Nel 2022 le nomine dei consigli di amministrazione delle società di servizi finanziari europee sono state ripartite più equamente tra uomini e donne. Inoltre, il 32% delle aziende ha oggi membri dei CdA con esperienza nel settore della sostenibilità, la maggior parte dei quali è di sesso femminile. A rivelarlo è l’EY European Financial Services Boardroom Monitor, il ramo di Ernst & Young che traccia il profilo, l’esperienza, la formazione e le competenze dei consigli di amministrazione inclusi nell’MSCI European Financials Index.
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Progressi sul fronte della diversità di genere
Secondo lo studio, dunque, le più grandi società di servizi finanziari d’Europa stanno adottando importanti misure per aumentare la rappresentanza femminile e migliorare la loro competenza in materia di sostenibilità a livello di consiglio di amministrazione – entrambe aree identificate come prioritarie per gli investitori. Sono stati fatti, infatti importanti progressi rispetto all’ultima rilevazione di EY secondo la quale la ripartizione nei consigli di amministrazione delle società europee era costituita dal 63% di uomini e dal 37% di donne, mentre oggi è al 58% per gli uomini e al 42% per le donne.
Ripartizione di genere nei consigli di amministrazione dei servizi finanziari europei a giugno 2022 e a gennaio 2023
Le società di servizi finanziari stanno quindi rispondendo attivamente alle aspettative degli investitori, gran parte dei quali (44%) – secondo lo studio di EY – ritiene che la diversità di genere nei CdA influenza in modo significativo la loro decisione di investire in una società di servizi finanziari, rispetto a solo il 16% che sostiene di non essere influenzato da questo aspetto.
Nonostante i buoni risultati raggiunti, la permanenza media nel consiglio di amministrazione per le donne è di 54 mesi – in calo rispetto ai 55 mesi del rapporto di giugno – ma anche il mandato medio per gli uomini è in calo (66 mesi attuali vs. 65 mesi di giugno). Inoltre, l’età media delle donne nel consiglio di amministrazione è di 57 anni, leggermente più giovane della loro controparte maschile, che ha un’età media di 60 anni.
L’EY Boardroom Monitor fornisce anche prove evidenti del fatto che le donne hanno meno probabilità di aver lavorato in ruoli di C-suite (coloro che occupano i posti apicali di un’azienda). Mentre il 62% dei membri maschi del consiglio di amministrazione delle società finanziarie monitorate ricopre o ha ricoperto un ruolo di C-suite, questa cifra è solo del 51% tra gli attuali membri del consiglio donna.
Banche e assicurazioni sono il settore in cui la diversità di genere è più alta nei consigli di amministrazione. Qui, infatti, il 43% dei membri del consiglio è di sesso femminile e il 57% di sesso maschile. La diversità di genere è invece più bassa tra i consigli di amministrazione delle società di gestione patrimoniale, dove la ripartizione di genere si attesta al 40% di donne e al 60% di uomini.
Ripartizione di genere nei consigli di amministrazione dei servizi finanziari europei per settore
“Raggiungere un maggiore equilibrio di genere e garantire che i CdA riflettano la diversità dei clienti e delle società che servono è un lavoro in corso, ma i leader di tutto il settore finanziario stanno guidando il cambiamento. Le aziende progressiste stanno anticipando la regolamentazione e considerano la diversità una priorità strategica, comprendendo che punti di vista, background ed esperienze variegati svolgono un ruolo nell’identificazione e nella risposta ai rischi e, in ultima analisi, creano consigli di amministrazione più efficaci”, spiega Omar Ali, Managing Partner di EY EMEIA Financial Services.
Progressi nell’ambito delle competenze di sostenibilità dei membri dei CdA
Più della metà (51%) degli investitori ritiene che l’esperienza del consiglio di amministrazione in materia di sostenibilità abbia un impatto “significativo” per rendere un’azienda più interessante dal punto di vista finanziario, con il 22% che indica che ha un impatto “altamente significativo” sul caso di investimento di un’azienda.
Anche in questo caso, a fronte di questa esigenza degli investitori, le società di servizi finanziari stanno compiendo importanti progressi, tanto che l’EY Boardroom Monitor rileva che poco meno di un terzo (32%) delle aziende ha attualmente amministratori con esperienza professionale o competenza in materia di sostenibilità. Sebbene sembri una cifra esigua, si tratta di un aumento significativo dall’inaugurale EY Boardroom Monitor nel giugno 2022, quando la percentuale era solo del 19%.
Nonostante i progressi osservati fin qui, le società di gestione patrimoniale e gli assicuratori continuano a rimanere indietro rispetto al settore bancario. Infatti, il 43% dei consigli di amministrazione delle banche (in aumento rispetto al 34% di giugno) include individui con background di sostenibilità, rispetto al 32% dei gestori patrimoniali (in aumento rispetto all’11% di giugno) e solo al 17% degli assicuratori (in crescita rispetto al 4 % nel mese di giugno).
Esperienza di sostenibilità all’interno dei consigli di amministrazione dei servizi finanziari europei per settore
L’analisi di EY mostra anche che il 65% dei manager con esperienza in materia di sostenibilità è stato promosso per ricoprire la propria posizione negli ultimi tre anni, rispetto al 45% di giugno, rafforzando l’accelerazione della crescita di questo set di competenze solo negli ultimi mesi. Inoltre, la permanenza media di tutti i consiglieri con esperienza di sostenibilità è di 31 mesi, piuttosto esigua rispetto alla media di tutti i membri dei consigli di amministrazione di 61 mesi.
“Negli ultimi sei mesi abbiamo assistito a un forte aumento del numero di amministratori con esperienza di sostenibilità nominati nei consigli di amministrazione dei servizi finanziari, anche se da una base bassa. Il cambiamento climatico presenta sia un rischio sistemico che un’opportunità significativa per i servizi finanziari e prevediamo che i consigli di amministrazione continuino a sviluppare questa competenza ad un ritmo accelerato”, sottolinea Omar Ali.
“Dal punto di vista della governance e della gestione del rischio, per gestire la transizione e attrarre investimenti essenziali, avere una profonda comprensione della materialità dei rischi e delle opportunità climatiche è visto dagli investitori come un vantaggio competitivo. Sebbene la maggior parte delle aziende contenga già all’interno della propria struttura team di sostenibilità altamente tecnici e specializzati, hanno anche bisogno della giusta esperienza a livello di consiglio di amministrazione se vogliono fare progressi nell’agenda verde”, aggiunge Omar Ali.
I membri dei CdA di sesso femminile hanno una maggiore esperienza di sostenibilità
Infine, secondo l’analisi è molto più probabile che i consiglieri di amministrazione donna abbiano un’esperienza professionale nella sostenibilità rispetto ai loro omologhi maschi. Infatti, il 72% dei membri dei consigli di amministrazione con esperienza nella sostenibilità sono donne.
Inoltre, EY rileva che i consiglieri di amministrazione con esperienza in materia di sostenibilità hanno maggiori probabilità di possedere titoli di studio di alto livello. Ad esempio, il 19% dei membri del consiglio con esperienza in materia di sostenibilità possiede un dottorato di ricerca, rispetto a solo l’11% di tutti i membri del consiglio delle società di servizi finanziari europee.
“La composizione del consiglio di amministrazione sta cambiando radicalmente e le aziende stanno costruendo le proprie competenze in materia di sostenibilità e aumentando la rappresentanza femminile. I consigli di amministrazione devono essere a prova di futuro e costruiti per far fronte a cambiamenti strutturali a lungo termine. Ciò richiede ai presidenti di navigare nell’equilibrio tra competenze tradizionali e nuove su un consiglio di amministrazione limitato, il che è particolarmente impegnativo al momento, poiché le aziende operano in un clima geopolitico ed economico caratterizzato da profonde tensioni”, conclude Omar Ali.