Anima Sgr, Nordea, Aviva, Axa IM, LGIM e DPAM sono tra i 17 investitori che hanno scritto al Parlamento UE e ai ministri dell’Ambiente degli Stati membri affinché prendano una “posizione forte” sulla riduzione della plastica. In particolare, chiedono che la proposta mantenga le ambizioni della Commissione europea in materia di prevenzione e riutilizzo dei rifiuti, misure che considerano fondamentali per proteggere i rendimenti finanziari e il pianeta.
Gli investitori guidati dall’Associazione olandese degli investitori per lo sviluppo sostenibile (VBDO), quindi, incoraggiano in una lettera i responsabili delle decisioni dell’UE a prendere una posizione forte sul regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Packaging and Packaging Waste Regulation, PPWR) per garantire che le imprese siano spinte a ridurre la loro dipendenza dalla plastica e, a loro volta, proteggere gli investitori dall’esposizione ai rischi correlati.
L’esposizione al rischio d’impresa legato alla plastica è un motivo di preoccupazione crescente per gli investitori, dal momento che cominciano a moltiplicarsi gli esempi di controversie legali e di possibili perdite finanziarie per le aziende in cui investono. La plastica monouso espone le aziende, e di conseguenza gli investitori, a rischi che vanno dai problemi di rifiuti e inquinamento, alle crescenti iniziative di riduzione della plastica da parte delle autorità locali e nazionali e delle aziende, fino al contraccolpo dei consumatori contro i rifiuti e la tossicità.
L’intervento fa seguito alla pubblicazione, a maggio, di una dichiarazione degli investitori indirizzata alle principali aziende produttrici di beni di consumo chiedendo loro di riportare la produzione e il consumo di plastica entro i limiti dei confini planetari e di allinearsi all’Accordo di Parigi e al Quadro Globale sulla Biodiversità di Kunming-Montreal. La dichiarazione ha ricevuto un sostegno senza precedenti, firmata da investitori oltre 100 investitori che gestiscono un patrimonio di 10.000 miliardi di dollari. I firmatari della lettera appena pubblicata erano tra questi investitori.
La lettera chiarisce che il regolamento PPWR “rappresenta un’opportunità significativa per raggiungere questo obiettivo e, così facendo, fornire un ambiente normativo in cui le aziende possano investire con fiducia in misure efficaci per ridurre il loro impatto ambientale e quindi gestire in modo appropriato i rischi finanziari a cui sono esposte – e i loro investitori”.
Gli investitori firmatari hanno dichiarato che i rischi aziendali legati alla plastica sono una preoccupazione crescente, ma hanno notato i tentativi delle imprese di sminuire la proposta del PPWR, in particolare gli obiettivi di riduzione e riutilizzo, sottolineando che “le ricerche che si accumulano” dimostrano che “la bonifica è inutile se non si compiono sforzi sostanziali per prevenire la produzione di rifiuti alla fonte”.
“Le aziende che cercano di fermare la regolamentazione orientata al riutilizzo stanno nuotando controcorrente. Devono rendersi conto che un quadro normativo forte può sostenere i loro sforzi per affrontare la crisi dell’inquinamento da plastica”, ha dichiarato Elin Noring, senior ESG analyst di Nordea Asset Management.
“Abbiamo assistito a una quantità allarmante e sorprendente di lobby anti-legislative da parte delle grandi aziende, che cercano di bloccare un’ambiziosa legge europea sugli imballaggi. Leggi come questa sono ciò che renderà le aziende a prova di futuro: sanno che devono andare oltre i cambiamenti cosmetici e devono urgentemente smetterla di battere i tacchi. Ecco perché chiediamo ai legislatori di dare loro la certezza di cui hanno bisogno e di stabilire una direzione chiara: il riutilizzo”, ha aggiunto Angélique Laskewitz, direttore esecutivo di VBDO.