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International Sustainability Standards Board

ISSB, sì all’inclusione delle emissioni Scope 3 nella rendicontazione aziendale

L’International Sustainability Standards Board (ISSB) ha deciso all’unanimità che le aziende dovranno fornire informazioni sulle emissioni di gas a effetto serra degli ambiti 1, 2 e 3.

Nello specifico, l’ISSB ha concordato che le aziende dovranno fornire informazioni sulle emissioni degli ambiti 1, 2 e 3, ma che avranno potenzialmente più tempo per fornire informazioni sull’ambito 3, oltre a disporre di “disposizioni di soccorso” per aiutare a elaborare tali informazioni.

Questa notizia sarà accolta con favore da alcuni gestori patrimoniali che, nel loro feedback all’ISSB, hanno affermato che la divulgazione di tutti e tre gli ambiti è necessaria agli investitori per ottenere un quadro completo dei rischi e delle opportunità legati al clima e che le metodologie per la divulgazione delle emissioni Scope 3 in particolare miglioreranno rapidamente, secondo il rapporto di Morningstar “ESG Reporting: Asset Managers Express Divergent” Views.

Nel frattempo, l’ISSB ha dichiarato di aver deciso di modificare il linguaggio delle proposte che non era chiaramente comprensibile, tra cui l’eliminazione del termine “valore d’impresa” dall’obiettivo e dalla valutazione della materialità. Inoltre, ha deciso di eliminare il termine “significativo” per descrivere i rischi e le opportunità di sostenibilità da divulgare, e discuterà ulteriormente su come perfezionare il linguaggio utilizzato.

Per quanto riguarda la definizione di “materialità”, si utilizzerà la stessa definizione utilizzata nei principi contabili della Fondazione IFRS, ma si valuterà se siano necessarie ulteriori indicazioni su come determinare quali siano le “informazioni rilevanti”.

L’ISSB ha inoltre confermato l’utilizzo della struttura della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) come base per i suoi standard e ha dichiarato che sta collaborando con le diverse autorità di regolamentazione che stanno lavorando su informazioni specifiche per ogni regione, come l’UE, per garantire che i requisiti dell’ISSB funzionino in diverse giurisdizioni.

I prossimi passi

In prospettiva, l’ISSB si concentrerà sul lavoro a sostegno dell’adozione e dell’applicazione dei suoi primi due principi, ovvero l’IFRS S1 Requisiti generali per l’informativa finanziaria sulla sostenibilità e l’IFRS S2 Informativa sul clima.

Questo lavoro comporterà:

  • Fornire materiale di supporto e sviluppare una tassonomia digitale per consentire la rendicontazione digitale;
  • Migliorare gli standard del Sustainability Accounting Standards Board (SASB) apportando miglioramenti mirati per renderli più applicabili a livello internazionale;
  • Coordinare il lavoro con l’International Accounting Standards Board (IASB) per favorire la connessione dei requisiti dei due organismi;
  • Ricerca di aree per potenziali miglioramenti del Climate Standard proposto.

“L’ISSB sta valutando attentamente tutti i feedback ricevuti sulle sue proposte, pur essendo consapevole della necessità di finalizzare gli standard. Il suo obiettivo è quello di completare le delibere sugli standard proposti intorno alla fine del 2022, con l’obiettivo di emettere gli standard finali il prima possibile nel 2023″, si legge nella nota stampa.