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Intervista

Catastini (Maire Tecnimont): “Investire in innovazione per abilitare la transizione energetica”

Nel 2020 Maire Tecnimont, il gruppo industriale italiano attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico, ha pubblicato la propria strategia di sostenibilità e da allora ha istituito diversi workshop per sviluppare linee di azione, progetti e iniziative volti a raggiungere i target prioritari in ambito ESG.

Con l’obiettivo della carbon neutrality al 2030 per le emissioni Scope 1 e 2 e al 2050 per quelle Scope 3, il gruppo si propone come abilitatore della transizione energetica e sta investendo nello sviluppo di tecnologie e soluzioni che permettono ai propri clienti di ridurre il profilo di impatto ambientale tramite la riduzione dell’impronta carbonica dei processi downstream tradizionali.

Innovazione tecnologica dei processi e dei feedstock quindi le parole chiave con l’ultra-low urea (-40% di vapore nel processo) e i carburanti bio e circolari (low carbon feedstock).

“Il forte posizionamento del gruppo come abilitatore dell’Energy Transition è apprezzato dalla comunità finanziaria e dagli investitori, sempre più attenti alle tematiche legate alla transizione energetica e al cambiamento climatico”, spiega Ilaria Catastini, Head of Group Sustainability and Corporate Advocacy di MAIRE, in questa intervista a ESGnews, a margine della Sustainability Week di Borsa Italiana, “e la crisi energetica sarà un acceleratore del processo di transizione energetica”.

Quali sono i temi più rilevanti per la vostra azienda nell’ambito della sostenibilità? Sono in linea con le richieste che avanzano i vostri investitori a questo riguardo?

Nel 2020 abbiamo lanciato la nostra strategia di sostenibilità e istituito diversi workshop per sviluppare linee di azione, progetti e iniziative volti a raggiungere i nostri obiettivi prioritari chiave e, più specificamente, gli obiettivi stabiliti nella nostra agenda ESG.

La strategia di sostenibilità del gruppo Maire Tecnimont si estende su quattro cluster principali e fondamentali per noi: il primo è legato al clima, all’economia circolare e all’ambiente; il secondo è legato al nostro capitale umano e al valore che diamo ai temi della diversity, equality  & inclusion; il terzo riguarda l’innovazione in grado di portare benessere, internamente ed esternamene all’azienda; il quarto, infine, è legato al valore che portiamo alle comunità e ai territori dove operiamo nel mondo.

La comunità finanziaria e gli investitori sono sempre più attenti alle tematiche legate alla transizione energetica ed al cambiamento climatico. 

In generale gli investitori apprezzano il nostro forte posizionamento come abilitatore dell’Energy Transition con una importante impronta tecnologica, che rappresenta un punto di forza della nostra equity story, arricchita dall’impegno per la salute e la sicurezza delle nostre persone, dal coinvolgimento dei nostri fornitori sulle tematiche ambientali, e dall’attenzione alle comunità locali, il tutto orchestrato da una forte governance in linea con le best practice del mercato.

A tal proposito, è interessante evidenziare che, nel corso del 2022, MSCI (Morgan Stanley Capital International) ha assegnato a Maire Tecnimont il rating AA, che viene conferito alle società che guidano la propria industria di riferimento per quanto riguarda la gestione di opportunità e rischi ESG.  

Quali sono i vostri principali obiettivi in ambito ESG?

I nostri principali obiettivi in ambito ESG toccano tutti i pilastri dell’agenda. Per quanto riguarda il pilastro ambientale i nostri principali obiettivi riguardano la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 (Scope 1 +Scope 2 + Scope 3 limitatamente alle voci di commuting e-business travel) entro il 2023 rispetto al 2018; il raggiungimento della Carbon Neutrality degli Scope 1-2 entro il 2030 e dello Scope 3 entro 2050; lo sviluppo del Distretto Circolare Verde e di nuovi progetti legati all’Economia Circolare.

Il gruppo mira a rivestire un ruolo chiave nella transizione energetica sviluppando tecnologie e soluzione che permettono ai nostri clienti di ridurre il loro profilo di impatto ambientale tramite la riduzione dell’impronta carbonica dei processi downstream tradizionali basata sull’innovazione tecnologica dei processi e dei feedstock: esempi ultra-low urea (-40% di vapore nel processo) e carburanti bio e circolari (low carbon feedstock)

Per il pilastro sociale, invece, i nostri principali obiettivi riguardano lo sviluppo di nuove iniziative e corsi di formazione per i dipendenti; il lancio di nuove iniziative per favorire la diversity & inclusion in azienda; l’integrazione e aggiornamento della procedura SA8000 multi-sito; lo sviluppo di specifici programmi In Country Value in India, Africa Sub-Sahariana, CIS e Sud America; l’estensione delle attività di Corporate Giving a tutte le regioni dove Maire opera; e l’inserimento di un programma di Staff Involvement.

Infine, per quanto riguarda il pilastro della governance, i nostri principali obiettivi sono estendere il programma di training legato alla Business Integrity Policy a tutta la nostra organizzazione; attivare il Piano di incentivi a lungo termine 2022-2024; sviluppare il coinvolgimento interno ed esterno relativo alla Business Integrity Policy e attivare il gruppo di lavoro su Diversity, Equality & Inclusion.

Quali sono i principali risultati ottenuti? 

Come per i nostri obiettivi principali, anche i risultati raggiunti nel 2021 toccano tutti i pilastri ESG.

Per quanto riguarda il pilastro ambientale, i principali risultati riguardano:

  • Il lancio della “Net Zero Task Force” per ridurre l’impronta di carbonio aziendale;
  • Elaborazione di un piano d’azione per la riduzione delle emissioni derivanti dall’approvvigionamento di beni e servizi (supply chain);
  • Progetti avviati per la produzione di idrogeno verde, ammoniaca verde, bioplastiche, carburante per aviazione sostenibile e cattura di CO2;
  • Lancio di una nuova strategia sull’idrogeno a basse emissioni;
  • Lancio del progetto “Green village” per la riduzione delle emissioni nei campi;
  • Sviluppo di un modello di distretto circolare.

Per il pilastro sociale, i nostri principali risultati riguardano:

  • Consolidamento del programma per aumentare la consapevolezza e la cultura HSE (Health, Safety and Environment) del Gruppo;
  • 77.240 ore di formazione erogate (escluse ore HSE);
  • Nel 2021, le donne rappresentavano il 21% della forza lavoro totale, in linea con il benchmark del settore;
  • Rapporto salariale medio femminile/maschile del 95% calcolato su diversi ruoli professionali (per le principali società del Gruppo europeo);
  • Partecipazione al Global Compact Network Osservatorio D&I Italia;
  • Partecipazione a iniziative di formazione e sviluppo promosse da Valore D;
  • Creazione di un percorso di coinvolgimento per la diversità di genere e l’inclusione;
  • Ulteriore estensione del programma Smart Working;
  • Lancio di un programma sperimentale a sostegno della genitorialità con la firma dei relativi accordi sindacali;
  • Certificazione multi-sito SA8000 mantenuta.

Per quanto riguarda il pilastro della governance, i nostri principali risultati sono stati:

  • Nuova adozione e implementazione della Business Integrity Policy del Gruppo (2021).

A che punto siete nel percorso di decarbonizzazione e come pensate che la crisi energetica influirà sulla sua evoluzione?

Il nostro gruppo ha da tempo fissato gli obiettivi di carbon neutrality al 2030 (emissioni Scope 1 e 2) e al 2050(Scope 3), componendo anche una Task Force dedicata, con quattro gruppi di lavoro verticali sulle diverse fonti emissive e concentrati sulle azioni per la loro riduzione.

La certificazione multi-sito ISO 14001 è la conferma della nostra attenzione e del continuo impegno per implementare un sistema di gestione ambientale a livello di gruppo. Inoltre, conduciamo sempre ex-ante un’analisi dettagliata per valutare l’impatto delle attività che interessano l’ambiente, con eventuali impatti negativi derivanti dal consumo di energia, dalle emissioni in atmosfera, dagli scarichi nel suolo e nelle acque, dalla produzione di rifiuti e dal consumo di risorse.

Inoltre, anche l’estensione dello smart working a tutte le nostre aziende italiane e straniere rappresenta un importante fattore di miglioramento delle prestazioni ambientali, in quanto contribuisce a ridurre il traffico, con tutte le implicazioni di questo in termini di rumore ed emissioni di CO2 e particolato.

Riteniamo che l’attuale crisi energetica sarà un acceleratore del processo di energy transition (anche se nel breve termine il gas avrà un ruolo importante per garantire la continuità energetica).