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Regolamentazione UE

Commissione UE: proposte nuove regole per una governance economica più sostenibile

La Commissione europea ha presentato delle proposte legislative per attuare la riforma delle regole di governance economica dell’UE. L’obiettivo centrale di queste proposte è rafforzare la sostenibilità del debito pubblico e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme e investimenti.

Le proposte affrontano le carenze del quadro attuale, tenendo conto della necessità di ridurre i livelli di debito pubblico, che sono aumentati in misura considerevole. Le nuove regole proposte dalla Commissione si basano sugli insegnamenti tratti dalla risposta politica dell’UE alla crisi della pandemia e preparano l’Europa alle sfide future sostenendo i progressi verso un’economia verde, digitale, inclusiva e resiliente e rendendo l’UE più competitiva.

Le nuove norme agevoleranno le riforme e gli investimenti necessari e contribuiranno a ridurre gli elevati indici di debito pubblico in modo realistico, graduale e sostenuto, in linea con il discorso sullo Stato dell’Unione del 2022 della Presidente von der Leyen. La riforma semplificherà la governance economica, migliorerà la titolarità nazionale, porrà maggiore enfasi sul medio termine e rafforzerà l’applicazione delle norme, all’interno di un quadro comune trasparente dell’UE.

Il contesto

Il quadro di governance economica dell’UE è costituito dal quadro di politica fiscale dell’UE (il Patto di stabilità e crescita e i requisiti per i quadri di bilancio nazionali) e dalla procedura per gli squilibri macroeconomici, che vengono attuati nell’ambito del semestre europeo per il coordinamento delle politiche, nonché dal quadro per i programmi di assistenza finanziaria macroeconomica.

Le proposte legislative presentate dalla Commissione fanno seguito al dibattito sulla revisione del quadro di sorveglianza economica avviato nel febbraio 2020. Le parti interessate hanno contribuito ampiamente al dibattito sul futuro del quadro attraverso varie sedi, tra cui un sondaggio pubblico online. La Commissione ha riassunto i principali risultati della consultazione online in una relazione pubblicata nel marzo 2022.

In seguito, nel novembre 2022, la Commissione ha presentato gli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell’UE. Nel marzo 2023, il Consiglio Affari economici e finanziari (ECOFIN) ha adottato le conclusioni sugli orientamenti della Commissione, poi approvate dal Consiglio europeo.

Maggiore titolarità nazionale con piani di medio termine completi

I piani strutturali di bilancio nazionali a medio termine sono la pietra angolare delle proposte della Commissione. Gli Stati membri elaboreranno e presenteranno piani che definiscono i loro obiettivi di bilancio, le misure per affrontare gli squilibri macroeconomici e le riforme e gli investimenti prioritari per un periodo di almeno quattro anni. Questi piani saranno valutati dalla Commissione e approvati dal Consiglio sulla base di criteri comuni dell’UE.

L’integrazione degli obiettivi di bilancio, riforma e investimento in un unico piano a medio termine contribuirà a creare un processo coerente e snello. Rafforzerà la titolarità nazionale fornendo agli Stati membri un maggiore margine di manovra nel definire i propri percorsi di aggiustamento fiscale e gli impegni di riforma e investimento. Gli Stati membri presenteranno relazioni annuali sui progressi compiuti per facilitare un monitoraggio e un’applicazione più efficaci dell’attuazione di questi impegni. Il nuovo processo di sorveglianza fiscale sarà integrato nel semestre europeo, che rimarrà il quadro centrale per il coordinamento delle politiche economiche e occupazionali.

Queste traiettorie tecniche e le informazioni tecniche guideranno gli Stati membri nella definizione degli obiettivi di spesa pluriennali che includeranno nei loro piani.

Si applicheranno salvaguardie comuni per garantire la sostenibilità del debito. I valori di riferimento del 3% e del 60% del PIL per il deficit e il debito rimarranno invariati. Il rapporto tra debito pubblico e PIL dovrà essere inferiore alla fine del periodo coperto dal piano rispetto all’inizio del periodo stesso; e dovrà essere attuato un aggiustamento di bilancio minimo dello 0,5% del PIL all’anno come parametro di riferimento finché il disavanzo rimarrà al di sopra del 3% del PIL. Inoltre, gli Stati membri che beneficiano di un periodo di aggiustamento fiscale prolungato dovranno garantire che lo sforzo fiscale non venga rimandato agli ultimi anni.

Le clausole di salvaguardia generali e specifiche per Paese consentiranno di evitare gli obiettivi di spesa in caso di grave recessione economica nell’UE o nell’area dell’euro nel suo complesso o di circostanze eccezionali al di fuori del controllo dello Stato membro con un impatto significativo sulle finanze pubbliche. Il Consiglio, sulla base di una raccomandazione della Commissione, deciderà in merito all’attivazione e alla disattivazione di tali clausole.

Agevolare le riforme e gli investimenti per le priorità dell’UE

Riforme e investimenti sono entrambi essenziali. Le transizioni verdi e digitali, il rafforzamento della resilienza economica e sociale e la necessità di potenziare la capacità di sicurezza dell’Europa richiederanno investimenti pubblici ingenti e sostenuti negli anni a venire. Le riforme che promuovono una crescita sostenibile e inclusiva restano una componente essenziale di piani credibili di riduzione del debito. L’interazione positiva tra riforme e investimenti sta già mostrando i suoi benefici nell’ambito dello strumento di ripresa e resilienza di NextGenerationEU.

Le proposte mirano quindi a facilitare e incoraggiare gli Stati membri ad attuare importanti misure di riforma e investimento. Gli Stati membri beneficeranno di un percorso di aggiustamento fiscale più graduale se nei loro piani si impegneranno a realizzare una serie di riforme e investimenti conformi a criteri specifici e trasparenti.

Garantire un’applicazione efficace

Le regole richiedono l’applicazione. Se da un lato le proposte offrono agli Stati membri un maggiore controllo sull’elaborazione dei loro piani a medio termine, dall’altro mettono in atto un regime di applicazione più rigoroso per garantire che gli Stati membri rispettino gli impegni assunti nei loro piani strutturali di bilancio a medio termine.

Per i Paesi membri che si trovano ad affrontare sfide sostanziali in materia di debito pubblico, gli scostamenti dal percorso di aggiustamento fiscale concordato porteranno di default all’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo. Il mancato rispetto degli impegni di riforma e di investimento che giustificano un’estensione del periodo di aggiustamento fiscale potrebbe comportare una riduzione del periodo di aggiustamento.

I prossimi passi

La Commissione ha sottolineato l’urgenza di nuove regole di governance economica dell’UE, chiedendo di concludere i lavori legislativi nel 2023. La Commissione, dunque, ha esortato il Parlamento europeo e il Consiglio a raggiungere al più presto un accordo sulle proposte legislative presentate, in modo da rispondere adeguatamente alle sfide future.