VRF Fondazione IFRS | ESG News

Task Force on Climate-related Financial Disclosures 

MSCI: come allineare la rendicontazione del rischio climatico alla TCFD

Un numero sempre più ampio di istituzioni, in particolare quelle finanziarie, ha iniziato a rendere noti i rischi e le opportunità legati al clima, in linea con le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Per supportare gli investitori nel processo di rendicontazione basato sui quattro pilastri contenuti nelle raccomandazioni TCFD, MSCI ESG Research ha pubblicato una guida sul corretto utilizzo dei dati e delle metriche che fornisce. 

Perché rendicontare i rischi finanziari legati al clima

Il Financial Stability Board (FSB) ha creato la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) nel 2015 al fine di aiutare i mercati a valutare in modo più efficace ed efficiente i rischi legati al cambiamento climatico.

Da allora, la TCFD ha sviluppato un quadro di riferimento volontario e ampiamente utilizzato che le società finanziarie e non finanziarie possono utilizzare per divulgare i propri rischi legati al clima. Anche sempre più governi stanno modellando norme e regolamenti sulla divulgazione finanziaria relativa al clima sulla base delle raccomandazioni della TCFD. Alcune di queste norme sono già entrate in vigore e si prevede che molte lo faranno nel corso del 2022 e 2023. 

Inoltre, le raccomandazioni TCFD costituiscono una base per gli standard internazionali di divulgazione sul clima, come quelli sviluppati dall’International Sustainability Standards Board (ISSB). Sebbene queste iniziative condividano lo stesso obiettivo – fornire agli investitori un migliore accesso ai dati finanziari relativi al clima – il loro grado di allineamento con le raccomandazioni della TCFD varia.

Fonte: Wu, Emma e Uddin, Zohir. Aprile 2022, MSCI ESG Research.

Il numero di aziende che supportano la TCFD è in costante crescita e da aprile 2022 ha superato le 3.000 unità. In particolare, è il settore finanziario a rappresentare la parte più consistente delle aziende che sostengono la Task Force, con quasi 1.400 (44% del totale).

Fonte: MSCI ESG Research. 

Comprendere i pilastri fondamentali del quadro TCFD

Il quadro TCFD si basa su quattro pilastri fondamentaligovernance, strategia, gestione del rischio, metriche e obiettivi.

Fonte: Net-Zero Knowledge Hub, Maggio 2022. 

Governance

Il primo pilastro prevede che le aziende illustrino la governance dell’organizzazione in merito ai rischi e alle opportunità legati al clima.

Le domande chiave, quindi, possono essere le seguenti:

  • Il consiglio di amministrazione ha la supervisione delle questioni legate al clima?
  • Con quale frequenza il consiglio si riunisce per discuterne e quali sono i comitati responsabili?
  • In che modo il consiglio di amministrazione monitora e tiene traccia dei progressi compiuti verso gli obiettivi climatici stabiliti come parte della strategia dell’istituzione?
  • Analogamente, qual è il ruolo del management in materia di clima? 

Strategia

Il secondo pilastro richiede alla società di comunicare gli impatti effettivi e potenziali dei rischi e delle opportunità legati al clima sull’attività, sulla strategia e sulla pianificazione finanziaria dell’organizzazione.

Gli elementi chiave di una strategia climatica allineata alla TCFD includono il calcolo della carbon footprintdel portafoglio, la minimizzazione dei rischi legati al clima, la cattura delle opportunità tecnologiche per il clima e l’allineamento del portafoglio con i percorsi di decarbonizzazione, come l’obiettivo di una temperatura ben inferiore ai 2°C dell’Accordo di Parigi.

Gestione del rischio

Il quadro di riferimento TCFD richiede alle aziende, inoltre, di indicare come l’organizzazione identifica, valuta e gestisce i rischi legati al clima. Un esempio è la spiegazione dei risultati emersi dal calcolo della carbon footprint. 

Per quanto riguarda gli asset manager, la TCFD raccomanda di fornire informazioni sia sulle attività di engagement svolte con le società partecipate rispetto al tema della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; sia sui criteri di selezione e di esclusione delle società in cui investono. 

Metriche e obiettivi

Infine, il quarto pilastro prevede che le aziende comunichino le metriche e gli obiettivi utilizzati per valutare e gestire i rischi e le opportunità rilevanti per il clima.

Come affrontare i bassi tassi di divulgazione delle emissioni aziendali

MSCI ESG Research sottolinea che i tassi di divulgazione dei dati sulle emissioni di gas serra da parte delle aziende rimangono bassi, nonostante siano aumentati negli ultimi anni. Ad esempio, tra gli oltre 9.000 costituenti dell’MSCI ACWI Investable Market Index (IMI), circa il 38% ha divulgato i dati sulle emissioni degli ambiti 1 e 2, mentre meno di un quarto ha comunicato le emissioni Scope 3 (a marzo 2022).

Fonte: MSCI ESG Research, marzo 2022. 

La mancanza di divulgazione costituisce una sfida per gli investitori che desiderano calcolare l’impronta del proprio portafoglio in termini di CO2 emessa.  Per ovviare a questo problema, MSCI ESG Research fornisce una stima dei dati sulle emissioni utilizzando diverse metodologie. Per gli ambiti 1 e 2, MSCI imputa i dati mancanti utilizzando un modello di produzione, un modello di intensità specifico per l’azienda o un modello di intensità ad hoc per il segmento industriale, a seconda del settore dell’azienda e della quantità di dati disponibili.

Fonte: MSCI ESG Research, marzo 2022. 

I tassi di divulgazione per l’ambito 3 – le emissioni che si verificano nelle catene del valore a monte e a valle – sono inferiori rispetto agli Scope 1 e 2 e questo livello può essere più difficile da stimare. MSCI ESG Research, quindi, ha sviluppato un modello granulare per stimare questo tipo di emissioni per ciascuna delle 15 categorie del Protocollo GHG, in modo da coprire sia gli aspetti a monte che quelli a valle della catena di fornitura di un’azienda.

Fonte: MSCI ESG Research, marzo 2022.