climate change

Sostenibilità aziendale

CDP: nel 2021 solo un terzo delle aziende include piani di transizione climatica

Le aziende sono fuori strada nella definizione dei piani di transizione climatica, minando gli impegni presi alla COP26 per raggiungere le emissioni nette zero. I piani di transizione, infatti, sono una parte fondamentale della governance aziendale per decarbonizzare l’economia e consentire agli investitori e agli altri stakeholder di valutare i progressi di un’azienda nel raggiungere obiettivi climatici ambiziosi.

È quanto emerge dall’ultimo report di CDP (Carbon Disclosure Project) “Are companies being transparent about their transition?”. L’analisi rileva che delle oltre 13.000 aziende che hanno divulgato nel 2021, che rappresentano il 64% del capitale di mercato globale (64 trilioni di dollari), solo un terzo sta sviluppando un piano di transizione a basse emissioni di carbonio (4002/13.100+). Inoltre, appena l’1% (135) delle aziende ha comunicato attraverso i 24 indicatori chiave totali associati a un piano di transizione climatica credibile. I Paesi con la maggiore percentuale di società che hanno divulgato tutti gli indicatori chiave nel 2021 sono Spagna, Francia e Giappone, sebbene le percentuali in termini assoluti siano ancora piuttosto basse (4%, 3%, 2%). Invece, i Paesi che hanno registrato una performance peggiore rispetto agli indicatori chiave sono stati l’Indonesia, l’Arabia Saudita, l’Argentina e la Cina. 

Gli indicatori sono stati individuati perché si allineano con gli otto elementi chiave (che riprendono quadri normativi come il TCFD) fondamentali per un piano di transizione climatica secondo CDP.

Performance di divulgazione di tutti i 24 indicatori del piano di transizione climatica – per paese (Top 20)

Fonte: CDP, marzo 2021.

“Attualmente un terzo delle organizzazioni che divulgano attraverso CDP ha riferito di aver sviluppato un piano di transizione a basse emissioni di carbonio – ha commentato Nicolette Bartlett, Chief Impact Officer di CDP – Questo non corrisponde all’appetito degli investitori, dei clienti e dei dipendenti e dei governi che stanno spingendo per un maggiore controllo dalla COP26”.

Questi piani devono anche essere valutati per assicurare che soddisfino le aspettative degli stakeholder e che stiano effettivamente rispondendo alle esigenze del clima. Sono basati sulla scienza? Sono effettivamente tracciati in un modo che permetta alle parti interessate di valutare i progressi? Come si confrontano con i progressi dei loro pari?”, ha aggiunto Bartlett. 

Il nuovo report di CDP mostra quali sono le industrie che hanno ottenuto i migliori e i peggiori risultati in termini di piani di transizione climatica. I settori dei trasporti e dell’abbigliamento hanno presentato le peggiori prestazioni, con meno dello 0,3% di divulgazione rispetto ai 24 indicatori chiave che legittimano un piano di transizione climatica. Le industrie con il maggior numero di controlli – vale a dire i servizi finanziari, l’energia e i combustibili fossili – hanno i più alti tassi di divulgazione dei piani di transizione climatica, anche se solo il 5% delle organizzazioni in ciascuno di questi settori ha fatto riferimento ai 24 indicatori chiave.

Ripartizione settoriale per la soglia di divulgazione – indicatori del piano di transizione climatica

Fonte: CDP, marzo 2021. 

Il report evidenzia anche le tendenze degli investimenti, riportando che solo il 45% delle aziende rivela tutti i dettagli dei loro investimenti in R&S a basso contenuto di carbonio. L’energia e le infrastrutture hanno registrato una forte divulgazione rispetto a questa media, con rispettivamente il 66% e il 59% delle aziende. Anche qui, i servizi di trasporto hanno mostrato una debole divulgazione (41%), lasciando intendere che in questo settore le aziende non stanno investendo abbastanza in innovazione per affrontare la crisi climatica.

CDP chiama in causa anche il report “The Climate Transparency 2021” pubblicato nell’ambito del G20, secondo il quale il percorso verso la decarbonizzazione è ancora tortuoso. I Paesi membri del G20, infatti, sono responsabili di circa il 75% delle emissioni di gas serra, tuttavia al momento solo il 4% delle società di questi Paesi sta divulgando tutti gli indicatori chiave.

Quindi, sebbene il numero complessivo di società con un piano di transizione credibile sia aumentato dal 2020, il nuovo report di CDP mostra che le aziende hanno ancora molta strada da fare.