Eni archivia il terzo trimestre del 2023 con un utile netto adjusted di competenza degli azionisti pari a 1,82 miliardi in riduzione del 51% anno su anno (6,66 miliardi nei nove mesi, -38% a/a) condizionato dall’indebolimento dei prezzi degli idrocarburi, ma attenuato dal miglioramento delle prestazioni industriali. Utile netto in calo del 67% a 1,916 miliardi (4,59 miliardi nei primi nove mesi, -65%), mentre supera le aspettative l’ebit adjusted che si attesta a 3,01 miliardi.
Il consiglio di amministrazione ha approvato la distribuzione della seconda delle quattro tranche del dividendo relativo all’esercizio 2023 pari a 0,23 euro per azione (per un totale di 0,94 di dividendo annuo) in pagamento il 22 novembre 2023. A settembre la società del cane a sei zampe ha collocato un prestito obbligazionario convertibile senior unsecured sustainabilitylinked da 1 miliardo di euro con scadenza a 7 anni, il primo nel settore con queste caratteristiche. Le obbligazioni sono convertibili in rapporto uno a uno in azioni Eni quotate su Euronext Milan (Borsa Italiana) e pagheranno una cedola annuale del 2,95%
“I settori della transizione energetica stanno crescendo in maniera rapida” ha dichiarato ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, “Enilive (Eni Sustainable Mobility) ha completato l’operazione relativa alla joint venture della bioraffineria di Chalmette negli USA e sta valutando altri progetti internazionali di espansione nei biocarburanti facendo leva sulle nostre tecnologie e competenze distintive. Plenitude è prossima a traguardare i 3 GW pianificati di capacità rinnovabile installata entro fine anno, come pure gli obiettivi reddituali. Il perfezionamento dell’acquisizione di Novamont rafforzerà la trasformazione di Versalis in chiave chimica verde. A tutto questo, si aggiunge il consolidamento del nostro portafoglio di soluzioni CCS, tra i migliori del settore, grazie all’assegnazione della licenza di stoccaggio di Hewett nel Regno Unito e a importanti progressi tecnici e regolatori”.
Il Ceo ha poi proseguito: “In un contesto di mercato ancora molto volatile, l’Ebit proforma adjusted comprensivo dei risultati in quota Eni delle nostre Joint Ventures e collegate ha raggiunto 4 miliardi di euro per effetto della crescita sequenziale dei risultati di E&P, Raffinazione e attività retail. Il flusso di cassa operativo di 3,4 miliardi di euro si traduce in un flusso di cassa discrezionale, free cash flow, di circa 1,5 miliardi di euro una volta finanziati investimenti organici pari a 1,9 miliardi di euro. Sia l’utile operativo sia la generazione di cassa si collocano in vetta alla serie storica di risultati trimestrali. Il free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa 6,2 miliardi supera ampiamente la prevista remunerazione degli azionisti per il 2023 compreso il riacquisto di azioni, contribuendo in tal modo a migliorare la flessibilità finanziaria e gli indici di solidità patrimoniale con un rapporto di leva stabile a 0,15”
Per quanto riguarda il futuro, il gruppo ritiene che il miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di ritorni per gli azionisti e in linea con tali prospettive ha rivisto al rialzo le previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumenta il passo del programma di buyback per l’anno corrente.
Enilive (Eni Sustainable Mobility)
Enilive (Eni Sustainable Mobility) ha conseguito l’utile operativo adjusted di 0,27 miliardi di euro in leggera flessione rispetto al terzo trimestre 2022, mentre nei nove mesi è in crescita del 9%, a 0,61 miliardi.
Nel mese di giugno, sono state avviate le operazioni presso la bioraffineria di Chalmette in Louisiana (USA) attraverso la joint venture paritetica in St. Bernard Renewables LLC (SBR) tra Eni Sustainable Mobility Spa e PBF Energy Inc. (PBF). La bioraffineria ha una capacità di lavorazione di circa 1,1 milioni di tonnellate l’anno di materie prime.
Inoltre, a settembre, Enilive e il produttore chimico sud-coreano LG Chem hanno avviato uno studio di fattibilità per la costruzione di una bioraffineria presso il complesso chimico Daesan di LG Chem, a sud-est di Seul, con una capacità di lavorazione di circa 400 mila tonnellate di materie prime biologiche utilizzando la tecnologia Ecofining™ di Eni.
Plenitude & Power
Il settore Plenitude & Power ha conseguito solidi risultati con un utile operativo adjusted di 0,22 miliardi di euro, in aumento del 27% rispetto al terzo trimestre 2022 (0,57 miliardi nei nove mesi, +15% rispetto al periodo di confronto) sostenuto dal positivo andamento dell’attività retail, dalla rilevante crescita della capacità rinnovabile e dalle ottimizzazioni nel business della generazione termoelettrica, in parte compensati dai minori margini dell’energia generata dalle rinnovabili e dagli impianti termoelettrici. Plenitude ha conseguito l’Ebitda proforma adjusted di 0,75 miliardi nei nove mesi 2023, superiore alla previsione annuale originaria di 0,7 miliardi e pertanto incrementa la guidance Ebitda a circa 0,9 miliardi di euro.
Tra gli eventi di rilevanza nel periodo, a luglio Vårgrønn, joint venture tra Plenitude e HitecVision, e la società irlandese di servizi energetici integrati Energia Group hanno definito un accordo per lo sviluppo di due progetti eolici offshore in Irlanda, con una capacità totale fino a 1,8 GW entro il 2030. mentre a settembre Plenitude ha inaugurato il suo primo impianto fotovoltaico realizzato nella Repubblica del Kazakhstan. L’impianto della capacità di 50 MW è in grado di produrre fino a circa 90 GWh/anno.