Intervista a Mazzucchelli e Santaniello

Sircle: come la sostenibilità può diventare un’opportunità di innovazione e generare valore

Che cosa è veramente necessario per mettere in piedi un modello di business sostenibile di successo? Innanzitutto una diffusione della cultura sui temi ESG e un contributo attivo allo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili in grado di generare valore nel lungo periodo. È questa l’opinione di Monica Mazzucchelli e Rita Santaniello di Sircle, società benefit di informazione e formazione ESG, nata per favorire l’affermazione di modelli di business sostenibili. Secondo le due Co-founder, integrazione e innovazione, infatti, sono due delle principali caratteristiche che rendono la sostenibilità un vero e proprio driver di crescita e non una mera voce di costo per un adeguamento a normative ESG che rimangono fini a se stesse se non entrano a far parte del modello di business di una società.

Gli elementi necessari perché un’impresa possa produrre un impatto positivo su società e ambiente sono numerosi: dalla solidità dei valori al coinvolgimento degli stakeholder, dalla flessibilità operativa alla consapevolezza delle tendenze di mercato legate alla sostenibilità e alla conseguente capacità di rispondere alle aspettative dei consumatori in questo ambito. In tutte queste fasi attivare il supporto del network di consulenti professionisti con le competenze necessarie è un elemento che può fare una differenza importante sul mercato ed è la sfida portata avanti da Sircle da circa 20 anni.

Sircle è una società benefit che si avvale dell’esperienza dei suoi soci i quali, da più di 20 anni, offrono servizi per aiutare le aziende a sviluppare modelli di business sostenibili. Qual è il vostro approccio?

Come Società Benefit siamo impegnati nel contribuire alla creazione e alla diffusione di una cultura della sostenibilità: lo facciamo promuovendo la governance della sostenibilità a livello strategico e integrato nei processi aziendali, e offrendo una formazione qualificata in ambito sostenibilità, in tutti gli ambiti ESG. Sircle è nata con l’obiettivo di favorire l’affermazione sul mercato di modelli di business sostenibili che coinvolgano trasversalmente tutte le imprese e creare così valore sostenibile: per noi la sostenibilità non è un costo ma un driver di crescita, e crediamo che responsabilità e sviluppo possano essere integrate nel modello di business con un impatto per tutti gli stakeholder.

Come avete visto cambiare il panorama delle aziende in questo arco di tempo?

Lentamente ma inesorabilmente la sostenibilità sta passando dai tavoli del marketing e della comunicazione a quelli del vertice aziendale, inizialmente solo a livello di grandi imprese, ma recentemente abbiamo notato un crescente interesse e una maggiore consapevolezza della strategicità del tema anche nelle PMI.

Quali sono i servizi che offrite alle imprese?

In qualità di Scheme Owner del Modello EASI, il primo sistema di Governance e gestione della sostenibilità accreditato da Accredia e certificabile, promuoviamo l’adozione del Modello per una vera integrazione della sostenibilità nell’ecosistema aziendale e offriamo formazione in relazione alle diverse tematiche ESG con un approccio olistico allo sviluppo sostenibile delle imprese. In queste attività ci avvaliamo della forza del network di partner di Sircle, ovvero società di consulenza e professionisti adeguatamente formati e qualificati che contribuiscono alla diffusione della cultura della sostenibilità ed alla diffusione del Modello EASI.

A quale categoria di aziende vi rivolgete?

A tutte le imprese, ma in modo particolare alle medio-grandi che sono pronte ad affrontare con un serio commitment un percorso di evoluzione verso un modello di business concretamente sostenibile e che possono a loro volta coinvolgere la catena di fornitura sui temi ESG.

Quali sono le caratteristiche distintive che contraddistinguono la vostra attività?

Competenza, costante ricerca e aggiornamento e un approccio multidisciplinare – grazie all’integrazione di molteplici competenze verticali nei vari ambiti che compongono la sostenibilità, partecipazione ai tavoli di lavori nazionali e internazionali che stanno affrontando i temi ESG, creazione di un network di professionisti che affrontano la materia in continua evoluzione con un approccio pragmatico e innovativo.

Avete sviluppato un modello di certificazione proprietario, la certificazione EASI, in cosa consiste?

EASI raccoglie tutti i requisiti, mandatori e volontari che un’organizzazione deve integrare per essere compliant ai principi ESG e per integrare la sostenibilità in tutte le funzioni e processi aziendali. Il Modello EASI è un Sistema di Gestione, integrabile con quelli già esistenti (es gestione della qualità, ambientale, della sicurezza, etica) che si struttura in più fasi, un percorso che crea valore nel lungo periodo, coniugando crescita e solidità economico – finanziaria con sostenibilità ambientale e sociale. Il percorso garantisce l’adeguato presidio e monitoraggio dei processi e una comunicazione all’interno e all’esterno dell’Impresa e valorizza tutte le iniziative e azioni concrete.
EASI ha una metodologia studiata per adattarsi alle specifiche realtà aziendali, dal B2B al B2C, ai diversi settori merceologici e dimensioni aziendali. È quindi replicabile sulle diverse unità organizzative nella catena del valore – fornitori, altre sedi operative – è adattabile alle esigenze del modello di business aziendale e consente di misurare e analizzare il rischio così da sviluppare strategie adeguate a governarlo e ridurlo.  La certificazione del Modello EASI® potrà quindi trovare l’interesse di tutte quelle organizzazioni che hanno l’esigenza di dimostrare la propria volontà e capacità di intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile, di monitorarlo e di migliorarlo sistematicamente nel tempo, nel rispetto dei requisiti cogenti di mercato e di quanto richiesto dai loro stakeholder.

Ci potete accompagnare nel viaggio di trasformazione di un vostro cliente per capire i benefici che ha tratto dal vostro contributo?

Il modello EASI® ha rappresentato, per tutte le imprese che lo hanno adottato, uno strumento virtuoso che ha consentito, anche grazie alla Certificazione, di dimostrare in modo oggettivo, riconosciuto e non autoreferenziale, la propria accountability e di valorizzare le proprie azioni non solo all’interno, ma anche verso l’esterno.

Sono gli stessi CEO delle imprese che raccontano ogni giorno la loro trasformazione.

Ad esempio in Cellnex Italia, EASI ha aiutato a incorporare la sostenibilità nei processi decisionali dell’organizzazione creando una cultura sostenibile e condividendola in tutta l’organizzazione e sulla catena del valore, in linea con la filosofia aziendale a lungo termine.

In Sirti, il Modello EASI ha consentito di avere un contenitore omnicomprensivo delle esperienze pregresse fatte sui singoli temi ESG, creando una cultura aziendale; e ha permesso a tutti di essere pronti ad affrontare le sfide del presente e del futuro.

In Telebit, EASI ha permesso di creare un sistema, un linguaggio comune e di integrare più modelli e certificazioni per fare in modo che ci sia un unico stream che sia garantito e certificato e ha stimolato all’ascolto e aiutato a rispondere a tutte le esigenze, non solo dei clienti ma di tutti gli stakeholder.

In ENAV ha permesso di confermare la solidità delle procedure già adottate nel Comitato di Sostenibilità e disegnare un percorso che sta portando l’azienda ad una completa integrazione dei temi ESG nella sua strategia in coerenza con il piano industriale.

Da dove dovrebbe partire un’azienda che intende incorporare le variabili ESG nel proprio modello operativo?

Dalla ‘testa’, ovvero dal board dell’azienda, accompagnando il processo ad un’intensa attività di awareness, formazione ed engagement a tutti i livelli dell’organizzazione. Innanzitutto, occorre avere il commitment del board, svolgere un assesment, ovvero un’analisi della propria situazione, degli impatti, dei punti di forza e di miglioramento, quindi occorre elaborare un piano, porsi obiettivi e identificare i KPI da misurare per monitorare i progressi. Sono gli step tipici di ogni sistema di gestione, che porta al miglioramento continuo e alla creazione di valore.

Quali sono le principali sfide che accompagneranno il processo di trasformazione in atto?

Far sì che le imprese riescano realmente a integrare nei piani industriali, nella strategia d’impresa e nelle azioni concrete di tutti i giorni, i valori dello sviluppo sostenibile lavorando al proprio interno e lungo tutta la filiera, nei territori in cui opera e coinvolgendo gli stakeholder, creando una rivoluzione culturale d’impresa e in ciascuno di noi. Questa rivoluzione genera competitività e consente l’affermazione sul mercato, battendo la concorrenza sleale fondata sul prezzo a scapito di qualità e valore.
La vera sfida è restare concorrenziali e quindi trasformare la transizione sostenibile in un’opportunità di innovazione del modello di business e di tutti i processi in chiave di efficientamento e integrazione, così che la sostenibilità non sia un costo ma un investimento che si ripaga da sé.