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Settore assicurativo

Swiss Re ammette di aver sottovalutato le catastrofi naturali che hanno colpito l’UE nel 2023

Swiss Re, uno dei maggiori assicuratori e riassicuratori al mondo, ha ammesso che i suoi modelli di analisi hanno sottovalutato in modo significativo l’entità delle conseguenze delle catastrofi naturali che hanno colpito l’Europa lo scorso anno. Si tratta di modelli di analisi dei rischi e dei danni di determinati eventi estremi, basati su scenari differenti per definire il programma assicurativo ottimale.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, Gianfranco Lot, chief underwriting officer for property and casualty reinsurance del gruppo, ha sottolineato in un evento recente, organizzato dalla testata statunitense, come sia nel caso delle stime relative al terremoto in Turchia, sia per le inondazioni in Germania che per le grandinate in Italia, i modelli di analisi di Swiss Re non dispongono di dati sufficienti per fare un’analisi più precisa dell’impatto degli eventi meteorologici estremi.

Non è la prima volta che negli ultimi mesi l’azienda attira l’attenzione della comunità internazionale. Soltanto a metà maggio, infatti, era trapelata la notizia dell’uscita di Swiss Re dalla coalizione di investitori Climate Action 100+ (CA100+), che spinge le aziende altamente inquinanti a ridurre le proprie emissioni di carbonio.

Prima di abbandonare la coalizione, Swiss Re era tra i “sostenitori” di CA100+, il che significa che sosteneva pubblicamente gli obiettivi dell’iniziativa ma non partecipava direttamente agli impegni con le società focus. Il gruppo di investitori climatici si trovava in un momento critico già da febbraio, quando State Street, JP Morgan AM, PIMCO, e a marzo anche Invesco, avevano deciso di abbandonare l’iniziativa, mentre allo stesso tempo BlackRock decideva di trasferire la sua partecipazione al suo braccio internazionale più piccolo (BlackRock International), limitando il coinvolgimento del ramo statunitense della società. Tra le motivazioni più ricorrenti, che ha influenzato probabilmente anche i dirigenti di Swiss Re, l’avvio della “Fase 2” di CA100+, con cui la coalizione avrebbe aumentato le aspettative verso le aziende e rafforzato quelle degli investitori firmatari, considerata quindi da alcuni troppo restrittiva.