I risultati della terza edizione della Carovana dei Ghiacciai, campagna di Legambiente con la collaborazione del Comitato Glaciologico Italiano, sono tutt’altro che rassicuranti. Son state registrate, infatti, “forti regressioni della fronte glaciale con un consistente aumento degli affioramenti del substrato roccioso”. Questa è, in particolare, l’estrema sintesi dei dati del monitoraggio sul Monte Rosa durante la seconda tappa di Carovana dei Ghiacciai 2022 in Piemonte.
Gli effetti del riscaldamento climatico sui ghiacciai alpini sono sempre più visibili: solo poco più di un mese fa assistevamo al crollo sulla Marmolada. La tragica situazione ha spinto Legambiente ha tornare con la campagna, dopo due anni, sul Ghiacciaio di Indren, posto nel massiccio del Monte Rosa con una superficie di 1 km², la cui alimentazione sul pendio si realizza attraverso precipitazioni dirette o valanghe. Sebbene posto al di sopra dei 3.000 metri di quota, il ghiacciaio mostra negli ultimi due anni (nell’intervallo dal 19 agosto 2020 e il 20 agosto 2022) un arretramento frontale di ben 64 metri, di cui 40 rilevati nell’ultimo anno. Un dato mai registrato dagli operatori glaciologici negli ultimi cinquant’anni, perciò esemplificativo sulle prospettive di questo corpo glaciale.
Non rassicuranti anche i rilevamenti frontali sul Ghiacciaio di Bors che in due anni registra un arretramento di 18 metri, di cui 7 metri tra il 2020 e il 2021 e 11 metri tra il 2021 e 2022. Nella giornata di monitoraggio scientifico si è osservato anche lo stato di sofferenza del Ghiacciaio Sud delle Locce e la quasi totale sparizione dei Glacionevati di Flua.
“Nella seconda tappa di Carovana dei Ghiacciai abbiamo raggiunto il Ghiacciaio di Indren e, passo dopo passo, abbiamo potuto verificare l’entità e la rapidità dei processi di deglaciazione”, ha commentato Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano e Università di Torino. “Attraverso il confronto con immagini storiche, abbiamo constatato la riduzione delle dimensioni del ghiacciaio, il cui settore laterale destro, particolarmente depresso, pare prossimo a frammentarsi; la superficie del ghiacciaio è apparsa solcata da innumerevoli ruscelli che distribuiscono l’acqua di fusione verso pozze e laghetti; la copertura detritica è risultata notevolmente aumentata rispetto agli ultimi anni, e sono stati individuati numerosi blocchi precipitati sul ghiacciaio dalle pareti del circo glaciale, anch’esse destabilizzate per processi gravitativi e di dilavamento legati alla scomparsa della copertura glaciale e alla degradazione del permafrost”.