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Fit for 55

UE: Consiglio e Parlamento raggiungono un accordo provvisorio sulle rinnovabili

I negoziatori tra Consiglio e Parlamento UE hanno raggiunto un accordo politico provvisorio per portare la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico complessivo dell’UE al 42,5% entro il 2030, con un’ulteriore integrazione indicativa del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45%. Questo accordo politico provvisorio dovrà poi essere approvato da entrambe le istituzioni.

La direttiva sulle energie rinnovabili ad oggi in vigore fissa un obiettivo a livello UE del 32% di quota di energia rinnovabile sul consumo totale di energia dell’UE entro il 2030. Con la proposta attuale di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, insieme ad altre proposte, l’Europa affronta gli aspetti energetici della transizione climatica dell’UE nell’ambito del pacchetto Fit for 55, presentato dalla Commissione nel luglio 2021. Nello specifico, il pacchetto mira ad allineare il quadro legislativo europeo in materia di clima ed energia all’obiettivo di neutralità climatica per il 2050 e all’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Con l’accordo provvisorio, i negoziatori del Consiglio e del Parlamento hanno concordato obiettivi settoriali più ambiziosi da definire per i trasporti, l’industria, gli edifici e il teleriscaldamento e raffreddamento. Lo scopo degli obiettivi specifici è quello di accelerare l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui l’incorporazione è stata più lenta.

Trasporti

L’accordo provvisorio offre agli Stati membri la possibilità di scegliere tra:

  • Un obiettivo vincolante di riduzione del 14,5% dell’intensità dei gas serra nei trasporti grazie all’uso delle rinnovabili entro il 2030;
  • Un obiettivo vincolante di una quota di rinnovabili pari ad almeno il 29% del consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030.

L’accordo provvisorio stabilisce un sotto-obiettivo vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e i carburanti rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e carburanti sintetici a base di idrogeno) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. All’interno di questo obiettivo, è previsto un requisito minimo dell’1% di carburanti rinnovabili di origine non biologica nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti nel 2030.

Industria

Per quanto riguarda il settore dell’industria, l’accordo provvisorio prevede che aumenti l’utilizzo di energia rinnovabile dell’1,6% all’anno. Gli Stati membri hanno concordato che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrà provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035.

L’accordo, inoltre, introduce la possibilità per gli Stati membri di ridurre del 20% il contributo dei combustibili rinnovabili di origina non biologica nell’uso industriale a due condizioni:

  • Se il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo globale vincolante dell’UE soddisfa il loro contributo previsto;
  • Se la quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nello Stato membro non è superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035.
Edifici, riscaldamento e raffreddamento

Per il settore degli edifici, l’accordo provvisorio fissa un obiettivo indicativo di almeno il 49% di energia rinnovabile nel 2030.

La proposta prevede un aumento graduale degli obiettivi rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento, con un aumento vincolante dello 0,8% all’anno a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato da ulteriori aumenti indicativi calcolati specificamente per ogni Stato membro.

Bioenergia

L’accordo provvisorio rafforza i criteri di sostenibilità per l’uso della biomassa a fini energetici, con l’obiettivo di ridurre il rischio di una produzione bioenergetica non sostenibile. Applica un principio a cascata per garantire che la biomassa sia utilizzata in base al suo più alto valore aggiunto economico e ambientale.

Autorizzazioni più rapide per i progetti

Un altro punto importante toccato dai negoziatori di Parlamento e Consiglio è l’introduzione di procedure di autorizzazione accelerate per i progetti di energia rinnovabile. L’obiettivo è accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel contesto del piano REPowerEU dell’UE per diventare indipendenti dai combustibili fossili russi, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In sostanza, gli Stati membri creeranno aree di accelerazione delle energie rinnovabili in cui i progetti di energia rinnovabile saranno sottoposti a un processo semplificato e rapido di rilascio dei permessi.

I prossimi passi

L’accordo politico provvisorio sarà sottoposto prima ai rappresentanti degli Stati membri dell’UE nel Comitato dei Rappresentanti Permanenti del Consiglio e poi al Parlamento per l’approvazione.

La direttiva dovrà poi essere formalmente adottata dal Parlamento e poi dal Consiglio, prima di essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrare in vigore.