Una sentenza di un tribunale scozzese ha annullato l’approvazione dei principali progetti di Shell ed Equinor nel Mare del Nord da parte dell’Autorità petrolifera e del gas (OGA) del Regno Unito a causa della mancata valutazione dell’impatto climatico legato all’uso dei combustibili che verranno estratti. La corte ha stabilito che, sebbene i lavori possano proseguire, l’estrazione di petrolio e gas dovrà essere sospesa fino a quando non sarà riconsiderata l’approvazione dei progetti, tenendo in conto le emissioni derivate dalle fasi successive alla produzione.
A seguito della sentenza, Shell si è dimostrata soddisfatta nel poter continuare i lavori, ma ha richiesto maggiori certezze sul futuro dei suoi progetti, soprattutto alla luce degli investimenti delle sue risorse nello sviluppo.
La decisione arriva dopo che le organizzazioni ambientaliste Greenpeace e Uplift avevano presentato delle petizioni per annullare l’approvazione governativa dei progetti Rosebank e Jackdaw, accusando il governo di non aver considerato l’impatto delle emissioni derivanti dalla combustione del petrolio e del gas che sarebbero stati prodotti. Secondo le accuse, le valutazioni di impatto ambientale dei progetti non includevano adeguatamente il problema delle emissioni downstream e l’effetto complessivo sul clima.
La sospensione della produzione potrebbe influire significativamente sull’estrazione di petrolio e gas nel Mare del Nord. Il progetto Jackdaw, sviluppato da Shell e situato a circa 250 km a est di Aberdeen, avrebbe dovuto iniziare la produzione nel prossimo anno, con l’azienda che prevedeva di fornire abbastanza combustibile per riscaldare 1,4 milioni di abitazioni nel Regno Unito. Rosebank, sviluppato da Equinor UK, si stima contenga oltre 300 milioni di barili di risorse recuperabili, corrispondenti al 7% della produzione di petrolio del Regno Unito fino al 2030.