Future matricole

Eni, nasce Plenitude. IPO nel 2022 e investimenti da 7,3 miliardi al 2025

In vista della quotazione prevista per il prossimo anno, Eni ha presentato al mercato la newco ribattezzata Plenitude, in cui confluiranno le attività legate alle rinnovabili, al retail e alla mobilità elettrica del gruppo, e di cui Stefano Goberti sarà l’amministratore delegato. La società, ha detto Goberti, sarà “l’avamposto della strategia di decarbonizzazione di Eni. La nostra proposta, unica sul mercato, combina la produzione di energia rinnovabile con la vendita di soluzioni energetiche e una rete capillare di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche”. Il piano prevede una capacità installata rinnovabile di 6 GW e un piano investimenti complessivo di 7,3 miliardi al 2025.

Il gruppo del Cane a sei zampe manterrà una maggioranza consistente della futura matricola. “Al momento pensiamo di collocare in Borsa una quota tra il 20 e il 30%” di Plenitude”, ha affermato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in una conferenza stampa in coda al Market day della società. “Dobbiamo ancora mettere a punto molte cose con il gruppo di lavoro e con gli advisor, ma al momento l’ordine di grandezza è questo”, ha aggiunto Descalzi. Quanto ai tempi di quotazione, l’intenzione è quella di procedere nel corso del 2022, ma c’è grande attenzione “sull’attuale elevata volatilità: c’è grande determinazione, ma dobbiamo anche cogliere la finestra giusta”, ha affermato Descalzi, che non si è sbottonato sul possibile valore della società.

Eni ha stabilito che l’IPO sia la miglior soluzione per rendere evidente il valore del business e intende completare l’operazione nel 2022 in base alle condizioni di mercato. La nuova entità si inquadra nella strategia e nell’impegno a lungo termine di Eni a essere una compagnia energetica decarbonizzata e incentrata sulla sostenibilità. La decisione è inoltre in linea con uno scenario industriale favorevole, con la crescita della domanda di energie rinnovabili e di prodotti energetici verdi per clienti retail.

Le attività che confluiranno in Plenitude sono legate a servizi offerti già a clienti in Italia e in Europa, e a cui fa capo un portafoglio di impianti di energia rinnovabile in esercizio pari a 1,2 GW a fine 2021. Plenitude sarà la seconda più grande piattaforma per la mobilità elettrica in Italia, con investimenti realizzati direttamente o tramite acquisizioni. Questa realtà integrata, con circa 2.000 dipendenti, opererà nell’ambito dell’intera catena del valore dell’energia elettrica.

L’integrazione apporterà benefici tangibili: nel business retail, la maggiore integrazione dei sistemi energetici e la crescente consapevolezza e interesse dei clienti nei confronti dell’offerta green rappresentano un’opportunità per creare valore aggiunto. Tale business permetterà di finanziare i progetti di energia rinnovabile e mobilità elettrica. Tra questi, le attività legate alle rinnovabili potranno fare leva sull’accesso preferenziale ai clienti, con la flessibilità di stipulare contratti di “Power Purchase” (PPA) quando si concretizzano le più favorevoli condizioni di mercato. Mentre il business della mobilità elettrica contribuirà, inoltre, alla generazione di ulteriori volumi di vendita e di sinergie.

La strategia di energy management avrà un ruolo centrale nel catturare valore mediante la gestione ottimale delle opzioni offerte dalla gestione integrata, a livello europeo, dei vari portafogli di generazione e commercializzazione di energia. La società avrà una capacità di indebitamento sufficiente per raggiungere i propri obiettivi, indipendentemente da Eni, grazie a un bilancio solido con una posizione finanziaria netta prossima a zero al 1° gennaio 2022.

“L’IPO di Plenitude è un caposaldo della nostra strategia di decarbonizzazione e un passaggio fondamentale della trasformazione in atto di Eni. È il primo passo nella creazione di un soggetto industriale e finanziario volto a ridurre le emissioni di CO2 Scope 3, e si inquadra nel nostro più ampio impegno volto a creare valore attraverso la transizione energetica, la quale è prima di tutto una sfida tecnologica”, ha commentato Descalzi.

“La nostra proposta combina la produzione di energia rinnovabile con la vendita di soluzioni energetiche e una rete capillare di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche. Ecco perché possiamo essere i migliori alleati delle persone nell’affrontare la transizione energetica: la nostra offerta fa leva su alcuni elementi strategici fondamentali: asset con presenza globale e tecnologicamente avanzati, 10 milioni di clienti e numerosi progetti di energia rinnovabile di prossima realizzazione. Possiamo contare su un bilancio solido, un accesso indipendente ai mercati finanziari, la disponibilità di cassa generata dal retail e un’organizzazione strutturata supportata da un forte azionista di riferimento”, ha aggiunto l’AD Goberti.

Dati e obiettivi finanziari della nuova società

Plenitude opererà secondo un quadro di riferimento finanziario che le consentirà di raggiungere gli obiettivi di crescita negli investimenti in rinnovabili potendo contare sui flussi di cassa derivanti dalle attività retail, e con la definizione di rigorosi parametri di ritorno sugli investimenti e solidi obiettivi per tutti i business.

Gli obiettivi stabiliti per garantire l’indipendenza economica da Eni includono un EBITDA più che raddoppiato, da 0,6 miliardi di euro nel 2021 a 1,3 miliardi nel 2025; una crescita guidata da un piano di investimenti medi annui da 1,8 miliardi nel periodo 2022-2025, concentrati soprattutto sulle attività rinnovabili che attrarranno oltre l’80% della spesa complessiva; debito netto pressoché azzerato per il 1° gennaio 2022; un profilo patrimoniale Investment grade con obiettivo di leva finanziaria nel medio termine pari a 3-4 volte l’EBITDA.

L’impegno sulla sostenibilità e sulle rinnovabili

La sostenibilità sarà una delle caratteristiche peculiari della società, che si impegna a raggiungere un target di emissioni nette a zero entro il 2040, e a fornire così il 100% di energia decarbonizzata a tutti i clienti. Nell’energia elettrica, Plenitude punta a vendite B2C completamente decarbonizzate già dal 2022 e, entro il 2030, tutte le vendite saranno a zero emissioni. Nel 2040 ci si aspetta che la domanda dei clienti verrà interamente coperta da energia generata da rinnovabili. Nel gas, i clienti avranno a disposizione contratti di fornitura con emissioni Scope 3 azzerate tramite compensazione, con l’obiettivo di fornire il 100% di gas decarbonizzato entro il 2040.

Sulle rinnovabili, l’obiettivo è di arrivare a oltre 6 GW di capacità installata rinnovabile entro il 2025, grazie a una pipeline di progetti ben identificati, per poi raggiungere oltre 15 GW di capacità installata entro il 2030. L’EBITDA su questo fronte dovrebbe arrivare a break-even nel 2021, e salire a 0,4 miliardi entro il 2025. Nel periodo 2022-2025 è previsto un piano di investimenti sulle rinnovabili da 5,9 miliardi, “equilibrato e ben diversificato a livello internazionale e tra le varie tecnologie”, come recita un comunicato.

Su questo fronte, i capisaldi della strategia saranno rappresentati da una pipeline di progetti ben identificati che supporta gli obiettivi per il 2025, e ulteriori progetti a più lungo termine che aiuteranno a raggiungere gli obiettivi al 2030. Il piano di sviluppo prevede oltre 10GW di progetti identificati in fase di sviluppo, di cui più di 5GW in esercizio, in costruzione o in fase avanzata di sviluppo. La pipeline di progetti è quindi pari a 1,6 volte l’obiettivo relativo al 2025 di 6GW di capacità installata. L’attuale serie di progetti è diversificata in termini di diffusione geografica e di tecnologie rinnovabili (solare, eolico on shore e offshore), con una crescente esposizione futura su progetti solari. La società intende inoltre partecipare, insieme ai suoi partner, a molteplici gare per capacità offshore, anche in Norvegia, Scozia, Francia e altri Paesi, con un potenziale complessivo per Eni superiore a 2 GW, che non sono inclusi nei dati comunicati oggi e saranno implementati nella seconda parte del decennio.

Altri fattori che contraddistinguono la strategia sulle rinnovabili sono l’integrazione con le attività retail, la volontà di investire in Paesi che supportano la crescita delle rinnovabili e di stringere partnership forti.

Gli obiettivi di crescita retail

Facendo leva su 10 milioni di clienti, di cui 7,8 milioni in Italia, e su una gamma di prodotti completa e in continua evoluzione, Plenitude prevede di accrescere la propria base clienti, in particolare di energia elettrica, attraverso l’espansione internazionale, con un obiettivo di crescita del 60% della base clienti sui mercati internazionali entro il 2025, e l’offerta di energia verde ai clienti gas e l’acquisizione di quote di mercato, con l’obiettivo di aumentare del 50% il numero dei clienti di energia elettrica entro il 2025. L’obiettivo è portare i clienti a 11,5 milioni entro il 2025, e a oltre 15 milioni entro il 2030.

Il piano, sostenuto da investimenti per un miliardo al 2025, prevede, inoltre, l’aumento dei ricavi associati ai servizi del 30% entro il 2025 attraverso l’offerta di prodotti per l’efficienza energetica e l’ottimizzazione dei profili di consumo e produzione dei clienti per generare valore dalla flessibilità e dalla aggregazione dei carichi in portafoglio.

Accelerazione sulla mobilità elettrica

Grazie alla recente acquisizione di Be Power, Plenitude è uno degli operatori maggiormente in crescita e più integrati nella ricarica di veicoli elettrici in Europa. Il piano prevede di proseguire l’ampliamento della rete di ricarica attraverso l’installazione di ulteriori punti di ricarica in aree già garantite e in aree nuove, includendo un piano di espansione internazionale che può fare leva sulla rete esistente delle stazioni di rifornimento Eni e partnership commerciali con player strategici. Inoltre, è previsto l’aumento dell’utilizzo dei punti di ricarica pubblici e le vendite di stazioni di ricarica private a clienti B2B mediante l’integrazione con retail e rinnovabili.

La rete sarà ampliata con un piano di crescita rapida in Europa, raggiungendo oltre 31.000 punti di ricarica entro il 2030 (attualmente Eni è il secondo maggiore operatore in Italia con circa 6.500 punti di ricarica), avendo come obiettivo quello di implementare la maggior parte della rete di ricarica per i veicoli elettrici entro il 2025 (fino a 27.000 punti di ricarica). Gli obiettivi al 2025 su questo settore vedono 600 milioni di ricavi ed EBITDA di circa 100 milioni.