Sono Eni, FinecoBank, Prysmian, UniCredit e UnipolSai le società italiane più sostenibili secondo Standard Ethics che ha fatto il punto sulla sostenibilità di 37 paesi e di 400 società quotate nei principali Paesi nel suo report annuale The Big Picture. Dall’analisi globale dell’agenzia di rating, che nel rapporto dedica un focus sulle cinque maggiori economie europee, tra cui l’Italia, emerge una fotografia positiva per il settore bancario. Il 61% degli istituti di credito italiani è infatti conforme agli standard di sostenibilità dell’UE, dell’ONU e dell’OCSE.
Nel complesso il rating dell’Italia è passato da “negativo” a “stabile” grazie alla sua reazione alla pandemia e alla conseguente gestione, elogiata dalla Commissione Europea come esempio da seguire per altri Paesi. Secondo l’agenzia, inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lanciato nel 2021, coglie la coerenza del Paese nella sua strategia di sostenibilità.

UniCredit, Eni, FinecoBank, Prysmian e UnipolSai hanno raggiunto il livello di corporate Ser (Standard Ethics rating) piu’ alto (EE+) in Italia. E’ il dato che emerge dal report annuale del 2021, dal titolo “The Big Picture”, di Standard Ethics, l’agenzia di rating che misura il livello di sostenibilita’ di un’azienda (su sollecitazione della stessa) o di una nazione attraverso il suo allineamento con le strategie e le indicazioni internazionali definite dall’Ue, dall’Onu e dall’Ocse.
La misurazione prevede una classificazione di nove gradi, che parte dal modello, EEE, per scendere fino a F. L’indice dell’Italia come Paese e’ composto dalle 40 principali società quotate in Italia e tra quelli delle aziende al momento non ci sono rating EEE-, “ma il livello è alto – sostiene il report – e le aspettative per il futuro sono molto positive”. Nella parte superiore della distribuzione dell’indice, ovvero “Fully sustainable grade”, ci sono A2a (con outlook positivo), Banca Generali, Bper Banca, Enel, Generali, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Stm, Unipol e Banco Bpm, tutte al grado EE. Seguono al grado successivo (EE-) Snam (con outlook positivo), DiaSorin, Hera, Mediobanca, Moncler e Terna.
Banca Mediolanum, Cnh Industrial e Ferrari hanno attualmente un rating E+ (Not fully sustainable grade) con outlook positivo, quindi “potrebbero diventare societa’ con un Fully sustainable grade nei prossimi mesi” viene riferito. Amplifon, Azimut Holding, Buzzi Unicem, Italgas, Pirelli, Poste Italiane, Recordati e Stellantis hanno un rating E+. Secondo gli analisti di Standard Ethics, i margini di miglioramento piu’ significativi sono per una serie di societa’ con rating E, ovvero Nexi e Salvatore Ferragamo (che hanno outlook positivo), Campari, Exor, Inwit, Tim, Tenaris e Atlantia, con rating E- (Not sustainable grade).
I rating di Standard Ethics misurano il livello di sostenibilità di un’azienda o di una nazione attraverso l’allineamento con le strategie e le indicazioni internazionali definite dall’UE, dall’ONU e dall’OCSE. Le valutazioni variano su una scala di nove gradi, in cui il punteggio più alto è EEE mentre il più basso è F.
L’indice dell’Italia è inoltre costituito dalle 40 maggiori società italiane quotate le quali compongono il SE Italian Index.

Il grafico a torta mostra che più della metà dei componenti dello SE Italian Index sono società con un Fully Sustainable Grade (ovvero sono valutate con EE+, EE o EE), e rappresentano attualmente il 55% dell’indice, il 43% invece è Not Fully Sustainable Grade (cioè valutate E+ o E) e il 2% Not Sustainable Grade (cioè valutato E-).
Poco più di un quarto dei componenti però è classificato EE- (il 22%), il che denota la volontà delle maggiori società italiane quotate di mantenere la conformità agli standard globali di sostenibilità. Quasi un quarto dei componenti dell’indice è invece valutato E+; ciò significa che implementando le proprie strategie e migliorando il proprio livello di conformità agli standard, potrebbero presto raggiungere un Fully Sustainable Grade. Le aspettative per il futuro risultano pertanto positive.
SE Italian Banks Index
The Big Picture offre poi anche un focus sul settore bancario italiano rivelando che questo presenta un livello molto avanzato di compliance alla sostenibilità. L’attenzione delle banche italiane verso l’allineamento volontario agli standard globali è testimoniata dai dati, che mostrano come il 61% delle banche italiane sia conforme agli standard di Sostenibilità dell’UE, dell’ONU e dell’OCSE.
Nell’indice SE delle banche italiane, l’11% ha un rating EE+, il 28% un rating EE, il 22% un rating EE-, 17% delle banche italiane ha un rating E+ e il 22% delle banche italiane ha un rating E.
In seguito a una comparazione con il settore bancario europeo e mondiale, dal focus emerge che in media le banche italiane mostrano un più alto livello nei gradi di sostenibilità rispetto ai loro pari europei e rispetto anche alle banche di Hong Kong (che Standard Ethics esamina dal 2020 e ha riunito nel SE Hong Kong Index).
Nel complesso le banche italiane si stanno conformando volontariamente agli standard globali sulla sostenibilità. Questo può essere notato guardando le pratiche di corporate governance, così come i codici di condotta, i quali includono formalmente riferimenti agli standard globali sulla sostenibilità. Inoltre, gli istituti bancari italiani mantengono la loro attenzione a lungo termine sulle comunità locali e sugli stakeholder, concentrandosi sull’area sociale (S) dell’ESG e facendo passi concreti verso la parità di genere nei loro modelli di governance.