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Politiche di remunerazione

Stellantis, gli azionisti bocciano il piano di remunerazione con 19 mln per Tavares

Gli azionisti di Stellantis hanno bocciato, con il 52,1% di voti contrari, la politica di remunerazione della società che prevede per l’amministratore delegato Carlos Tavares, tra stipendio e altre voci, 19,15 milioni di euro nel 2021.

Il presidente John Elkann ha spiegato che si tratta di un voto di consultazione e non vincolante, ma la società terrà conto delle indicazioni date dai soci. Il nipote di Gianni Agnelli ha sottolineato che bisogna tenere conto “dei risultati record raggiunti nel 2021” e che “l’aumento di stipendio di Tavares rispetto a quello che aveva in Psa è dovuto al fatto che Stellantis è una azienda diversa e molto più grande”. Secondo la stampa, il compenso pensato per il dirigente portoghese lo renderebbe il CEO automobilistico più pagato della storia.

Le critiche arrivano soprattutto dal fronte francese. Il portavoce del governo, Gabriel Attal, ha sostenuto non normali le cifre previste per Tavares, in una conferenza stampa. Lo Stato francese detiene una partecipazione del 6,2% in Stellantis attraverso la banca di investimento Bpifrance.

L’assemblea di Stellantis ha al contempo approvato i conti di un anno che ha visto la società divenire il quinto produttore di veicoli elettrici a batteria al mondo e che prevede di vendere 100% veicoli elettrici nel 2030, convertendo tutti gli stabilimenti, anche quelli italiani, per produrre vetture elettriche. La società prevede la distribuzione di un dividendo di 1,04 euro per azione, per un importo complessivo di 3,3 miliardi di euro.

“Nel 2021 abbiamo registrato, malgrado le condizioni avverse, risultati di esercizio record” ha aggiunto Elkann, “e abbiamo annunciato il nostro piano strategico a lungo termine Dare Forward 2030 ” Tra gli obiettivi del piano vi sono il raggiungimento del 35% di donne nei ruoli di leadership entro il 2030 e del raggiungimento di zero emissioni di carbonio entro il 2038.