dei conferimenti.
Infine, la strategia di Hera si svilupperà grazie al contributo dell’innovazione e le infrastrutture (reti e impianti) del gruppo sfrutteranno le opportunità della telegestione, del telecontrollo, dell’automazione per garantire al territorio una maggiore resilienza ai sempre più frequenti fenomeni climatici, con possibilità di intervento puntuale e immediato e quindi di mitigazione dei rischi per i servizi erogati.
Il Piano al 2026 conferma il percorso verso i principali obiettivi industriali al 2030 già definiti da Hera
I progetti previsti dal Piano Industriale al 2026 permetteranno di disegnare una traiettoria coerente con tutti i target della transizione ecologica da traguardare al 2030 che il gruppo Hera ha già fissato da qualche anno. Relativamente all’impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica del gruppo le varie iniziative permettono di confermare l’ obiettivo di riduzione del 37% al 2030, già validato dalla Science Based Target initiative (SBTi).
Inoltre nel mondo della vendita energy la multiutility si è data l’obiettivo al 2030 di incrementare al 50% la quota di energia elettrica rinnovabile sul totale venduto e prevede di ridurre del 10% al 2030 (rispetto ai consumi 2013) i consumi interni di energia. Ancora, con riferimento all’economia circolare, sono confermati gli obiettivi al 2030 di incremento delle plastiche riciclate (+150% rispetto al 2017), di riciclo degli imballaggi (fino all’80% del totale), di riutilizzo delle acque reflue (fino al 18% del totale al 2030) e di riduzione dei consumi idrici interni (-25% al 2030 rispetto al consumo dell’anno 2017).