In un contesto di fermento normativo in costante evoluzione sui temi di sostenibilità, la figura del consulente legale evolve e muta assumendo connotati nuovi. Non più solo tecnico del diritto, il legal counsel acquisisce sempre più un ruolo strategico e di business con il compito di accompagnare la crescita sostenibile delle società e guidarne la rotta all’interno della complessa materia normativa.
Limitare le tematiche di sostenibilità ai soli aspetti di compliance e rendicontazione è infatti oramai riduttivo perché la legislazione, attraverso le nuove pratiche di bilancio e gli obblighi normativi a esse associati, si pone in realtà l’obiettivo più ampio di cambiare la mentalità delle imprese. Pertanto, affrontare i temi ESG solo da un punto di vista di reporting potrebbe far perdere o minimizzare le opportunità di business che derivano da una corretta e lungimirante applicazione delle pratiche di sostenibilità. Ma, come evidenzia Sara Citterio, general counsel di Trussardi e managing director dell’associazione GCA, General Counsel association, in questa intervista a ESGnews: “per fare questo passaggio ‘attivo’ occorre che le imprese analizzino la normativa per scovare e cogliere le possibilità di sviluppo delle proprie attività”.
Nel fare questo, il consulente legale può “divenire decisivo” perché, forte della conoscenza tecnica e normativa, può orientare l’operatività del business in termini prospettici, creando valore e permettendo di prevenire i potenziali rischi. E non solo. Il suo ruolo all’interno delle aziende lo porta a non dovere più limitare la propria attività all’esame ex post dei dossier che gli vengono posti dalle varie funzioni, ma deve svolgere un ruolo proattivo e di engagement con le diverse funzioni per andare a scoprire le aree di vulnerabilità e prevenire ogni possibile rischio attraverso la definizione di una solida governance interna.
L’ufficio legale è una delle funzioni aziendali più sollecitate negli ultimi anni dal proliferare della normativa sulla sostenibilità. Quali sono stati i passaggi più importanti di questa evoluzione legislativa?
I passaggi più importanti finora, ma si tratta di un contesto ancora incerto e in divenire, sono stati, a mio avviso, l’approvazione del pacchetto CSRD e CSDDD, per le difficoltà del percorso legislativo che hanno affrontato. In particolare, la CSDDD ha avuto un iter accidentato, è stata avversata da diversi Paesi proprio poco prima della sua approvazione finale, e il fatto che tutti gli Stati abbiano trovato un consenso su un testo, seppur con alcune modifiche e compromessi, non era un risultato affatto scontato.
Com’è cambiata la prospettiva del legal counsel col crescere dell’importanza della sostenibilità in azienda?
Con l’aumento della legislazione in materie attinenti alla sostenibilità, il ruolo dei legal counsel anche rispetto a queste materie si è fatto più centrale. La proliferazione normativa, spesso di difficile interpretazione, frammentata, e talvolta anche complessa, richiede un approccio tecnico indispensabile. Oltre a ciò, con il crescere degli obblighi posti a capo delle imprese, aumentano anche i rischi e diviene cruciale gestirli in maniera corretta con un sistema di compliance che incorpori anche i fattori ESG.
La gestione dei rischi e il rispetto delle normative richiedono un approccio lungimirante, piuttosto che di mero controllo. Come sviluppare un modello che favorisca questa visione?
Limitare le tematiche di sostenibilità ai soli aspetti di compliance è certamente riduttivo. Uno dei fattori sui quali tutti i legislatori puntano è un cambio di mentalità delle imprese, di prospettiva, che dal punto di vista strettamente legale può essere stimolato attraverso una serie di precetti e sanzioni. Tuttavia, affrontare i temi ESG solo da un punto di vista di reporting potrebbe far perdere anche delle opportunità di business che vi sono anche nell’implementazione delle pratiche di sostenibilità. Per fare questo passaggio “attivo” occorre che le imprese analizzino la normativa per trovare anche le opportunità di sviluppo delle proprie attività, e in questo il ruolo del legal counsel può divenire decisivo.
Il legal counsel diventa sempre più il perno di una squadra di professionisti impegnati nella gestione dei rischi ESG. Quali sono le figure professionali coinvolte e come devono collaborare?
Le funzioni più coinvolte sono i professionisti compliance e i sustainability manager, chiamati all’adattamento e implementazione delle normative in azienda. Ma è sempre raccomandabile che, accanto a queste figure specializzate, siano coinvolte anche tutte le figure apicali aziendali, dal marketing alle vendite, alla produzione/supply chain e così via, poiché la sostenibilità tocca tutti gli aspetti di un’organizzazione e una condivisione dell’approccio da assumere verso questa tematica è fondamentale. Senza, naturalmente, tralasciare i board, che devono dare le priorità e le linee di azione da implementare nel piano di sostenibilità aziendale.
Quali sono i rischi a cui prestare maggiore attenzione?
Nel quadro attuale, fortemente frammentato, il rischio reputazionale è un fattore di allerta. Questo non riguarda solo le pratiche di greenwashing, come potrebbe sembrare a prima vista. Anche la gestione della catena di fornitura presenta un livello di rischio importante, soprattutto nei casi di supply chain molto lunghe e dislocate geograficamente su diversi Paesi, dove potrebbero convivere normative diverse.
Saprebbe sintetizzare le caratteristiche professionali che rendono un responsabile legale di azienda preparato per le nuove sfide?
La figura del responsabile legale sta evolvendo ormai da qualche anno da tecnico del diritto a ruolo strategico e di business. Questo significa che la conoscenza approfondita della disciplina applicabile deve necessariamente essere affiancata da una profonda conoscenza dell’intera organizzazione, per far sì che le prescrizioni normative siano valutate, contestualizzate e calate in maniera trasversale su tutta la struttura aziendale. Uno sguardo all’interno dell’azienda, ed uno all’esterno per anticipare i trend normativi ed i potenziali rischi associati agli stessi, a movimenti sociali, e ad eventi geopolitici ed economici sta diventando un requisito imprescindibile per coloro che vogliono svolgere il proprio ruolo in azienda in maniera efficace, contribuendo alla creazione di valore dell’impresa.