I 6mila lavoratori della Ferrero in Italia, operai e impiegati, riceveranno nella busta paga di ottobre un premio di circa 2.400 euro, legato agli obiettivi raggiunti dall’azienda dolciaria per il periodo 2022-2023. L’accordo è stato raggiunto dall’azienda con i sindacati nell’ambito di una più ampia strategia volta a valorizzare “la tutela delle persone, l’importanza dei legami sociali”.
L’importo del premio, da cui sono escusi i dirigenti, è stato determinato dall’andamento di due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda, che concorre a determinare il 30% del premio, e il risultato gestionale, 70% del premio, legato all’andamento specifico di ogni stabilimento e area, quindi il premio sarà diverso per ogni reparto in cui è strutturata la Ferrero in Italia.
Il paniere welfare conferma molteplici agevolazioni che possono essere catalogate negli ambiti famiglia (es. istruzione, formazione, cura dei figli, assistenza anziani e disabili), servizi vari (es. abbonamenti trasporti, pagamento rata passiva dei mutui, buoni benzina), tempo libero (sport, viaggi, cultura), assistenza sanitaria (visite specialistiche, esami di laboratorio, check up, cure dentali e odontoiatriche, alimentazione e benessere, fisioterapia e riabilitazione, attività sportive, terme e centri benessere) e previdenza complementare. Inoltre, i genitori con figli a carico avranno lapossibilità di estendere l’utilizzo del credito per acquistare buoni spesa o scegliere il rimborso per bollette di acqua, luce e gas.
“Va assolutamente apprezzato il valore del premio ma va anche sottolineato che questi premi hanno una tassazione del solo 5 % e che per le somme che saranno convertite in welfare l’accordo prevede una maggiorazione del + 20%: un ottimo risultato, merito dell’impegno e del lavoro di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori Ferrero”, ha spiegato a latere dell’accordo il Segretario nazionale della Fai-Cisl, Massimiliano Albanese.
Il segretario generale di Fai-Cisl, Onofrio Rota, ha aggiunto che, “le buone relazioni industriali e sindacali e una visione partecipativa e propositiva della contrattazione hanno agevolato un accordo di alto livello, che rafforza il potere di acquisto di lavoratrici e lavoratori, valorizza la produttività e consolida la struttura solidale del welfare aziendale: sono sfide di assoluta attualità che dobbiamo saper realizzare con la contrattazione di secondo livello anche in tante altre piccole e medie imprese del comparto alimentare”.