Via libera alla creazione del database unico europeo per i dati ESG. Il Consiglio UE ha approvato la sua posizione su tre proposte che istituiscono il punto di accesso unico europeo (ESAP), nel quadro dell’azione 1 del piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitali. L’obiettivo dell’azione 1 è istituire un punto di accesso unico alle informazioni finanziarie e in materia di sostenibilità disponibili al pubblico riguardanti le imprese e i prodotti di investimento dell’UE.
Il processo sarà caratterizzato da un’introduzione graduale per consentire una solida attuazione e da una massima flessibilità nella procedura di raccolta di informazioni negli Stati membri che dovrà basarsi su regimi già esistenti. Sono questi gli elementi chiave della posizione adottata dal Consiglio UE in merito all’istituzione del punto di accesso unico europeo (ESAP).
L’istituzione di un punto di accesso unico europeo (ESAP) entro il 2024 è un’iniziativa faro del piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitali adottato dalla Commissione europea nel settembre del 2021. L’obiettivo è quello di creare un unico database in cui sono contenute le informazioni finanziarie e in materia di sostenibilità disponibili al pubblico riguardanti le imprese e i prodotti di investimento dell’UE.
L’accesso alle informazioni finanziarie e ESG rese pubbliche dalle imprese europee, comprese le piccole imprese, faciliterà il processo decisionale per un’ampia gamma di investitori, compresi gli investitori al dettaglio. Stando alla proposta della Commissione e alla conseguente posizione del Consiglio, la consultazione del database dovrà essere gratuita, di facile utilizzo, centralizzata e digitale.
Aumentando la circolazione delle informazioni, anche a livello transfrontaliero, nonché incrementando l’uso digitale di tali informazioni, l’ESAP promuoverà ulteriormente l’integrazione dei servizi finanziari e dei mercati dei capitali all’interno dell’Unione e contribuirà al conseguimento degli obiettivi della strategia in materia di finanza digitale e sostenibile.
Tale iniziativa non rappresenterà un ulteriore onere per le imprese europee perché l’istituzione del database non imporrà ulteriori obblighi di comunicazione delle informazioni alle aziende. L’ESAP fornirà infatti accesso alle informazioni già disponibili al pubblico in applicazione delle direttive e dei regolamenti europei pertinenti.
Anche le informazioni in materia di sostenibilità saranno rese disponibili già nella fase iniziale dell’ESAP, a sostegno degli obiettivi del Green Deal europeo. Pure in merito a questo, nella sua posizione il Consiglio prevede un’introduzione graduale della piattaforma ESAP per consentirne una solida attuazione. Tale introduzione graduale secondo fasi coerenti consentirà ai regolamenti e alle direttive europee (quindi anche quelle legate alla CSRD, Corporate Sustainability Reporting Initiative) di entrare nell’ambito di applicazione dell’ESAP, conformemente alla loro priorità, tra il 2026 e il 2030. Questo garantirà un periodo di tempo sufficiente per definire e attuare gli aspetti tecnici del progetto. La posizione del Consiglio prevede inoltre una valutazione periodica del funzionamento dell’ESAP e una clausola di revisione, in modo da assicurare che la piattaforma risponda alle esigenze degli utenti e sia efficiente sotto il profilo tecnico.
Al fine di assicurare un’organizzazione il più efficiente possibile a livello di Stati membri, la posizione del Consiglio prevede infine la massima flessibilità nella procedura di raccolta di informazioni negli Stati membri e si basa su regimi già esistenti, in modo da limitare i costi di adeguamento per le autorità nazionali e i soggetti che comunicano i dati.