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Vanguard si ritira dalla Net Zero Asset Managers initiative

Vanguard, uno dei maggiori gestori patrimoniali al mondo, ha annunciato il ritiro della propria adesione all’iniziativa Net Zero Asset Managers (NZAM). In un comunicato pubblicato sul sito web della società, Vanguard ha dichiarato che la sua decisione è legata alla sua volontà di chiarire il suo ruolo di fornitore di fondi indicizzati.

“Vanguard ha aderito all’iniziativa Net Zero Asset Managers nel 2021. Queste iniziative di settore possono favorire un dialogo costruttivo, ma a volte possono anche generare confusione sulle opinioni delle singole società di investimento”, si legge sul sito dell’azienda. “Questo è stato il caso in questione, in particolare per quanto riguarda l’applicabilità degli approcci net-zero ai fondi indicizzati ampiamente diversificati preferiti da molti investitori di Vanguard”.

Quindi, l’asset manager spiega che, “dopo un considerevole periodo di revisione”, ha deciso di ritirarsi dall’NZAM per garantire la chiarezza che i suoi investitori desiderano sul ruolo dei fondi indicizzati e su come la società affronta i rischi materiali, compresi quelli legati al clima, e, infine, “per chiarire che Vanguard parla in modo indipendente su questioni importanti per i nostri investitori”.

Questa presa di posizione di uno degli asset manager più potenti al mondo sembrerebbe strettamente connessa alla questione delle pressioni verificatesi nell’ultimo anno negli Stati Uniti da parte di gruppi conservatori e repubblicani di spicco sulle società di servizi finanziari affinché abbandonino gli obiettivi ESG. Ad esempio, la Florida e il Texas hanno introdotto leggi o regole per impedire ai fondi statali di investire in società con un approccio ESG. In particolare, la decisione di Vanguard è arrivata un giorno dopo che i repubblicani della Commissione bancaria del Senato hanno pubblicato un rapporto che criticava i “tre grandi” gestori patrimoniali – BlackRock, State Street e Vanguard.

Nonostante l’adesione all’NZAM, nella sua dichiarazione Vanguard ha affermato di non avere obiettivi che vadano oltre i rendimenti, sebbene abbia anche indicato che il cambiamento climatico potrebbe influire sulla performance finanziaria.

Non sono mancate le critiche di alcuni firmatari dell’iniziativa, che hanno definito “deplorevole” la decisione di Vanguard, sebbene la società di gestione nel comunicato abbia sostenuto che il suo ritiro non influirà sul modo in cui gestisce il denaro e si impegna con le società in portafoglio. “Continueremo a interagire con le società detenute dai fondi Vanguard per capire come affrontano i rischi materiali, compreso il rischio climatico, nell’interesse degli investitori a lungo termine. E continueremo a riferire pubblicamente sui nostri sforzi in materia di rischio climatico, sulla base del nostro profondo impegno nei confronti dei nostri investitori e del loro benessere finanziario”, ha dichiarato l’azienda.