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Forum Finanza Sostenibile

Sostenibilità volano di competitività, a Napoli l’evento di FFS per favorire il dialogo tra università e imprese

Si è svolto a Napoli l’evento Competitività e sviluppo economico: il ruolo dei fattori ESG e della finanza sostenibile, promosso dall’Accademia Italiana per la Finanza Sostenibile, la rete accademica fondata dal Forum per la Finanza Sostenibile nel 2015 con l’obiettivo di favorire il dialogo tra ricerca, imprese e istituzioni.

La mattinata ha visto un’ampia partecipazione di studenti universitari e giovani ricercatori e ricercatrici dell’Accademia che sono stati protagonisti di una prima sessione dedicata all’approfondimento scientifico. Roberto Cirillo (Università di Napoli Federico II), Michele Lemme (Università di Torino), Sabina Polidori (INAPP), Nadia Ricci (Università di Padova e Università Politecnica delle Marche) e Rossella Romano (Università di Napoli Federico II) hanno infatti presentato i risultati dei propri lavori in ambito di sostenibilità. Diverse le tematiche affrontate: dagli impegni ambientali, sociali e di governance delle imprese al ruolo strategico del settore bancario, dagli strumenti di finanza sociale alle implicazioni dei criteri ESG in un contesto geopolitico in continua evoluzione.

Rafforzare il dialogo tra università, finanza, imprese e territorio

Nel pomeriggio si è poi tenuta una tavola rotonda di confronto tra esponenti del mondo finanziario, imprenditoriale e accademico introdotta da Isabel Reuss, Senior Climate and Social Advisor del Forum per la Finanza Sostenibile, e moderata da Francesco Bicciato, Direttore Generale del Forum per la Finanza Sostenibile. Dal dibattito, che ha visto la partecipazione di Renato Briganti, Professore di Diritto Costituzionale e Pubblico, Università di Napoli Federico II, Federica Loconsolo, Head of Institutional Investors & ESG Riello Investimenti SGR, Francesco Vildacci, Presidente, Federazione Banche di Comunità Campania Calabria, Susanna Moccia, Business Executive, La Fabbrica della Pasta di Gragnano, Giorgio Righetti, Direttore Generale Acri e Consigliere d’indirizzo Fondazione CON IL SUD, è emersa con chiarezza la necessità di integrare la sostenibilità nella strategia aziendale, superando un approccio meramente formale o burocratico. Gli esperti hanno inoltre sottolineato l’importanza e il valore del coinvolgimento degli attori locali e della disponibilità di dati affidabili come elementi chiave per favorire una reale transizione sostenibile.

“La sostenibilità è un fattore strategico per la competitività: in momenti complessi come quello attuale, è importante ricordare e ribadire che essa non rappresenta una voce di costo, né va collegata a una mera questione di compliance. Integrare i fattori ESG, puntare sui dati e sul reporting di sostenibilità, coinvolgere gli stakeholder sono tutte azioni fondamentali su cui le imprese possono puntare per attrarre gli investitori sostenibili. Questi ultimi proseguono sulla strada tracciata, alla ricerca di emittenti impegnati concretamente nei diversi ambiti dei criteri ESG, sempre nell’ottica di creare valore a lungo termine”, ha affermato Bicciato, “In questa cornice, l’Accademia italiana per la finanza sostenibile, fondata dal Forum dieci anni fa e in continua crescita, con oltre 30 università partner, offre un contributo conoscitivo fondamentale nel dialogo tra mondo scientifico e della ricerca e mondo del business. Di fronte infatti a campagne denigratorie nei confronti degli ESG, l’approccio science-based rappresenta uno strumento di primaria importanza”.

Da questo punto di vista, l’evento ha rappresentato un’occasione concreta per rafforzare il legame tra ricerca accademica, operatori economici e istituzioni, con l’obiettivo comune di promuovere un modello di sviluppo più competitivo, inclusivo e sostenibile. Un passo importante per mettere al centro dell’agenda economica e finanziaria i temi ESG come leva di crescita, innovazione e coesione territoriale.

“Negli ultimi anni, l’interesse accademico e imprenditoriale per i temi ESG e la finanza sostenibile è cresciuto in modo significativo” ha dichiarato Briganti, “Da argomenti marginali, sono diventati oggi centrali nell’agenda di università e aziende. L’offerta formativa dedicata a questi ambiti si è ampliata, la domanda di corsi è in costante aumento, e le imprese riconoscono sempre più l’importanza di integrare la valutazione dei rischi ambientali nei propri modelli di business. Si tratta di un cambiamento di paradigma profondo rispetto a trent’anni fa, quando abbiamo fondato Banca Popolare Etica.”