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Task-Force on Climate-Related Financial Disclosure

Rendicontazione clima: il mandato della TCFD verrà trasferito all’ISSB

Da gennaio 2024 la TCFD (Task-Force on Climate-Related Financial Disclosure) passerà il suo mandato all’ISSB (International Sustainability Standards Board), l’organismo indipendente di definizione dei principi di informativa sulla sostenibilità della Fondazione IFRS guidato da Emmanuel Faber. A deciderlo è stato il Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board – FSB), l’organizzazione internazionale il cui scopo è monitorare il sistema finanziario mondiale con sede a Basilea. 

Lo scorso 19 luglio si è tenuta l’ultima riunione plenaria dei membri della TCFD per fare il punto. Istituta nel 2017 proprio su richiesta dell’FSB, la Task-Force è nata in un momento in cui la rendicontazione sul clima era emergente e limitata ai report relativi alla CSR (Corporate Social Responsibility). Un momento, hanno ricordato i membri della Task Force riuniti, in cui erano molto più presenti le lacune nei dati e le metriche si limitavano al carbon footprint. E, inoltre, la rendicontazione dei rischi climatici era completamente eterogenea e volontaria. 

“Oggi”, ha sottolineato alla riunione della TCFD Sylvain Vanston, membro della TCFD e della SBTi e ricercato dell’MSCI Climate & Biodiversity Investment Research, “la situazione è mutata profondamente, nessuno mette più in discussione la rilevanza finanziaria dei rischi fisici e di transizione, vi sono numerosi strumenti per misurarli e le giurisdizioni che hanno emesso requisiti di divulgazione allineati alla TCFD rappresentano il 60% del PIL mondiale del 2022. Inoltre, le linee guida della TCFD sono ora incorporate nei quadri contabili tradizionali grazie allo standard S2 (quello relativo al clima, ndr) dell’ISSB”. 

Dalle parole di Vanston, dunque, emerge che la decisione delle scorse settimane dell’FSB di passare la palla all’ISSB è stata accolta con favore dagli esperti e dagli stessi membri della TCFD. Essa, infatti, contribuirebbe a delineare un quadro unico per l’informativa aziendale legata agli aspetti ESG che potrà favorirne una migliore ed equa implementazione anche a vantaggio degli investitori.

Anche Emmanuel Faber, presidente dell’ISSB, ha accolto la notizia con soddisfazione, dichiarando su LinkedIn di essere entusiasta “della richiesta del Financial Stability Board (FSB) del G20 di trasferirci le responsabilità di monitoraggio della TCFD a partire dal 2024, e ci sentiremo orgogliosi e onorati di continuare a costruire l’eredità della TCFD. Il consolidamento di quadri e standard ESG di successo attraverso l’ISSB è una parte fondamentale della nostra missione”. 

A fronte degli aspetti positivi nel panorama della rendicontazione ESG derivanti da questo passaggio e legati alla notevole semplificazione del quadro della reportistica di sostenibilità, alcuni esperti lamentano il fatto che il nuovo sistema ISSB-TCFD sia sbilanciato verso la focalizzazione sui rischi finanziari.

Perché il mandato della TCFD passa all’ISSB

Al di là della maggiore standardizzazione e chiarezza dell’informativa su rischi e opportunità climatici, il motivo per cui l’FSB ha deciso di trasferire il mandato della TCFD all’ISSB è che gli standard di rendicontazione sostenibile tanto attesi, gli IFRS S1 IFRS S2 pubblicati a fine giugno dall’ISSB sono perfettamente in linea con quelli della TCFD. Secondo quanto dichiarato dall’FSB, i principi pubblicati dall’ISSB rappresenterebbero addirittura il “culmine del lavoro della TCFD”. Con l’arrivo degli standard dell’ISSB, quindi, continuare a utilizzare anche il quadro di riferimento della TCFD comporterebbe una doppia fatica inutile per le aziende che divulgano sul clima.

Dopo la pubblicazione, l’ISSB sta ora lavorando per sostenere l’effettiva implementazione degli IFRS S1 e S2. In particolare, il primo fornisce una serie di requisiti di divulgazione progettati per consentire alle società di comunicare agli investitori i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità che devono affrontare nel breve, medio e lungo termine. Mentre il secondo riguarda nello specifico le informazioni richieste proprio relative al clima ed è stato concepito per essere utilizzato insieme all’IFRS S1.

La TCFD dal 2017 ad oggi

Sotto la presidenza di Michael R. Bloomberg, fondatore della società di servizi finanziari, software e mass media Bloomberg L.P. fin dal 2017, anno della sua istituzione, la TCFD aveva pubblicato da subito delle raccomandazioni di divulgazione finanziaria relative al clima. Con l’obiettivo di aiutare le aziende a fornire informazioni migliori per supportare un’allocazione del capitale informata, le raccomandazioni si strutturano intorno a quattro aree tematiche che rappresentano elementi fondamentali del modo in cui le aziende operano: governancestrategiagestione del rischio e metriche e obiettivi. In generale, l’analisi e la divulgazione delle quattro aree prese in considerazione dalla TCFD mirano a valutare la strategia di un’organizzazione prendendo in considerazione diversi scenari legati al clima, tra cui uno con un aumento delle temperature globali di 2°C, cioè al di sopra degli obiettivi fissati a Parigi nel 2015.

Elementi fondamentali dell’informativa finanziaria raccomandata sul clima

Dal 2017 fino ad oggi, l’FSB ha sempre chiesto alla Task Force di proseguire il suo lavoro, fornendo indicazioni continuamente aggiornate e monitorando le pratiche di divulgazione finanziaria relative al clima in termini di allineamento con le proprie raccomandazioni e, infine, stilando rapporti annuali sullo stato di avanzamento. Spetta ora all’ISSB assumere il delicato compito di monitorare i progressi per una rendicontazione aziendale internazionale sugli aspetti climatici.