Gucci è la prima maison italiana del lusso ad ottenere la Certificazione della parità di genere, grazie all’impegno nel promuovere un ambiente lavorativo equo, inclusivo e aperto alla diversità. Si tratta della certificazione, su base volontaria, introdotta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del governo italiano.
Il riconoscimento è coinciso con la pubblicazione l’edizione del 2022 del Gucci Equilibrium Impact Report, in cui sono riassunti i progressi della maison sul fronte della sostenibilità, con un focus anche sull’uguaglianza di genere e sulla diversità e inclusione. Tra i risultati principali, nel 2022, attraverso Gucci CHIME, la società ha portato avanti il suo impegno per l’uguaglianza di genere sostenendo 17 ONG in 20 Paesi a supporto di 3.297 donne e ragazze. Dalla sua nascita nel 2013, l’iniziativa ha avuto una forte influenza nel raccogliere, unire e amplificare le voci che sostengono l’uguaglianza di genere in tutto il mondo, con un impatto positivo su 635.000 donne e ragazze e raggiungendo 3 milioni di famiglie e comunità. Per quanto riguarda la leadership femminile, nel 2022 Gucci ha continuato a promuovere la diversità dei talenti e della leadership, raggiungendo il 57% di donne in ruoli manageriali e il 63,1% di dipendenti donne.
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La Certificazione della parità di genere
Il raggiungimento della certificazione è avvenuto in seguito al processo di audit condotto dall’ente di certificazione Bureau Veritas, che si è basato su sei indicatori chiave: cultura e strategia, governance, processi delle risorse umane, opportunità per la crescita e l’inclusione delle donne, equità salariale di genere e sostegno alla genitorialità ed equilibrio tra lavoro e vita privata.
La certificazione evidenzia l’impegno tangibile di Gucci, che si svilupperà ulteriormente sulla base di un piano strategico triennale mirato a implementare iniziative concrete a favore dell’uguaglianza. Prima ancora di avviare il percorso di certificazione, Gucci ha condotto un’analisi globale dell’equità salariale di genere nel 2021, annunciando il proprio impegno ad eliminare qualsiasi disparità grazie anche ad iniziative allineate agli obiettivi del gruppo Kering entro il 2025. Una nuova analisi sulla parità retributiva verrà condotta nella seconda metà del 2023 con l’obiettivo di intervenire colmando eventuali gap.
“Questo traguardo, raggiunto in anticipo rispetto ai trend europei e per primi nel settore del lusso in Italia, riafferma con forza il nostro impegno per una cultura che valorizza l’equità, l’inclusività e il rispetto. Attraverso azioni concrete come l’impiego di tecnologie innovative per eliminare i bias nella selezione, colmare il gap salariale, implementare politiche di congedo parentale, favorire una maggiore presenza femminile in ruoli di leadership, e programmi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica – penso alla campagna globale per la parità di genere Gucci CHIME – sosteniamo il cambiamento e promuoviamo la trasformazione culturale nell’industria della moda e del lusso a livello mondiale e continueremo a farlo”, ha dichiarato Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci.
Implementazione di pratiche di assunzione inclusive per ridurre i bias
All’interno dei processi HR, Gucci sta implementando politiche e tecnologie innovative nella ricerca del personale, nella selezione, nel career management, nell’equità retributiva e nella mobilità interna per garantire pratiche inclusive e ridurre i pregiudizi nei processi chiave delle risorse umane. Inoltre, come parte delle sue strategie di formazione, la società sta promuovendo corsi disponibili a tutti i dipendenti a livello globale, per sensibilizzare sui temi della diversità e l’inclusione.
Sostenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata e programmi di congedo parentale
Grazie ai programmi di congedo parentale, ai servizi di welfare e al modello di lavoro ibrido, Gucci facilita le iniziative di equilibrio tra lavoro e vita privata e fornisce il supporto ai futuri genitori garantendo un minimo di 14 settimane con il 100% del salario per il congedo di paternità, adozione ed assistenza al partner. L’attivazione di programmi di ascolto e coaching, agevolano il ritorno al lavoro.