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H&K RIBI report 2023

Ecco gli asset manager con il brand più responsabile

L’industria dell’asset management continua a compiere importanti progressi in termini di integrazione dei principi ESG nella propria attività, soprattutto in Europa. È quanto emerge dalla quinta edizione del report sul Responsible Investment Brand Index (RIBI) della società Hirschel and Kramer, che ha analizzato la capacità di quasi 600 gestori patrimoniali a livello globale di tradurre i propri sforzi in ambito ESG in un valore riconosciuto dal mercato e che possa essere rispecchiato nel posizionamento del brand

“E’ arrivato il momento per gli asset manager di costruire la loro reputazione come agenti di cambiamento positivo” è lo slogan del report. L’indice rappresenta uno strumento efficace per comprendere uguale società sta avendo maggiore successo nel raggiungere questo obiettivi e costituisce una fonte di informazioni rilevanti nel settore dell’asset management per misurare il livello di impegno dei gestori nel campo degli investimenti sostenibili

Le dieci migliori società, ovvero quelle con il punteggio complessivo migliore, sono tutte europee, nessuna di loro è italiana. Al primo posto troviamo Candriam, seguita da DPAM e podio anche per AXA investment manager. Si posizione bene, tuttavia, Etica SGR, prima tra le società dell’Europa meridionale.

Il report sottolinea come sia ancora più apprezzabile che il settore dell’asset management continui a spingere con fermezza l’agenda di incorporazione dei principi dell’investimento responsabile alla luce dei numerosi eventi che nel 2022 hanno messo più a dura prova il settore della finanza sostenibile. Dall’impatto della crisi energetica sulle performance di equity e reddito fisso, che ha invece favorito i titoli di oil e gas, all’emergere della politica anti-ESG statunitense, senza dimenticare la confusione generata dal processo normativo in continua evoluzione, compresa per esempio la scarsa chiarezza della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), che ha portato diversi gestori a declassare i fondi articolo 9 ad articolo 8. 

Tuttavia spazio di miglioramento c’è ancora. Per la prima volta il numero di asset manager che ha espresso un proprio “purpose aziendale” ha superato la metà. Poche di quelle che l’hanno fatto, tuttavia, meno di un quarto, sono riuscite a tradurlo in bene sociale.

La composizione dell’indice

Il RIBI è un indice che misura la forza del legame tra l’impegno di un asset manager nell’investimento responsabile e la sua identità, indicando il livello di coerenza, autenticità e integrazione di questa dimensione nella cultura dell’azienda. Concentrandosi sull’identità del marchio e sulla qualità dell’espressione invece che sulla quantità (frequenza della comunicazione o numero di risorse investite), il RIBI fornisce una misura significativa dell’impegno dei gestori.

Le due dimensioni di valutazione del RIBI sono:

  • Il Commitment (“Impegno”): include cinque criteri ponderati, come il livello e la qualità dell’impegno e della gestione, la strategia e l’organizzazione dell’investimento responsabile. La fonte di valutazione si basa sui Principles for Responsible Investment Transparency Reports: sono presi in considerazione fino a 300 parametri per costituire i cinque criteri di livello superiore del rating Commitment.
  • Il Brand (“Marchio”): comprende otto criteri, come la comunicazione di una dichiarazione di intenti, l’espressione di un sistema di valori, il legame con le ambizioni della società. Questa valutazione si basa sulla ricerca e sull’esperienza del soggetto.

Rispetto ai risultati del 2023, Hirschel & Kramer osserva un’evoluzione positiva su entrambe le dimensioni chiave del RIBI. Mentre la valutazione del Commitment è aumentata da 1,84 a 2,12 nell’ultimo anno, il rating del Brand è salito a 1,90 da una base bassa di 1,59. 

Oltre alle due dimensioni, la coerenza di ciò che un gestore si impegna a fare in termini di investimento responsabile e di come lo proietta nel suo marchio è classificata anche grazie alle quattro categorie RIBI:

  • Avanguardista“: il gestore che è superiore alla media per quanto riguarda la valutazione delle due dimensioni, Commitment e Brand;
  • Tradizionalista“: il gestore che è superiore alla media per quanto riguarda il Commitment, ma inferiore alla media per quanto riguarda la valutazione del Brand;
  • Aspirante“: il gestore che si trova al di sopra della media nella valutazione del Brand e sotto la media nella valutazione del Commitment;
  • Ritardatario“: il gestore che è sotto la media in entrambe le dimensioni del RIBI. 
Fonte: RIBI Report 2023, Hirschel and Kramer.

Dai risultati del 2023 emerge che la categoria superiore degli “Avanguardisti” rimane estremamente competitiva, con solo il 19% delle aziende che hanno raggiunto il livello di ingresso in questa categoria. La maggior parte, il 49%, rientra ancora nella categoria dei “Ritardatari”, mentre il 22% è tra i “Tradizionalisti” e il 10% tra gli “Aspiranti”. 

Le 10 società che hanno ottenuto il miglior punteggio complessivo nel 2023 sono tutte europee: 

In particolare, cinque società hanno mantenuto una posizione nella top 10 nel tempo, ovvero Candriam, DPAM, AXA Investment Managers, Mirova e Schroders. Robeco, invece, è rientrata dopo tre anni in cui era stata esclusa.

Un altro aspetto che si evidenzia nel report è che la top 10 globale è composta sia da grandi organizzazioni sia da piccole boutique, a dimostrazione del fatto che il successo degli investimenti responsabili dipende principalmente dalle convinzioni e dalle credenze che guidano le decisioni del management e non dalle dimensioni dell’azienda.

Tra gli “Avanguardisti” a livello globale e non provenienti dall’Europa rientrano RBC Global Asset management, BlackRock, Vontobel, Aviva Investors, BNP Paribas Asset management e l’italiana Etica SGR. Etica SGR, in particolare, è al primo posto tra gli asset manager dell’Europa meridionale, mentre l’altra italiana presente, Kairos Partners, si è aggiudicata l’ottava posizione e la categoria di ritardatario, come si vede nel grafico di seguito.

Asset manager dell’Europa Meridionale

Fonte: RIBI Report 2023, Hirschel and Kramer.

Gestori europei in testa 

L’approccio sostenibile all’investimento, espresso attraverso il Commitment e il Brand di un’azienda, progredisce a velocità diverse nelle varie regioni del globo. Infatti, i gestori patrimoniali europei continuano a essere in testa alla classifica, con valutazioni medie delle due dimensioni dell’indice ben al di sopra della media globale. Il divario nell’ultimo anno si è addirittura ampliato e il Nord America è la regione con il rating di impegno più basso (1,66). Data l’influenza degli Stati Uniti che detengono il maggior numero di asset manager e di AuM gestito, nel report gli autori manifestano una certa preoccupazione rispetto a questo dato.

All’interno dell’Europa, il continente occupa una posizione più forte rispetto al Regno Unito, anche se quest’ultimo sta iniziando a colmare il gap, in particolare per quanto riguarda la dimensione del Brand. L’Asia-Pacifico e il Nord America rimangono al di sotto della media globale, sia per quanto riguarda il Commitment che per il Brand, anche se l’Asia-Pacifico ha superato il Nord America in entrambe le dimensioni. In altre parole, la regione con il maggior numero di gestori patrimoniali e i maggiori AUM, il Nord America, sta arretrando ulteriormente, avendo ora anche il punteggio più basso di Impegno di tutte le regioni. 

Fonte: RIBI Report 2023, Hirschel and Kramer. Nel grafico viene indicato il posizionamento delle varie aree geografiche incrociando il rating nella dimensione Commitment e quello nel Brand.

Nel panorama europeo, gli “Avanguardisti” rappresentano il 28% (vs il 19% a livello globale), mentre nel 2018 superavano appena il 10%. Inoltre, la percentuale di “Ritardatari” sta diminuendo regolarmente in Europa, scendendo al 36% nel 2023. Gli “Aspiranti” sono ancora sotto il 10% e i “Tradizionalisti” rappresentano il 25% del campione europeo.

Fonte: RIBI Report 2023, Hirschel and Kramer. Nel grafico viene rappresentata l’evoluzione dell’indice RIBi delle società europee dal 2018 al 2023.

Conclusioni

Nonostante le sfide globali in corso, Hirschel & Kramer ritiene che ci siano diversi segnali incoraggianti che riflettono una crescente consapevolezza dell’impatto del denaro sulla società e sull’ambiente. In questo contesto, i gestori patrimoniali che danno priorità allo scopo e comunicano chiaramente le loro convinzioni saranno ben posizionati per prosperare in questo mercato in evoluzione. “Ora più che mai i gestori patrimoniali hanno l’opportunità di migliorare la loro reputazione di soggetti attivi che guidano i flussi di capitale per generare rendimenti d’investimento positivi per le persone e il Pianeta”, si legge nel report.

“La principale sfida che il settore finanziario deve affrontare rimane la sua reputazione: la necessità di stabilire relazioni a lungo termine, affidabili e reciprocamente vantaggiose con più parti interessate. Forse non c’è mai stato un momento migliore per i gestori patrimoniali per concentrarsi sulla vera identità che trasmettono attraverso il loro marchio“, afferma Jean-François Hirschel, co-founder of the Responsible Investment Brand Index, and CEO and founder of H- Ideas, che ricorda l’importanza di “rafforzare la propria reputazione, differenziarsi in un settore molto competitivo e creare relazioni a lungo termine basate sulla fiducia con i propri clienti e coloro che li consigliano”.