Nel primo semestre 2021 Intesa Sanpaolo ha realizzato risultati economici record che, uniti a una solidità patrimoniale attestata da un CET 1 ratio al 15,7% e un NPL ratio lordo del 4,1%, le permettono di pagare 4 miliardi di dividenti. Messina: “A Febbraio il nuovo piano di impresa quadriennale confermerà l’impegno sulle tematiche ESG. Per la parte social e governance siamo a livelli di eccellenza in Europa, miglioreremo gli obiettivi legati all’environment”.
Intesa Sanpaolo supera l’impatto dell’emergenza Covid e l’integrazione Ubi, completata con successo, con risultati record e un solido impegno verso la sostenibilità. Nei primi sei mesi 2021 l’istituto guidato da Carlo Messina ha realizzato un utile superiore ai 3 miliardi (+17,6% rispetto al dato del primo semestre 2020), il migliore dal giugno 2008 e pienamente in linea con il target 2021 di 4 miliardi. Il risultato della gestione operativa, in crescita del 5,9% rispetto al primo semestre 2020, è il più elevato di sempre. Anche i proventi operativi netti sono aumentati dell’1,7% a 10,67 miliardi con le commissioni nette salite del 13,2%. Il tutto con un calo del 2,3% dei costi operativi e un livello di crediti deteriorati ai minimi sottolineato da un NPL ratio lordo al 4,1%.
L’ottima redditività permetterà nel 2021 il pagamento di oltre 4 miliardi di dividendi. Una boccata di ossigeno, dopo il blocco posto lo scorso anno dalla BCE, per tutti gli azionisti, sia famiglie, ma soprattutto Fondazioni che grazie a queste risorse potranno tornare a investire nel sociale. Il pagamento delle cedole sarà suddiviso in tre tranche. Dopo i primi 700 milioni erogati a maggio vi sarà una distribuzione di 1,9 miliardi entro il 20 ottobre e altri 1,4 miliardi come interim dividend il 24 novembre.
L’istituto, che con 100 milioni di erogazioni liberali per alleviare gli impatti della pandemia più altri 150 milioni a favore delle famiglie in difficoltà provenienti dall’ISP FundforImpact, si è affermato come leader nel sociale si appresta a definire il percorso di crescita sostenibile per i prossimi 4 anni.
“A febbraio presenteremo il nuovo Piano di impresa che conferma il nostro percorso di crescita sostenibile e vuole rafforzare il nostro impegno verso le tematiche ESG” ha affermato Messina, “il piano vedrà un forte investimento su tutte le divisioni e avrà le persone al centro del modello di crescita. Anche gli investimenti sul digitale saranno a servizio delle persone, come elemento qualificante del modello operativo. In questi anni ci siamo affermati come leader nel sociale, abbiamo una governance eccellente e vogliamo migliorare il profilo legato all’environment”.
Tornando al periodo gennaio-giugno 2021, Intesa Sanpaolo ha saputo affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia, fornendo allo stesso tempo anche un supporto concreto all’economia reale con i circa 43 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre 2021, con circa 37 miliardi in Italia, di cui circa 31 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese. Sono state riportante in bonis 5 mila aziende in difficoltà, che diventano 128 mila dal 2014, contribuendo alla salvaguardia del posto di lavoro di 640 mila dipendenti (25 mila nel semestre). A supporto del Piano di Ripresa e Resilienza italiano il gruppo ha reso disponibili oltre 400 miliardi di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie.
Inoltre il gruppo, grazie al solido andamento economico patrimoniale attestato da un Cet 1 ratio al 15,7%, ha potuto sostenere e promuovere numerose iniziative sostenibili e di responsabilità sociale e culturale. Tra queste, il lancio del plafond creditizio Circular Economy da 6 miliardi a supporto dello sviluppo sostenibile, che dall’avvio ha erogato circa 4,5 miliardi di cui circa 2,3 nel primo semestre 2021.
A marzo la banca ha lanciato l’emissione di un Green Bond per 1,25 miliardi focalizzato sui mutui verdi erogati per la costruzione o l’acquisto di immobili con efficienza energetica di classe A o B e l’analisi di oltre 250 iniziative di start-up (circa 2.900 dal 2018) in 3 programmi di accelerazione con 56 start-up assistite (oltre 440 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema.
In ultimo, a testimonianza del ruolo affermato in ambito ESG, la società è stata l’unica del settore bancario italiano ad essere inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices; inoltre, Intesa Sanpaolo è inserita nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI), registrando per il 2021 un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane, e – unica banca italiana – nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv, che seleziona le 100 migliori aziende quotate a livello mondiale per diversità e inclusione.