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Empowerment Femminile

UN Global Compact: nuova guida per applicare una lente di genere al mondo del lavoro

L’uguaglianza di genere è un diritto umano fondamentale e la responsabilità di rispettare i diritti umani è uno standard globale di comportamento atteso per tutte le aziende, ovunque esse operino. L’emancipazione delle donne e la promozione dell’uguaglianza di genere creano valore sociale ed economico sul mercato, sul posto di lavoro e nella comunità. La parità di opportunità e di trattamento per tutti i generi è un aspetto essenziale del lavoro dignitoso. Tuttavia, spesso le donne subiscono violazioni dei diritti umani legate all’attività imprese e sono spesso colpite in modo sproporzionato e devono affrontare molteplici forme di discriminazione. Per questo motivo, Un Global Compact ha messo a disposizione, nell’ambito dei Principi Guida (UN Global Principles, UNGP), una nuova guida per contribuire a tutelare i diritti del genere femminile ed a eliminare la diseguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Si tratta del Gender Lens to Sustainable Procurement – che rientra nello strumento Decent Work Toolkit for Sustainable Procurement – e fornisce un approfondimento sul tema della parità di genere nel mercato del lavoro.

Uguaglianza di genere nel mondo del lavoro significa promuovere le opportunità per tutti i generi di ottenere un lavoro dignitoso in condizioni di libertà, equità, sicurezza e dignità umana. Ciò vuol dire, ad esempio, aumentare le opportunità di lavoro dignitoso attraverso misure che mirano anche a migliorare l’accesso delle donne all’istruzione, alla formazione professionale e all’assistenza sanitaria, tenendo conto del ruolo delle donne nell’economia della cura. Un esempio potrebbe essere quello di garantire pratiche lavorative favorevoli alla famiglia, anche fornendo incentivi sul posto di lavoro per la fornitura di assistenza all’infanzia e di congedi parentali.

Barriere alla parità di genere

Raggiungere l’uguaglianza di genere significa sradicare tutte le forme di discriminazione e rimuovere tutte le barriere che impediscono le pari opportunità tra tutti i generi. Ad esempio, secondo il World Economic Forum Global Gender Gap Report 2022, all’attuale ritmo di progresso il divario economico tra i sessi si colmerà in 151 anni, il che rappresenta più generazioni per raggiungere la parità.

Sebbene si tratti di un leggero miglioramento rispetto alle stime dello scorso anno, il rapporto sottolinea che, con l’aggravarsi della crisi, gli effetti per la forza lavoro femminile ne risentono e il rischio di un arretramento della parità di genere a livello globale si intensifica ulteriormente. Nonostante i progressi globali compiuti negli ultimi decenni in materia di parità di genere, permangono diversi ostacoli:

  • Mancato accesso al lavoro retribuito e alle opportunità di carriera: le donne non hanno accesso al lavoro retribuito, alla parità di retribuzione per un lavoro di pari valore e alle opportunità di avanzamento di carriera e di posizioni di leadership. A livello globale, le donne sono pagate circa il 20% in meno degli uomini. È importante notare che, sebbene esistano ampie variazioni tra i Paesi, in tutti gli Stati gli uomini guadagnano più delle donne.
    Le donne rappresentano solo il 27% di tutte le posizioni dirigenziali, una cifra che è cambiata pochissimo negli ultimi 20 anni. Inoltre, le donne con figli subiscono penalizzazioni in termini di occupazione, salario e leadership nel corso della loro carriera. Inoltre, la pandemia COVID-19 ha colpito in modo sproporzionato le donne, causando perdite di posti di lavoro e di reddito senza precedenti che persisteranno nel prossimo futuro.
  • Violenza, sfruttamento e abusi: le donne subiscono violenze, sfruttamento sessuale e abusi nelle comunità, nelle case e sul posto di lavoro. Le stime indicano che, a livello globale, ben il 75% delle donne di età superiore ai 18 anni – almeno 2 miliardi di donne – ha subito molestie sessuali sul lavoro. Una donna e una ragazza su cinque ha subito violenza fisica e/o sessuale da parte di un partner negli ultimi 12 mesi, eppure 49 Paesi non hanno leggi che proteggano specificamente le donne da tale violenza.
  • Discriminazione basata sulla maternità e sulla paternità e mancanza di accesso alle politiche di congedo di maternità e paternità: nel mondo, 649 milioni di donne devono far fronte a una protezione inadeguata della maternità. Nonostante i progressi in materia di indennità di maternità e la tendenza a sostenere il congedo di paternità, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ritiene che la maggior parte delle donne nel mondo non sia protetta dalla discriminazione sul lavoro dovuta alla paternità.
  • Accesso limitato all’istruzione e allo sviluppo delle competenze: le donne hanno un accesso limitato all’istruzione e allo sviluppo delle competenze e una ripartizione diseguale del lavoro domestico e di cura non retribuito, che può contribuire a limitare l’accesso all’occupazione e alle opportunità economiche.
  • Ostacoli alla proprietà di un’impresa: ostacoli legali e tecnici all’imprenditorialità, nonché alla proprietà e all’amministrazione dei beni. In 104 economie del mondo, le donne non possono gestire un’impresa come gli uomini. Le donne imprenditrici e datrici di lavoro devono affrontare sfide significativamente maggiori rispetto agli uomini per accedere ai servizi finanziari. Le restrizioni all’apertura di un conto bancario, come ad esempio la richiesta del permesso di un familiare maschio, limitano l’accesso delle donne ai conti. Anche le restrizioni all’accesso al credito e la mancanza di educazione finanziaria possono limitare l’accesso e i benefici dei servizi finanziari per le donne.

Applicare una lente di genere ai Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani

I Principi Guida delle Nazioni Unite (UNGP) riconoscono l’importanza del genere in diversi punti (Principi 3, 7, 12 e 20). Tuttavia, come detto, vi sono ancora diverse barriere da oltrepassare e progressi da raggiungere. Comunque, non sono assenti esempi positivi di aziende che sono riuscite ad ottenere importanti risultati in termini di parità di genere.

Caso di studio: Il ruolo positivo che un’azienda può svolgere nel promuovere la parità di genere

L’Oréal ha lanciato il suo programma di approvvigionamento solidale nel 2010. Contribuisce a programmi inclusivi nelle comunità all’interno della catena di approvvigionamento di L’Oréal, compreso il sostegno alle donne imprenditrici, e mira ad aprire i contratti alle aziende che impiegano persone provenienti da comunità diverse e che tradizionalmente non hanno accesso a contratti di grandi dimensioni con le multinazionali, come ad esempio alcune aziende a conduzione femminile e che rispondono alle esigenze di genere. Ad oggi, più di 47.000 persone sono state sostenute attraverso programmi di empowerment femminile. L’Oréal utilizza il suo potere d’acquisto per avere un impatto positivo al di là della sua impronta diretta, applicando la sua strategia di Diversità e Inclusione ai fornitori: il 22% dei fornitori strategici di L’Oréal ha avviato programmi simili nelle proprie catene di fornitura.

Pratiche di approvvigionamento che rispondono alle esigenze di genere

L’approvvigionamento che risponde alle esigenze di genere è il modo in cui le aziende fanno leva sulle loro politiche e pratiche di acquisto per promuovere l’uguaglianza di genere e sostenere il progresso sociale ed economico attraverso misure che rispondono alle esigenze di genere in tutte le fasi e i livelli della catena di fornitura.

Un primo passo importante per raggiungere la parità di genere nell’ambito del processo di approvvigionamento delle aziende, è l’allineamento con gli standard e i principi internazionali, come i Women’s Empowerment Principles (WEPs) e gli International Labour Standards dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Ciò può contribuire a garantire il rispetto dei diritti umani e dei diritti del lavoro, a promuovere condizioni di lavoro dignitose per tutti i lavoratori, comprese le donne, e a influenzare la parità di risultati piuttosto che le semplici pari opportunità.

Principi di Emancipazione Femminile

I Principi di Emancipazione Femminile (WEP) forniscono una guida per aiutare i dipartimenti che si occupano di acquisti e di supply chain a definire le priorità, a stabilire e a implementare pratiche di acquisto etiche e rispondenti alle esigenze di genere. Le aziende di tutti i settori, industrie e dimensioni, con sede in tutto il mondo, che promuovono l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, nel mercato e nella comunità possono diventare firmatarie dei WEP.

I vantaggi per le aziende di un approvvigionamento attento alle differenze di genere

Come si sottolinea nella guida, tutte le aziende possono trarre vantaggio dall’uguaglianza di genere e dall’emancipazione femminile. Includendo una lente di genere nelle decisioni di acquisto, le società possono espandere i propri mercati, diversificare le catene di fornitura, migliorare la reputazione, sbloccare l’innovazione, l’adattabilità, l’agilità e le opportunità e far crescere l’economia.

Cosa possono fare le aziende?

Sebbene i vantaggi siano evidenti, può essere difficile per le aziende sapere da dove cominciare. Per questo, nella guida si sottolinea l’importanza di assicurarsi il sostegno interno dei vertici aziendali e di tutti i reparti chiave, compreso l’impegno a investire tempo e risorse.

Un primo passo importante è quello di rivedere tutte le politiche e le pratiche esistenti per identificare le eventuali lacune da colmare per integrare pienamente la parità di genere nelle proprie attività. Questo aiuterà a sviluppare e implementare una strategia aziendale completa che tenga conto dell’uguaglianza di genere nel processo decisionale a tutti i livelli, compresa la comprensione delle sfide che impediscono alle imprese a conduzione femminile di accedere e partecipare pienamente alla catena di fornitura.

È inoltre essenziale riconoscere l’importante ruolo svolto dagli stakeholder esterni, compreso il coinvolgimento dei partner commerciali, dei fornitori e dei prestatori di servizi che collaborano con le imprese di proprietà femminile e con quelle che rispondono alle esigenze di genere per migliorare il loro accesso alle catene di fornitura globali come parte di questo processo. L’obiettivo è raggiungere una fase in cui l’applicazione di una lente di genere agli acquisti sia diventata parte integrante della cultura e della prassi aziendale.

Secondo la Guida, per applicare una lente di genere, bisogna seguire le seguenti fasi: capire la situazione, allineare tutte le parti interessate interne all’azienda, creare una rete di contatti e capacità e misurare il successo monitorando anche i progressi.

I prossimi passi

Alla luce di quanto analizzato, alla fine della guida l’UN Global Compact suggerisce alle aziende di sottoscrivere i Principi di emancipazione femminile e utilizzare lo Strumento di analisi dei divari di genere per valutare i punti di forza, le lacune e le opportunità dell’azienda per migliorare le prestazioni in materia di parità di genere, anche nell’ambito dei fornitori.
Inoltre, la Guida sottolinea l’importanza di rivedere i codici di condotta dell’azienda e dei fornitori e integrare un linguaggio e impegni sensibili alle questioni di genere per colmare eventuali lacune. È fondamentale anche impegnarsi con i fornitori e fornire loro formazione per aiutarli a dare priorità alla parità di genere nelle loro pratiche commerciali.
Infine, la Guida invita a valutare la possibilità di aumentare il numero di imprese a conduzione femminile e di fornitori sensibili alle questioni di genere nella propria catena di fornitura, ad esempio collegandosi con organizzazioni come WEConnect International.