Rafforzare il ruolo della dimensione sociale nelle strategie aziendali per generare valore a lungo termine lungo le catene di fornitura e nelle comunità di appartenenza. È l’impegno assunto dagli amministratori delegati e presidenti di 15 società italiane che hanno firmato il Manifesto Imprese per le Persone e la Società proposto dall’UN Global Compact Network Italia, rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite, una delle principali iniziative di sostenibilità d’impresa al mondo. Le prime imprese italiane, già aderenti all’UN Global Compact, ad aver firmato il documento sono state Aeroporti di Roma, A2A, Andriani, Avanzi, Carbonsink, Edison, Hera, Inwit, Italmobiliare, Itelyum, Legance – Avvocati Associati, Maire, Pirelli, Snam, UCB Pharma.
Attraverso il Manifesto, i firmatari promotori, che possono anche essere dalle imprese che non aderiscono all’iniziativa onusiana, si impegnano a garantire standard lavorativi adeguati ai propri dipendenti e a richiederli ai propri fornitori, a ridurre le disuguaglianze sociali e di genere nella comunità esterna, a supportare azioni per il benessere della collettività, a investire nella formazione e nella sensibilizzazione dentro e fuori l’azienda, anche attraverso la collaborazione con altre realtà.
Messa in secondo piano dalle urgenze ambientali, la dimensione sociale della sostenibilità ha assunto inizialmente una rilevanza secondaria nelle agende internazionali e aziendali, complice anche il focus dell’azione dei governi nazionali e dell’Unione europea sulla mitigazione al cambiamento climatico, sulla perdita di biodiversità e sulla riduzione dell’inquinamento. Eppure, appare sempre più evidente quanto le sfide sociali siano altrettanto prioritarie. A metterlo in luce, non ultimo, è stato anche il recente rapporto 2022 dell’Istat sullo stato di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile da cui è emerso che il 9,4% della popolazione italiana si trova in condizione di povertà assoluta (dal 2005 al 2021 si è passati da 1,9 a 5,6 milioni) e che in Italia la condizione di povertà permane anche in presenza di un’occupazione, con il 29,5% dei lavoratori dipendenti che ha una retribuzione lorda annuale inferiore ai 12 mila euro. Inoltre, nonostante negli ultimi dieci anni ci siano stati dei miglioramenti in termini di rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa e negli organi decisionali, anche l’obiettivo dell’eliminazione delle disuguaglianze di genere risulta ancora lontano dall’esser raggiunto e, stando ai dati di febbraio 2023, il divario di genere in termini di occupazione si attesta pari al 18,5%.
In questo contesto, l’azione del settore privato è fondamentale per accrescere e accelerare l’impegno nella dimensione sociale della sostenibilità. Il manifesto è stato presentato nel corso dell’ottava edizione del Business & SDGs High-Level Meeting, l’evento annuale promosso da UN Global Compact Network Italia e dedicato agli amministratori delegati e ai presidenti delle aziende italiane aderenti all’iniziativa onusiana. Il meeting, dal titolo La Dimensione Sociale: l’impegno delle imprese per People e Prosperity, si è svolto a Roma ed è stato ospitato a Fiumicino da Aeroporti di Roma, primo firmatario ufficiale del Manifesto.
“Le sfide sociali da affrontare sono ancora numerose e complesse, sia sul piano nazionale che globale”, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director, UN Global Compact Network Italia, “Fra queste, vi sono anzitutto la crescita della povertà assoluta, l’emersione del fenomeno dei working poor e l’acuirsi delle disuguaglianze. Il World Economic Forum ha identificato nell’erosione della coesione sociale il quarto rischio più grave al livello mondiale per i prossimi dieci anni. È in questo scenario che l’UN Global Compact invita il settore privato a compiere una riflessione strategica sull’impatto delle proprie operazioni sulla dimensione sociale e sul proprio potenziale di creare cultura e valore condiviso, affinché le persone siano poste costantemente al centro e nessuno venga lasciato indietro.”
I 10 punti del manifesto
Nel dettaglio, il manifesto consta di 10 punti che riguardano i lavoratori e in generale il perimetro aziendale, i consumatori e le comunità.
Questi sono:
- Integrare la dimensione sociale nelle strategie aziendali e potenziare la creazione di valore sociale da parte delle imprese.
- Rispettare i diritti umani e i diritti del lavoro e in particolare i principi da 1 a 6 dell’UN Global Compact e ispirarsi agli UN Guiding Principles on Business and Human Rights.
- Sviluppare una cultura dell’inclusione, del rispetto delle diversità e dell’equità.
- Impegnarsi per il benessere dei lavoratori.
- Investire in formazione e sensibilizzazione interna ed esterna.
- Identificare azioni e sinergie di corporate finance a favore della dimensione sociale.
- Promuovere pratiche che rafforzino l’equità e riducano le disuguaglianze.
- Supportare azioni collettive per il benessere delle comunità.
- Misurare e rendicontare in maniera trasparente il proprio impatto sociale.
- Comunicare ed essere “ambassador”.
“Firmando il loro supporto ai punti del Manifesto, i CEO aziendali si impegnano a innalzare il livello di ambizione per la creazione di società inclusive, eque e prospere, andando oltre gli obblighi fissati dalla legge, coinvolgendo le filiere ed estendendo l’impatto all’intera catena del valore” ha dichiarato Marco Frey, Presidente, UN Global Compact Network Italia, “Il nostro auspicio è che questa iniziativa dia un forte impulso al coinvolgimento dei massimi leader aziendali sulla dimensione sociale e poi, a cascata, al fiorire di politiche e azioni concrete per promuovere il benessere delle comunità interne ed esterne alle organizzazioni.”
Cos’è il Global Compact delle Nazioni Unite
Il Global Compact delle Nazioni Unite è un’iniziativa speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite che ha il mandato di guidare e sostenere la comunità imprenditoriale globale nel promuovere gli obiettivi e i valori delle Nazioni Unite attraverso pratiche aziendali responsabili. Il Global Compact delle Nazioni Unite opera in Italia attraverso l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia). Il network italiano incoraggia le imprese a creare un quadro economico, sociale ed ambientale che promuova un’economia sana e sostenibile attraverso il dialogo istituzionale, la produzione di conoscenza e la diffusione di buone pratiche di sostenibilità. Il network è inoltre impegnato nell’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.
Nel 2022 sono state 79 le aziende italiane che hanno scelto di aderire al Global Compact delle Nazioni Unite, un incremento del 20% rispetto all’anno precedente e che porta a 455 le imprese che fanno parte del network in Italia.