Favorire gli investimenti in energie rinnovabili di tutte le imprese, in particolare PMI, della filiera dell’agribusiness e del terzo settore. È questo l’obiettivo principale del plafond di 10 miliardi di euro messo in campo da Intesa Sanpaolo insieme con SACE. L’impegno congiunto rientra nel quadro delle iniziative a supporto del PNRR e si focalizza su uno dei pilastri del più ampio programma di interventi, Motore Italia, lanciato un anno fa da Intesa Sanpaolo per sostenere le PMI.
In una fase in cui è necessario diversificare le fonti di energia e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, l’obiettivo condiviso è sostenere le piccole e medie imprese in un percorso di “autoproduzione energetica” con specifico riguardo al fotovoltaico, promuovendo la produzione di energia rinnovabile e l’incremento dell’efficientamento energetico del Paese.
La nuova iniziativa prevede dunque linee di intervento a favore delle imprese orientate alla produzione di energia rinnovabile, all’efficienza energetica e alla circular economy. Tra queste, consulenza e advisory per accesso a bandi/realizzazione di progettualità complesse, in collaborazione con Officine PNRR di SACE sui temi di sostenibilità ambientale e finanziaria per navigare il quadro degli investimenti green a valere sulle risorse del PNRR; promozione di investimenti volti a ridurre la dipendenza energetica; supporto nella gestione e mitigazione dell’aumento dei costi delle materie prime, per esempio attraverso finanziamenti con garanzia SACE per consentire alle imprese consumatrici di energia di far fronte al pagamento di bollette senza ricorrere alla rateizzazione e strumenti finanziari per la copertura del rischio di variazione dei prezzi di energia elettrica e gas; consulenza per l’accesso a bandi e per la realizzazione di progettualità complesse connesse al PNRR attraverso Incent Now, la piattaforma digitale di Intesa Sanpaolo per imprese ed enti che favorisce la realizzazione del PNRR, in collaborazione con Deloitte.
L’azione congiunta di Intesa Sanpaolo e SACE si colloca a pieno anche nell’ambito del piano della Commissione Europea, REPowerEU, per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, includendo la Solar Rooftop Initiative, che prevede l’obbligatorietà di installazioni di pannelli solari e impianti fotovoltaici sui tetti di nuovi edifici.
L’indagine della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
Una recente indagine a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in collaborazione con Prometeia conferma quanto le rinnovabili siano cruciali per la diversificazione delle fonti energetiche e come sia necessario offrire soluzioni di accompagnamento innovative alle imprese. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta rendendo sempre più centrale il tema della transizione energetica, necessaria non solo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ma anche per aumentare la sicurezza energetica dell’Europa e calmierare la volatilità dei prezzi, divenuta ormai un fattore di rischio per famiglie e cash flow aziendali.
Investire nelle energie rinnovabili consentirebbe un risparmio sulla bolletta energetica delle PMI stimato tra il 30% e il 50% sulla base dei costi dell’energia registrati nei primi mesi del 2022. Sulla diversificazione delle fonti energetiche l’Italia è al secondo posto tra i principali paesi europei per consumi complessivi da rinnovabili (20,4% nel 2020, superiore al target del 17%), davanti a Germania e Francia.