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Assicurazioni Net Zero

L’Alleanza Assicurativa per il Net Zero perde altri due membri: Axa e Allianz

Il GFANZ (Glasgow Financial Alliance for Net Zero) perde altri due membri. In particolare, nel ramo della Net-Zero Insurance Alliance (NZIA), che ha visto la fuga di Axa e Allianz, a un mese e mezzo dall’uscita di Zurich e Munich Re. Axa ha dichiarato in un comunicato di voler lasciare l’alleanza per “continuare il proprio percorso individuale di sostenibilità”. Lo stesso ha fatto Allianz. L’alleanza, nata nel 2021, è una coalizione di poco più di 20 grandi assicuratori che si sono impegnati a raggiungere emissioni nette zero, tra cui le italiane Intesa Sanpaolo Vita e Generali.

La notizia giunge in un momento in cui il gruppo GFANZ sta subendo diverse perdite, anche nell’ambito della Net-Zero Asset Owner Alliance, che a dicembre 2022 ha perso il secondo asset manager a livello globale, Vanguard.

Quando le aziende si iscrivono alla Net-Zero Insurance Alliance si impegnano a convertire i loro portafogli di sottoscrizione assicurativa e riassicurativa a emissioni nette zero entro il 2050. Inoltre, promettono di fissare obiettivi individuali intermedi di riduzione delle emissioni in linea con la scienza climatica e di riferire annualmente sui loro progressi.

Secondo quanto dichiarato in un comunicato dalla stessa alleanza, la recente uscita di alcuni importanti gruppi assicurativi globali è legata alla politica anti-ESG degli Stati Uniti. La decisione unilaterale di ritirarsi dall’alleanza, infatti, ha riguardato le società con un’esposizione significativa agli USA. Essendo un’iniziativa volontaria convocata dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), ogni azienda ha la libertà di aderire o ritirarsi dalla NZIA in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo.

In particolare, alcuni repubblicani negli Stati Uniti hanno attaccato il gruppo perché ritengono che possa violare le leggi antitrust nel momento in cui si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 dei clienti. Questo mese, 23 procuratori generali statunitensi hanno comunicato ai membri della NZIA che gli obiettivi e i requisiti del gruppo violerebbero queste leggi antitrust federali e statali. Una pressione non da poco.

Mentre altre alleanze del settore finanziario, tra cui quella delle banche, non hanno subito molte defezioni, l’uscita di diversi maggiori assicuratori del mondo è un duro colpo per gli sforzi guidati dalle Nazioni Unite di sfruttare il potere di coalizzare le istituzioni finanziarie per cercare di ridurre le emissioni. Ma nonostante le recenti perdite, l’UNEP ha ribadito la propria convinzione che per affrontare con successo l’emergenza climatica è necessaria una collaborazione urgente, non solo un’azione individuale. La NZIA ha fornito un quadro di riferimento che consente agli assicuratori, ai riassicuratori e agli altri operatori del mercato assicurativo di tutto il mondo di avviare o accelerare individualmente i rispettivi percorsi di assicurazione a zero emissioni. Per questo motivo l’UNEP continuerà a rafforzare e approfondire la collaborazione con il settore assicurativo e i principali stakeholder per far progredire il pensiero e le pratiche assicurative a zero emissioni a livello globale.