Finanza a servizio dell'uomo e dell'ambiente

Papa Francesco, l’uomo ritrovi l’armonia con l’ambiente nello spirito dell’ecologia integrale

La finanza sostenibile si è confermata anche nel 2022 come argomento di grande interesse per Papa Francesco. Sono stati diversi, infatti, negli scorsi dodici mesi, gli appuntamenti istituzionali, che hanno visto un contributo diretto di Papa Bergoglio al dibattito sullo sviluppo sostenibile che, secondo il Pontefice, passa per l’affermazione di una finanza attenta alle questioni ambientali e sociali. Il Santo Padre ha ribadito in diverse occasioni, infatti, che per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, è fondamentale il ruolo trainante della finanza. Uno degli ultimi eventi in cui Papa Francesco ha manifestato la sua posizione è stata la terza edizione di The Economy of Francesco, presentata ad Assisi a settembre 2022, dove sostenibilità ambientale, crescita inclusiva, sviluppo umano e rapporti produttivi e finanziari virtuosi sono stati i temi centrali, richiamando la visione del Santo di Assisi. 

Quella del Papa è l’idea di un’economia attenta alle persone e all’ambiente, che non si concentri più solo sulla produzione e sui consumi: un modello inclusivo, che “umanizzi e tuteli la Terra”

Questi principi si ritrovano anche nelle encicliche di Bergoglio, Laudato Si’, Evangelii Gaudium e Fratelli tutti, che invitano ad “abbracciare la povertà”, lottando contro l’esclusione e l’emarginazione. 

Nell’enciclica Fratelli Tutti dell’ottobre 2020, Papa Francesco sottolinea la necessità di trovare un nuovo equilibrio nei rapporti economici, fondato sul concetto di “amicizia sociale” e ispirato dal Cantico delle Creature di San Francesco. Un’espressione che indica un’economia attenta alla natura, all’impatto dell’attività dell’uomo sulle risorse della Terra, alle esigenze e necessità sociali e a come tutto ciò viene gestito. Nel mondo della finanza, questi concetti sono stati racchiusi nell’acronimo ESG (Environmental, Social e Governance), cioè investimenti rispettosi dell’ambiente, delle relazioni sociali e della governance. In Laudato si’, invece, il Santo Padre propone l’idea di “ecologia integrale”, ribadendo l’interdipendenza del mondo globalizzato e la conseguente connessione tra le dinamiche che acuiscono i problemi della povertà e quelle che distruggono l’ambiente. In questo contesto, secondo il Papa, la finanza dovrebbe tornare alla sua vocazione originaria, ovvero servire il bene comune. 

Nel 2022, anno caratterizzato da guerra, strascichi pandemici e inflazione alle stelle, Papa Francesco si è più volte pronunciato su questi fenomeni, confermando la sua visione che vede l’affermazione di un modello socio-economico sostenibile come unica via. Rispetto alla guerra, ha ribadito il sostegno al martoriato popolo ucraino, invitando i governi ad attivarsi per la pace e auspicando il bando delle armi. “Perché, allora, farci la guerra per conflitti che dovremmo risolvere parlandoci da uomini? Perché non unire piuttosto le nostre forze e le nostre risorse per combattere insieme le vere battaglie di civiltà: la lotta contro la fame e contro la sete; la lotta contro le malattie e le epidemie; la lotta contro la povertà e le schiavitù di oggi. Perché?”, sono le parole pronunciate da Bergoglio a marzo 2022 nel suo saluto ai membri dell’organizzazione di volontariato Ho avuto sete. “La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti!”, ha aggiunto il Papa in occasione del messaggio Urbi et Orbi pronunciato un mese più tardi nella giornata della Santa Pasqua 2022. Un appello alla pace con cui il Papa ha sottolineato l’impegno che riguarda l’intero genere umano e costituisce una base e un presupposto per gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Alla pace è infatti dedicato l’SDG numero 16 delle Nazioni Unite

Sulla produzione di armi, poi, il Papa ha espresso più volte un parere negativo, evidenziando che se i finanziamenti destinati a questo settore fossero interrotti per un anno finirebbe la fame nel mondo. Anche la povertà, infatti, è una questione su cui Bergoglio è tornato spesso, invitando molto recentemente in seguito all’istituzione del nuovo governo italiano ad investire prima di tutto su giovani e donne, partendo dall’aumento dei salari. 

Sulla questione climatica, in occasione della COP27, Papa Francesco ha sottolineato come affrontare il cambiamento climatico sia diventato un imperativo morale, ricordando che è necessario ascoltare la scienza quando evidenzia l’urgenza di interventi per frenare cambiamenti climatici catastrofici. “Si risponda al grido della terra e dei poveri…Auspico che si facciano passi in avanti, con coraggio e determinazione, nel solco tracciato dall’Accordo di ParigiMettiamo in atto scelte concrete e lungimiranti, pensando alle giovani generazioni prima che sia troppo tardi”. 

Già qualche mese prima, nel suo messaggio ai partecipanti al convegno su Resilience of People and Ecosystems under climate stress di luglio, il Papa aveva ribadito l’importanza di agire più rapidamente per combattere il cambiamento climatico, divenuto “un’emergenza che non può più restare ai margini della società. Al contrario, ha assunto un posto centrale, non solo rimodellando i sistemi industriali e agricoli, ma anche condizionando negativamente la famiglia umana globale, soprattutto i poveri e quanti vivono nelle periferie economiche del nostro mondo. Oggigiorno abbiamo di fronte due sfide: diminuire i rischi climatici riducendo le emissioni e assistere e preparare le persone ad adattarsi a un progressivo peggioramento dei cambiamenti del clima. Questi cambiamenti ci invitano a pensare a un approccio multidimensionale per proteggere sia gli individui sia il nostro Pianeta“.

Un ripensamento del nostro sistema economico, dunque, è fondamentale secondo il Santo Padre, che a settembre nell’ambito della terza edizione di The Economy of Francesco, organizzata ad Assisi e rivolta principalmente ai giovani, ha ribadito che “un’economia che si lascia ispirare dalla dimensione profetica si esprime oggi in una visione nuova
dell’ambiente e della terra
. Dobbiamo andare a questa armonia con l’ambiente, con la terra. Sono tante le persone, le imprese e le istituzioni che stanno operando una conversione ecologica. Bisogna andare avanti su questa strada, e fare di più”. Secondo Bergoglio, in questo contesto si inserisce l’importanza di una figura professionale oggi molto diffusa, il consulente, che ha un compito importante nel sostenere le imprese che hanno intrapreso questa “conversione ecologica”. Sempre a settembre, infatti, nel suo discorso rivolto ai partecipanti dell’incontro di Deloitte Global il Papa ha sottolineato che i consulenti possono aiutare le organizzazioni a operare questa transizione: “Avete le giuste competenze per collaborare a costruire quel ponte necessario tra il presente paradigma economico, basato su consumi eccessivi e che sta vivendo la sua ultima fase, con il paradigma emergente, un paradigma strutturato sull’inclusione, la sobrietà, la cura e il benessere. Vi incoraggio a diventare “consulenti integrali”: per cooperare a ri-orientare il modo di stare su questo nostro Pianeta che abbiamo fatto ammalare, nel clima e nelle disuguaglianze”.

A novembre, infine, ricordando il primo anniversario dall’avvio della Piattaforma di azione Laudato si’, Papa Francesco ha sottolineato la necessità di promuovere la “conversione ecologica e stili di vita coerenti con essa”. La Piattaforma Laudato si’ cerca di adoperarsi in tal senso tramite il raggiungimento di sette obiettivi: la risposta al grido della Terra, l’ascolto del grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di uno stile di vita semplice, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l’impegno comunitario. Ma l’obiettivo ultimo, come ha sottolineato più volte Papa Francesco, torna a quell’ecologia integrale che si trova alla base della sua visione e che deve ispirare la creazione di comunità “totalmente sostenibili”