Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio al 30 settembre 2021. I risultati dei primi nove mesi del 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico e hanno già portato a conseguire i 4 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’intero 2021. Euro. Per quanto riguarda invece la trimestrale, l’utile netto ammonta a 983 milioni di euro su ricavi pari a 5.092 milioni di euro (+7% rispetto al terzo trimestre 2020) trainati soprattutto dalle commissioni di 2.300 milioni.
Continua il grande impegno di Intesa in ambito di sostenibilità e tra le iniziative più rilevanti avviate quest’anno dal Gruppo si evidenziano l’emissione nel mese di marzo di un Green Bond per 1.250 milioni di euro focalizzato sui mutui verdi erogati per la costruzione o l’acquisto di immobili con efficienza energetica di classe A o B e il lancio di una soluzione di finanziamento D-Loan, dedicata alla digitalizzazione delle imprese ad ottobre.
Per ciò che riguarda invece iniziative precedenti all’anno corrente, nei primi nove mesi 2021 sono state analizzate oltre 290 iniziative di start-up in 4 programmi di accelerazione con 74 start-up assistite (circa 460 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema, nell’ambito del Plafond creditizio Circular Economy di 6.000 milioni di euro, a supporto dello sviluppo sostenibile sono stati erogati circa 5.700 milioni di euro di cui circa 3.500 milioni di euro nei primi nove mesi 2021 ed infine a luglio 2020 è stata lanciata S-Loan, iniziativa innovativa rivolta alle PMI, per finanziare progetti che migliorino il loro profilo di sostenibilità, a cui sono allocati 2.000 milioni di euro, con un tasso di interesse ridotto subordinatamente alla verifica di due indicatori ESG che devono essere riportati nella relazione di bilancio annuale delle aziende finanziate (erogati circa 900 milioni nei primi nove mesi 2021 e circa un miliardo dal lancio dell’iniziativa)
In virtù di queste e di molte altre iniziative che inglobano caratteri di sostenibilità e responsabilità sociale, Intesa Sanpaolo spicca anche nelle classifiche che premiano il profilo ESG dell’istituto.
Intesa è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e nel 2021 “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index” di Corporate Knights, si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, Sustainalytics e Bloomberg ESG Disclosure Score, è anche inclusa dal lancio a ottobre 2021 nell’indice MIB ESG di Euronext e Borsa Italiana.
Inoltre, Intesa Sanpaolo è inserita nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI), registrando per il 2021 un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane, e – unica banca italiana – nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv, che seleziona le 100 migliori aziende quotate a livello mondiale per diversità e inclusione. Infine, per quanto riguarda gli impegni climatici, Intesa Sanpaolo si è impegnata a rispettare un obiettivo Net Zero entro il 2050 – per le proprie, per i portafogli prestiti e investimenti e per l’asset management – e ad aderire alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA) e, tramite le controllate Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland, alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI).