Sessantacinque tra società, fondi e studi professionali di contabilità hanno approvato una dichiarazione elaborata dai Principles for Responsible Investment (PRI), dal World Business Council for Sustainable Development e dall’International Federation of Accountants – che insieme rappresentano 121,3 trilioni di dollari di asset in gestione – in cui si chiede un maggiore allineamento tra le modalità con cui i diversi enti normativi di tutto il mondo chiedono di rendicontare la sostenibilità. Ad oggi, infatti, nonostante i progressi normativi in atto, la divulgazione rispetto alle questioni ESG non ha ancora raggiunto degli standard globali che consentirebbero di fare maggiore chiarezza.
Nella dichiarazione vengono riconosciuti gli sforzi compiuti dall’International Sustainability Standards Board (ISSB), dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti e dalla Commissione europea, insieme all’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), per rispondere alla necessità di migliorare e far evolvere il reporting aziendale per includere e considerare le informazioni sulla sostenibilità.
L’ISSB, istituito in occasione della COP26 di Glasgow lo scorso novembre, ha recentemente chiuso la consultazione per ottenere un feedback sulla bozza dei requisiti di divulgazione. A ciò ha fatto seguito l’invito dei proprietari di asset a spingersi oltre per “garantire la coerenza e l’adeguata granularità delle informazioni, anche per una base globale”.
La SEC ha anche invitato il settore a fornire un feedback sulle proposte di divulgazione della sostenibilità, che attualmente includono un aggiornamento dell’attuale normativa del 2001. Lo scopo è in primis quello di vietare alle società di apporre un badge sui prodotti che non utilizzano i fattori indicati nel loro nome come fattori primari nei loro processi di investimento, tra cui l’ESG. In secondo luogo, quello di far sì che i fondi siano suddivisi in tre gruppi diversi e richiedano ai fondi incentrati sull’ambiente di segnalare le emissioni di gas serra legate ai loro portafogli.
Sviluppare un riferimento globale
Alla luce dei diversi sforzi intrapresi dagli enti normativi di tutto il mondo, la dichiarazione afferma che “le attuali bozze di standard e iniziative non sono tecnicamente compatibili in termini di concetti, terminologie e metriche”. La dichiarazione aggiunge che, man mano che questi diversi requisiti di divulgazione relativi alla sostenibilità vengono perfezionati e finalizzati, “chiediamo che ogni iniziativa eviti in modo mirato la frammentazione normativa e di definizione degli standard, allineando i concetti chiave, le terminologie e le metriche su cui si basano i requisiti di divulgazione”.
In conclusione, la dichiarazione chiede che venga definito e fornito uno standard globale completo di informazioni sulla sostenibilità che consentirebbe di prendere decisioni di investimento realmente sostenibili.