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Uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Ufficio Studi della Consob evidenzia il legame positivo tra un elevato score ESG delle società quotate e livelli di EBIT più elevati, utilizzando una metodologia di analisi basata sul machine learning. Ecco i principali risultati del paper.
Sostenibilità e redditività delle imprese. Due concetti di cui spesso si è indagata la correlazione, con il prevalere degli studi che dimostrano un nesso positivo tra l’integrazione della sostenibilità nella strategia e i risultati economici. Un ulteriore contributo a sostegno di una correlazione positiva tra strategia ESG e profitti aziendali viene dalla Consob, l’autorità di vigilanza dei mercati finanziari in Italia. Nel quaderno di giugno della sezione dedicata alla finanza sostenibile dell’autorità, dal titolo L’impatto del fattore ESG sulla performance industriale (disponibile qui), viene, in particolare, mostrato il legame positivo tra punteggio ESG e EBIT (Earnings Before Interest and Taxes, misura dell’utile operativo prima degli oneri finanziari e delle imposte ampiamente utilizzata nel calcolo dei flussi di cassa per l’impresa che indica la redditività di un’azienda).
Per l’analisi, i ricercatori della Consob si sono avvalsi di una metodologia basata sulla tecnica del machine learning, che ha esaminato i dati di oltre 850 società europee e statunitensi nel periodo 2007-2021 appartenenti per lo più al settore finanziario (139) e industriale (136). Sebbene la correlazione positiva tra sostenibilità e redditività sia valida per tutte e tre le dimensioni ESG, per la parte ambientale il punteggio ESG appare più strettamente associato alla performance degli utili rispetto a quelli dei pilastri S e G. Il motivo è che gli investimenti nella sfera sociale e in quella della governance inizialmente producono una diminuzione della redditività, per poi portare ad un loro aumento nel medio-lungo termine. Fenomeno che nel caso del pilastro ambientale non si verifica.
Metodologia e letteratura alla base dello studio Consob
La ricerca, sottolinea Consob, contribuisce alla letteratura sull’uso di tecniche di apprendimento automatico per l’analisi di questioni di finanza sostenibile, mostrando come tali metodi possano migliorare l’attività di ricerca su questi temi. Tuttavia, l’utilizzo di questo tipo di tecniche non può risolvere completamente le criticità legate alla qualità delle metriche ESG attualmente disponibili. La continua definizione di standard e metriche di sostenibilità faciliterà la raccolta e l’analisi di dati strutturati. Inoltre, l’evoluzione delle normative sui rating ESG aumenterà la trasparenza sulle metodologie sottostanti, conclude Consob a proposito della metodologia d’analisi.
Il riferimento accademico su cui si basa lo studio è la letteratura economica esistente che indaga la relazione tra i profili relativi alle tre dimensioni ESG e la performance reddituale. In particolare, i ricercatori, partendo da studi precedenti che avevano già adoperato tecniche di machine learning, hanno ampliato l’ambito di analisi sia in termini di focus sia di copertura geografica.
Nel complesso, la maggior parte della letteratura concorda sul fatto che l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale per l’analisi delle problematiche legate ai profili ESG può rappresentare un valore aggiunto nella ricerca empirica, consentendo risultati più accurati rispetto a quelli derivanti dall’applicazione di strumenti di analisi tradizionali. Tuttavia, l’utilizzo di tali metodologie è in grado solo in parte di superare le criticità legate alla qualità delle metriche ESG attualmente disponibili. L’utilizzo di indicatori ESG sviluppati e distribuiti dai fornitori di dati, permettono di superare le problematiche relative ad alcune lacune dei dati, ma si caratterizzano per peculiarità sia nella quantità e tipologia di dati sottostanti al calcolo, sia nella metodologia di aggregazione dei dati necessaria per la costruzione del indicatori sintetici. “Di conseguenza, i risultati degli studi empirici che approfondiscono le tematiche ESG sono maggiormente influenzati dalla scelta dell’indicatore rispetto a quelli che si concentrano esclusivamente sugli aspetti economico-finanziari”, sottolineano i ricercatori.
I dati alla base della ricerca di Consob
Lo studio si basa sui dati di un campione di oltre 850 società europee e statunitensi a grande e media capitalizzazione appartenenti agli indici Stoxx Europe 600 e S&P 500, con dati riferiti al periodo 2007-2021. Le variabili hanno cadenza annuale e riguardano punteggi ESG, indicatori di redditività e indicatori relativi sia ad area geografica che a settore di business.
Punteggi ESG
Per studiare la relazione tra la performance di sostenibilità di un’azienda e la sua performance in termini di utili, i parametri per misurare l’impatto delle attività aziendali sulle questioni legate ai fattori ESG svolgono un ruolo centrale. In questo contesto, sottolineano i ricercatori, diversi data provider hanno sviluppato negli ultimi anni database dedicati a queste tematiche, riportando le informazioni, i dati e le metriche più rilevanti nonché sviluppando specifici indicatori proprietari (“scores”) che valutano le prestazioni ambientali, sociali e di governance delle imprese. Nello studio di Consob, ad esempio, è stato utilizzato il punteggio ESG sviluppato da Refinitiv, sia a livello complessivo sia in relazione a ciascuno dei tre pilastri associati alla sostenibilità.
Il punteggio Refinitiv è un indicatore di impatto che fornisce una valutazione della performance, dell’impegno e dell’efficacia di un’azienda rispetto alle tre dimensioni ESG. Il calcolo del punteggio si basa su 186 variabili di performance ESG, estratte da informazioni pubblicamente disponibili e verificabili. Tali misure sono raggruppate, a seconda della tematica di riferimento, in dieci categorie, a loro volta associate ad uno dei tre pilastri ESG. I punteggi rappresentano la performance relativa dell’azienda all’interno del suo settore di attività e del Paese. Le informazioni mancanti vengono trattate come valore nullo e, pertanto, comportano un abbassamento del punteggio complessivo assegnato all’azienda. “Questo aspetto metodologico fa quindi sì che alle aziende con limitata rendicontazione dei profili di sostenibilità venga assegnato un punteggio relativamente più basso”, specificano gli esperti di Consob.
Struttura del punteggio ESG di Refinitiv
Osservando lo sviluppo del punteggio ESG di Refinitiv e delle sue componenti dal 2007 si osserva che periodicamente vengono aggiunti nuovi parametri alla metodologia sottostante, anche perché le aziende forniscono maggiori informazioni sulla sostenibilità.
Evoluzione del punteggio ESG di Refinitiv dal 2007 al 2021
Altri dati inclusi nell’analisi
Con riferimento agli indicatori di redditività, le variabili utilizzate dai ricercatori Consob sono l’EBIT (utile prima degli interessi e delle imposte), il ROE (return on equity, che misura il rendimento del capitale proprio) e i ricavi operativi. Nello specifico, il primo indicatore, ovvero l’EBIT, viene utilizzato come variabile dipendente perché è costruito in modo tale da sintetizzare l’andamento reddituale di una società non finanziaria indipendentemente dal sistema di tassazione a cui è sottoposta e dal livello di debito. Ciò rende l’EBIT molto utile per le analisi tra Paesi e settori in quanto consente di depurare il risultato del reddito dai fattori tipicamente legati al Paese e al settore di attività dell’azienda. L’inclusione nell’analisi delle altre due variabili di reddito, ovvero ROE e ricavi, serve invece a migliorare le prestazioni dei modelli di machine learning fornendo loro ulteriori informazioni sulle caratteristiche dell’azienda. Infatti, l’uso di variabili esplicative correlate può rappresentare un valore aggiunto in questi modelli, mentre nei modelli econometrici tradizionali questo è un fattore che può distorcere i risultati dell’analisi.
La correlazione tra le variabili considerate da Consob
L’analisi statistica del dataset effettuata dai ricercatori Consob indica una correlazione positiva e significativa tra tutte le principali variabili oggetto di studio. In particolare, i risultati mostrano una correlazione positiva tra gli indicatori di redditività selezionati (EBIT e ricavi) e tutti i punteggi ESG considerati, ovvero il punteggio complessivo e quelli riferiti a ciascuno dei tre pilastri E, S e G. Non emerge invece una chiara correlazione positiva tra ROE e punteggi ESG inclusi nell’analisi, con coefficienti di correlazione prossimi allo zero e in alcuni casi non significativi.
Entrando nel dettaglio dei tre pilastri, i dati rilevano che il pilastro E ha una correlazione maggiore con l’EBIT rispetto agli altri pilastri. Inoltre, tutti i punteggi ESG sono correlati positivamente con la variabile identificativa dell’anno di riferimento anche per effetto del progressivo miglioramento dei punteggi ESG nel tempo.
Correlazione tra le variabili considerate nello studio
Differenze geografiche nei risultati dello studio Consob
I risultati dell’analisi di Consob indicano che nelle due aree geografiche il rapporto tra EBIT e punteggi riferiti ai tre pilastri è diverso. Per quanto riguarda il pilastro E nel contesto delle aziende europee esso sembra maggiormente correlato (il PDP – Partial dependence plot- è più alto) ai punteggi connessi alle tre sfere della sostenibilità rispetto a quanto osservato per le aziende statunitensi, dove il legame tra le variabili è più irregolare.
Relazione tra EBIT e i punteggi sui tre pilastri ESG per le aziende statunitensi
“Questa discrepanza potrebbe suggerire che la relazione tra performance finanziaria e sostenibilità sia influenzata dal quadro normativo. Nell’Unione Europea, dove c’è un forte impegno legislativo per la sostenibilità ambientale, una maggiore attenzione a questo tema da parte delle aziende è associata ad un miglioramento della redditività. Negli Stati Uniti, invece, dove il regime normativo sulla sostenibilità appare meno omogeneo, questa evidenza è meno chiara”, concludono i ricercatori Consob.