Iniziativa di engagement di successo nei confronti di Enel da parte di un gruppo di investitori guidati da Generali AM e Kairos Partner, membri del Forum per la Finanza Sostenibile, che hanno ottenuto la pubblicazione da parte del gruppo pubblico dei dettagli del piano di uscita dal carbone sul Sustainability Report 2023 del gruppo.
L’iniziativa partita nel giugno 2023 grazie a un gruppo di investitori firmatari dell’iniziativa Climate Action 100+ che hanno chiesto a Enel di rendere note una serie di informazioni riguardanti l’uscita dal carbone e rappresenta un risultato fruttuoso del dialogo tra aziende e investitori per rendere chiara la road map della decarbonizzazione.
Nel dettaglio gli asset manager avevano chiesto al gruppo energetico di:
- Divulgare la strategia di uscita dal carbone nei suoi principi generali;
- Pubblicare una road map che definisca le tappe impianto per impianto;
- Fornire il contesto e i vincoli applicabili alle centrali a carbone in Italia e Spagna.
La risposta di Enel è risultata soddisfacente e ha fornito chiarezza sulla strategia del gruppo che ha confermato dell’obiettivo di eliminare il carbone entro il 2027, fornendo l’evoluzione della capacità installata a carbone dal 2015. Nel documento pubblico, Enel ha inoltre pubblicato una roadmap dettagliata per ciascuna delle centrali a carbone ancora operative e il processo dettagliato seguito da Enel per la chiusura di un impianto.
“Apprezziamo la trasparenza di Enel riguardo alla dismissione della produzione a carbone. Questa divulgazione” ha osservato François Humbert, Lead Engagement Manager di Generali Asset Management, “è un risultato significativo del nostro dialogo con Enel, che vogliamo ringraziare per la sua apertura e disponibilità. Siamo impazienti di continuare il confronto sull’implementazione del piano, in conformità con le indicazioni delle autorità regolatorie locali. Ringraziamo anche Climate Action 100+, IIGCC e ItaSIF per il loro supporto”.
Con il Piano Strategico 2025-27, Enel ha confermato l’impegno a raggiungere un Net Zero finanziariamente sostenibile entro il 2040 e l’obiettivo di chiudere tutte le sue centrali a carbone entro il 2027. Il raggiungimento di tale obiettivo sarà naturalmente soggetto a un esito positivo da parte delle autorità regolatorie locali in termini di autorizzazioni, condizioni finanziarie sostenibili sia per le attività di smantellamento che per la riconversione degli impianti. Per la riconversione, Enel valuterà nuovi progetti energetici, in integrazione con progetti non energetici sviluppati da terzi.
“Riconosciamo l’impegno di Enel verso l’ultima fase del processo di smantellamento del carbone, avviato da tempo. Questo risultato è stato possibile anche grazie alla collaborazione con il gestore della rete di trasmissione nazionale, nel quadro della politica italiana di decarbonizzazione” ha commentato Oriana Bastianelli, Head of ESG di Kairos Partners.

L’eliminazione del carbone da parte di Enel in Italia e Spagna, ha precisato il gruppo, è in linea con l’obiettivo dei due Paesi di eliminare la produzione di energia da carbone. Il processo di chiusura di una centrale a carbone non è esclusivamente responsabilità del gruppo, ma è soggetto a una procedura di approvazione. Ad esempio, in Italia, in conformità alle disposizioni di legge attualmente in vigore sullo smantellamento degli impianti di generazione (ossia, Articolo 1 quinquies, Decreto Legislativo 239/2003), le fasi previste sono:
- Domanda di Enel al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per ottenere l’autorizzazione alla dismissione definitiva dell’impianto;
- Il MASE richiede un parere a Terna sulla possibilità di procedere con la dismissione dell’impianto in questione;
- Terna, dopo aver valutato l’adeguatezza del sistema elettrico, fornisce un parere al MASE;
- Sulla base del parere di Terna, il MASE comunica l’accettazione o il rifiuto della dismissione definitiva.
Proprio a causa del processo di autorizzazione sopra descritto, l’obiettivo di Enel di eliminare il carbone entro il 2027, potrebbe subire modifiche in base ai nuovi obiettivi contenuti nel PNIEC per Italia e Spagna, che dovranno essere approvati dalla Commissione Europea nel 2024.

In linea con l’impegno per una transizione giusta, il piano di uscita prevede la riconversione e lo sviluppo delle competenze esistenti, nonché il trasferimento di know-how per il personale Enel nonché la riconversione/rigenerazione dei siti attraverso la riqualificazione in hub energetici innovativi integrati, ossia siti in cui la produzione di energia elettrica coesiste, in particolare con impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (BESS). In aggiunta saranno considerati progetti sviluppati da terzi in linea con i programmi di sostenibilità concordati con i territori nell’area di influenza, al fine di promuovere lo sviluppo economico e sociale e il benessere generale della comunità.
“Consideriamo il dialogo con il Forum per la Finanza Sostenibile e Climate Action 100+ un esempio di best practice su come investitori e operatori industriali possano condividere un quadro di divulgazione equo ed efficace” ha concordato Stefano De Angelis, Chief Financial Officer di Enel.
L’iniziativa è stata infatti ospitata nella cornice del gruppo di lavoro permanente sull’engagement attivo dal 2021. Si tratta di una best practice che il Forum intende continuare a supportare e promuovere.
“Siamo lieti di aver ospitato questa collaborazione all’interno del nostro gruppo di lavoro sugli investimenti responsabili. Questo rappresenta un esempio di best practice che vorremmo valorizzare in futuro” ha concluso Arianna Lovera, Research Manager di ItaSIF – Forum per la Finanza Sostenibile.

Il team di lavoro ha coinvolto anche il gruppo Climate Action 100+. “Questo ” ha ricordato Peter Taylor, Corporate Programme Director di IIGCC, rete fondatrice di Climate Action 100+ e coordinatore di Climate Action 100+ in Europa, “è un esempio di dialogo costruttivo ed efficace tra investitori e azienda, con risultati chiari. È importante riconoscere che un impegno positivo da parte delle aziende richiede tempo, sforzi e una volontà di ascolto da entrambe le parti. Sebbene non tutti i risultati delle interazioni vengano resi pubblici, farlo rappresenta un importante promemoria del valore e dell’efficacia del dialogo con le aziende per aiutare gli investitori a gestire i rischi e le opportunità finanziarie legate al clima, a supporto dei loro obiettivi finanziari a lungo termine”.