L’amministratore delegato di Vanguard, Tim Buckley, ha difeso la sua decisione di ritirare il secondo più grande gestore patrimoniale al mondo dalla Net Zero Asset Managers initiative – che riunisce 301 gestori patrimoniali impegnati a ridurre le emissioni di GHG, spiegando la sua visione sugli investimenti sostenibili e sostenendo che il gruppo non è stato ascoltato negli anni di partecipazione all’iniziativa.
In un’intervista al Financial Times, Tim Buckley ha aggiunto che l’approccio di Vanguard alla gestione dei rischi legati al cambiamento climatico si concentra principalmente sugli standard di divulgazione delle società ed è rimasto invariato. Questo perché il Ceo è convinto che la società di gestione non debba interferire nelle decisioni strategiche delle aziende, ma soltanto garantire che le società rispettino le regole e che i rischi siano divulgati in modo appropriato.
“Sarebbe arrogante presumere di conoscere la strategia giusta per le migliaia di aziende nelle quali investiamo” ha spiegato Buckley al Financial Times, non ponendo la società da lui guidata tra quelle che credono nell’attività di engagement sempre più praticata dagli asset manager. Vanguard, secondo maggiore asset manager al mondo, è specializzato nelle soluzioni passive. Nel 2022, i flussi di raccolta degli ETF di Vanguard quotati su Borsa Italiana sono stati positivi per 1,2 miliardi di euro, in controtendenza rispetto all’intera industria degli ETF in Italia.
La decisione di Vanguard di ritirarsi dall’iniziativa ha suscitato non poche polemiche da parte dei gruppi ambientalisti, con il gruppo che si è trovato tra i due fuochi in un contesto dominato dalla retorica anti-ESG degli Stati repubblicani, che rappresentano il polo opposto degli attivisti ambientalisti.
Ma proprio su questo Buckley nell’intervista al quotidiano statunitense ha ribadito che Vanguard non intende contribuire alla politicizzazione degli investimenti ESG, dichiarando di avere piena fiducia nelle decisioni di politici e autorità di regolamentazione volte a realizzare la transizione e che spetta loro stabilire le regole di base per arrivare a un’economia a basse emissioni di carbonio.
Il Ceo di Vanguard, comunque, ha ricordato che in tempi difficili come quelli attuali non c’è nessuna garanzia che gli asset ESG abbiano performance più elevate rispetto ai fondi indicizzati. Forse proprio per questo, secondo quanto riferito da Morningstar, i fondi ESG offerti da Vanguard sono solo 28 (con un patrimonio globale di 33,9 miliardi di dollari), una cifra nettamente inferiore del competitor BlackRock, che possiede una gamma più ampia di 282 fondi sostenibili con un patrimonio di 270 miliardi di dollari.