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Motori elettrici

La Commissione UE adotta piano d’azione settore automobilistico: 1,8 mld per batterie in 2 anni

La Commissione europea metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro nei prossimi due anni (2025-2027) “per sostenere la produzione di batterie nell’Ue, mobilitando risorse dal Fondo europeo per l’innovazione”. È quanto si legge nel piano d’azione per l’automotive presentato dalla Commissione europea, promettendo di esplorare anche strumenti di “sostegno diretto” alle aziende che producono batterie ‘Made in Europe’. Un sostegno che potrebbe essere “combinato” agli aiuti di stato al settore.

Bruxelles ricorda di aver già annunciato finanziamenti fino a “3 miliardi di euro del Fondo per l’innovazione per la produzione di celle per batterie per veicoli elettrici” e che il primo bando da un “miliardo di euro è stato lanciato” lo scorso dicembre. Per rafforzare la capacità di produzione di batterie in Ue, Bruxelles potrebbe considerare di introdurre “requisiti europei”, ovvero di produzione Made in Europe’, sul contenuto di celle e componenti delle batterie nei veicoli elettrici venduti nell’Ue.

Il piano prevede inoltre incentivi all’acquisto, sia nazionali che europei, leasing sociale ed elettrificazione delle flotte aziendali: misure che Bruxelles promette di mettere in campo per rafforzare la domanda di e-cars.

La Commissione non fa passi indietro sullo stop ai motori termici dal 2035 che “crea prevedibilità”, ma promette di accelerare sulla revisione del regolamento attesa nel 2026 per sancire il principio di neutralità tecnologica. Entro fine mese l’Esecutivo Ue presenterà una modifica alle norme per calcolare su tre anni, non uno, la conformità agli standard di emissione del 2025, dando flessibilità sulle multe. Il piano al momento non prevede la mobilitazione di risorse fresche ma assicura che attraverso il programma di ricerca Horizon Europe l’Ue metterà a disposizione un miliardo di euro per il settore automobilistico tra 2025 e 2027. Parte centrale del piano d’azione, come anticipato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è la promessa di presentare entro fine mese una modifica mirata al regolamento sulle emissioni CO2 per calcolare su tre anni (2025-2027), non uno, la conformità agli standard scattati quest’anno sulle vendite, che prevedono di non oltrepassare il limite di 93,6 grammi di CO2 per chilometro percorso a livello di flotta. Bruxelles promette inoltre “un’accelerazione” dei lavori sulla revisione del regolamento, già prevista per il 2026, per tener conto degli “sviluppi tecnologici e dell’importanza di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a emissioni zero”, si legge nella comunicazione.

Tra le misure individuate come prioritarie per aumentare la domanda di veicoli elettrici, Bruxelles presenterà nei prossimi mesi le opzioni a disposizione degli Stati membri per sostenere incentivi all’acquisto di e-cars a livello nazionale, studiando anche la possibilità di introdurre “incentivi a livello europeo”. Nel 2026, promette la Commissione europea, arriverà una raccomandazione sugli incentivi fiscali e non fiscali per sostenere la domanda. Con una raccomandazione, incoraggerà i governi ad adottare schemi di leasing sociale finanziati dai governi per veicoli nuovi o di seconda mano per le famiglie a basso reddito, sfruttando soprattutto le risorse del futuro Fondo sociale per il clima, un ‘tesoretto’ che tra 2026 e 2032 mobiliterà 86,7 miliardi per sostenere la transizione. Entro l’anno arriverà una proposta per elettrificare le flotte aziendali, che oggi rappresentano il 60% del parco auto dell’Ue, su cui oggi la Commissione Ue ha presentato una comunicazione non vincolante. Nel piano Bruxelles fa leva sul rafforzamento del sistema infrastrutturale e assicura che renderà disponibile già nel 2025 e 2026, 570 milioni di euro nell’ambito dello strumento per i carburanti alternativi per le colonnine di ricarica. Spazio anche a garantire parità di condizioni con i produttori esteri, l’Ue proporrà “condizioni per gli investimenti esteri in entrata nel settore”, promettendo di continuare a vigilare sui maxi-sussidi della Cina alle e-car.

“C’è così tanto potenziale inutilizzato sul mercato globale, quando si tratta di innovazione e soluzioni pulite. Voglio che la nostra industria automobilistica europea assuma un ruolo guida. Promuoveremo la produzione interna per evitare dipendenze strategiche, in particolare per la produzione di batterie” ha dichiarato Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione. “Ci atterremo ai nostri obiettivi concordati in materia di emissioni, ma con un approccio pragmatico e flessibile. Il nostro obiettivo comune è un’industria automobilistica sostenibile, competitiva e innovativa in Europa a vantaggio dei nostri cittadini, della nostra economia e del nostro ambiente.”

L’industria automobilistica con 13 milioni di posti di lavoro contribuisce al 7% del PIL dell’UE. Tuttavia, il settore deve affrontare sfide importanti, tra cui l’innovazione tecnologica, la crescente concorrenza e un contesto geopolitico in continua evoluzione. Per rispondere a queste sfide, a gennaio 2025 la von der Leyen, ha avviato il Dialogo Strategico sul Futuro dell’Industria Automobilistica, coinvolgendo rappresentanti del settore, partner sociali, esperti di infrastrutture e società civile per individuare soluzioni condivise.

Il Piano d’Azione per l’Industria Automobilistica presentato si basa su questo confronto, l’obiettivo è rendere il settore più competitivo, sostenibile e capace di creare occupazione e crescita, senza trascurare la tutela dell’ambiente.

Le principali iniziative del Piano d’Azione

Innovazione e digitalizzazione

Per accelerare lo sviluppo tecnologico, verrà istituita una Alleanza Europea per i Veicoli Connessi e Autonomi, che riunirà i principali attori industriali per favorire la ricerca e l’implementazione di nuove tecnologie. Inoltre, saranno create aree di sperimentazione e “sandbox” normative per testare e migliorare i veicoli autonomi.

La Commissione rafforzerà anche il quadro normativo sui veicoli autonomi e, attraverso il programma Horizon Europe, investirà circa un miliardo di euro entro il 2027 per sostenere l’innovazione nel settore.

Per favorire la transizione ecologica, è stata pubblicata una Comunicazione sulle flotte aziendali ecologiche, che raccoglie esempi di successo e incoraggia gli Stati membri a promuovere veicoli aziendali più sostenibili.

Transizione verso veicoli a zero emissioni

Per aiutare le case automobilistiche a rispettare gli standard ambientali, la Commissione proporrà una modifica al Regolamento sugli standard di CO₂ per auto e furgoni, introducendo una maggiore flessibilità. I produttori potranno mediare le loro prestazioni su un triennio (2025-2027), compensando eventuali deficit in uno o due anni con risultati migliori negli altri anni.

Parallelamente, verranno introdotte misure per stimolare la domanda di veicoli a zero emissioni, tra cui:

  • incentivi per agevolare l’acquisto di veicoli ecologici
  • accelerazione nell’installazione di stazioni di ricarica attraverso l’Iniziativa per i Corridoi di Trasporto Pulito
  • maggiore tutela per i consumatori, con migliori opzioni di riparazione delle batterie
  • promozione del leasing sociale per rendere i veicoli elettrici nuovi e usati più accessibili

Resilienza della catena di approvvigionamento

Per ridurre la dipendenza da fornitori esterni e garantire un’industria europea delle batterie competitiva, l’UE investirà 1,8 miliardi di euro nella creazione di una catena di approvvigionamento sicura e sostenibile per le materie prime delle batterie.

In parallelo, la Commissione continuerà a sostenere la produzione di batterie in Europa, valutando anche forme di supporto diretto ai produttori per rafforzarne la competitività.

Competenze e impatto sociale

La transizione del settore automobilistico richiede lavoratori qualificati e nuove competenze. Per rispondere a questa esigenza, la Commissione prevede di:

  • rafforzare il Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione, per sostenere aziende e lavoratori in difficoltà
  • aumentare i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo Plus (ESF+), per favorire la riqualificazione professionale
  • utilizzare la revisione intermedia dell’ESF+ per incoraggiare gli Stati membri a destinare più risorse al settore automobilistico
  • migliorare il supporto ai lavoratori nei settori strategici, con un focus sulla formazione e l’aggiornamento delle competenze

L’Osservatorio Europeo per la Transizione Equa raccoglierà e analizzerà dati per anticipare eventuali crisi occupazionali e individuare le competenze necessarie per il futuro.

Competitività globale del settore

Per garantire all’industria automobilistica europea condizioni di concorrenza eque, la Commissione rafforzerà gli strumenti di difesa commerciale, come le misure antisovvenzioni, e negozierà nuovi accordi con i paesi partner per migliorare l’accesso ai mercati esteri.

Saranno inoltre introdotte misure per garantire che gli investimenti esteri nel settore automobilistico europeo contribuiscano alla crescita a lungo termine dell’industria. Infine, verrà avviato un processo di semplificazione delle normative per ridurre gli oneri burocratici a carico dei produttori.

Un futuro competitivo e sostenibile

Il Piano d’Azione per l’Industria Automobilistica rappresenta una strategia chiara e ambiziosa per rendere il settore più innovativo, sostenibile e competitivo. Attraverso investimenti mirati, nuove alleanze strategiche e un forte sostegno alla transizione ecologica, l’Europa punta a rafforzare il proprio ruolo nel mercato globale e a garantire un futuro solido per l’industria automobilistica.