Normativa

Svizzera: consultazione sulla richiesta alle aziende di piani per la neutralità climatica entro il 2050

La Svizzera ha deciso di introdurre nuove regole obbligatorie per le aziende, chiedendo loro di fornire piani dettagliati per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il governo svizzero ha avviato una consultazione per aggiornare le normative sulla trasparenza delle informazioni relative alla sostenibilità delle imprese. Tra le proposte principali, vi è l’obbligo di allineare le rendicontazioni climatiche alle normative internazionali, come gli standard ISSB o gli ESRS dell’UE, e di fornire “roadmap per la neutralità climatica”.

Le modifiche riguardano l’Ordinanza svizzera sulle divulgazioni climatiche, che entrerà in vigore nel 2025, imponendo alle grandi aziende e alle istituzioni finanziarie di rendere conto delle loro emissioni di gas serra, dei rischi legati al clima, dei piani di transizione e degli obiettivi fissati, seguendo le raccomandazioni del TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures).

Inoltre, il Consiglio federale svizzero ha proposto di estendere gli obblighi di rendicontazione per includere anche le aziende con almeno 250 dipendenti, un fatturato di 50 milioni di CHF e 25 milioni di CHF di attivi, riducendo la soglia rispetto ai 500 dipendenti attuali. Questo cambiamento riflette un desiderio di allineare le normative svizzere con quelle europee, come la direttiva CSRD dell’UE, e di ampliare la portata della rendicontazione obbligatoria.

Le nuove regole richiederanno alle aziende di sviluppare piani per raggiungere l’obiettivo nazionale di neutralità delle emissioni di gas serra entro il 2050, come previsto dalla legge sul Clima e l’Innovazione recentemente adottata. Per il settore finanziario, sono previsti obblighi specifici per l’allineamento dei flussi finanziari verso il raggiungimento della neutralità, con obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni e un incremento delle tecnologie a basso impatto ambientale.

Le informazioni dovranno essere presentate in formato elettronico, facilmente accessibile e leggibile sia da esseri umani che da macchine, per garantire la pubblicazione su piattaforme internazionali.

La consultazione pubblica rimarrà aperta fino al 21 marzo 2025, con l’obiettivo di far entrare in vigore le modifiche a partire dal 2026.