La contrazione del prezzo del brent, sceso del 30%, e dei prezzi del gas naturale e dei margini di raffinazione, in calo di oltre il 60%, si sono fatti sentire sui conti di Eni. Il gruppo del cane a sei zampe, tuttavia, grazie alla resilienza dei risultati pur in un contesto meno favorevole, è stato in grado di confermare la guidance per il 2023 di un EBIT adjusted a 12 miliardi di euro circa, anche grazie a un aumento della prestazione industriale di circa 2 miliardi.
Nel primo semestre 23, Eni ha registrato ricavi per 46,77 miliardi di euro di ricavi, in calo del 27% rispetto ai 63,68 miliardi dello stesso periodo nel 2022, mentre l’utile operativo si è attestato a 4,27 miliardi (-62% dagli 11,32 miliardi del primo semestre 2022). “Questa performance riflette la resilienza degli utili di E&P, comprensivi di una produzione in crescita, un risultato di GGP ancora molto solido, nonché i contributi di Sustainable Mobility e Plenitude” ha precisato il gruppo in una nota. Meno che proporzionale la diminuzione dell’utile netto semestrale a 4,84 miliardi. Il consiglio di amministrazione di Eni ha quindi approvato la distribuzione della prima delle quattro tranche del dividendo per l’esercizio 2023 pari in totale a 0,94 euro. La prima cedola, il cui stacco avverrà il 18 settembre 2023, è pari a 0,24 per azione.
“Mentre lo scenario di mercato ha condizionato la raffinazione e la chimica, Sustainable Mobility e Plenitude continuano a registrare crescita di utili e di capacità in linea con il piano e nonostante le volatili condizioni esterne” ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
I risultati ESG di Eni nel primo semestre 2023
A giugno, Eni Sustainable Mobility e PBF Energy hanno finalizzato la joint venture paritetica in St. Bernard Renewables, una bioraffineria che produrrà principalmente HVO diesel utilizzando il processo ecofining sviluppato da Eni. A maggio invece, Kenya Airways ha effettuato il suo primo volo con il sustainable aviation fuel (SAF) di Eni Sustainable Mobility. Il carburante convenzionale JetA1 è miscelato con Eni Biojet prodotto dalla raffineria di Livorno attraverso la distillazione delle bio-componenti prodotte nella bioraffineria di Gela.
Sempre a maggio, la Commissione Europea e Cassa Depositi e Prestiti hanno assegnato a Be Charge, network di colonnine di ricarica controllato da Plenitude, oltre 100 milioni di euro per la realizzazione, entro il 2025, di una rete di oltre 2.000 punti di ricarica ultraveloci, con una potenza minima di 150 kW, lungo le principali direttrici di trasporto europee di otto paesi. A giugno poi Plenitude ha definito un accordo con Ikea per l’installazione di 250 stazioni di ricarica all’interno dei parcheggio dei negozi in tutto il territorio nazionale, ed è entrato in funzione il primo impianto di batterie di dimensioni utility-scale della società, realizzato ad Assemini (Cagliari).
Per quanto riguarda l’energia rinnovabile, a giugno Eni e KazMunayGas (KMG) hanno annunciato un progetto congiunto per una centrale ibrida rinnovabili-gas da 250 MW a Zhanaozen (Kazakistan). Il progetto, primo del suo genere nel paese, comprende una centrale solare, una centrale eolica e una centrale a gas per la produzione e la fornitura di energia elettrica stabile e a basse emissioni di carbonio alle filiali di KMG nella zona. Inoltre, a giugno Eni Plenitude ha finalizzato l’acquisizione da Helios UK di un portafoglio di due impianti fotovoltaici con una capacità totale di 96,4 MWp nella regione spagnola di Albacete. A luglio GreenIT, joint venture di Plenitude e CDP Equity, ha firmato un accordo con Hive Energy e SunLeonard Energy per sostenere lo sviluppo di quattro progetti fotovoltaici con una capacità totale fino a 200 MW. I nuovi siti saranno sviluppati in Puglia, Sicilia e Lazio sfruttando la tecnologia agrivoltaica, installando strutture sopraelevate.
Tra maggio e giugno, Eni ha firmato due memorandum di intesa con il gruppo Sonangol e la Libia, il primo per valutare iniziative congiunte nel settore della transizione energetica, il secondo per esplorare opportunità di riduzione delle emissioni di gas serra e di sviluppo dell’energia sostenibile nel paese.
Infine, nel semestre, Eni ha completato l’acquisizione di Neptune, società attiva in esplorazione e produzione, caratterizzata da processi a basse emissioni e focalizzata sul gas in Europa Occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia.