Decarbonizzazione, elettrificazione dei consumi, economia circolare ed efficienza energetica sono alla base del nuovo piano industriale di Iren, presentato oggi. La multiutility punta su una nuova strategia di crescita per affermarsi come partner di riferimento per le comunità nell’evoluzione necessaria dei prossimi anni grazie all’elevata qualità dei servizi offerti.
Per il 2030 la società prevede un Ebitda di 1,8 miliardi di euro, un utile netto di 500 milioni di euro e l’accesso di 7.000 nuovi lavoratori.
La strategia di crescita di Iren, estesa a 10 anni per la prima volta, è coerente con i principali macro-trend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali. La strategia industriale è profondamente connessa alla strategia di sostenibilità: l’80% circa degli investimenti sarà sostenibile e circa il 61% sarà rivolto allo sviluppo per favorire la crescita dimensionale del Gruppo, di cui 1,6 miliardi indirizzati all’innovazione e 600 milioni alla digitalizzazione.
Il nuovo piano industriale prevede un ammontare complessivo di investimenti pari a 12,7 miliardi di euro al 2030. Il Gruppo conferma inoltre la dividend policy del piano precedente con un dividendo pari a 10 centesimi di euro per azione sull’utile netto 2021 (+5,3%) e una crescita del 10% annua fino al 2025. Dal 2026, il dividendo per azione sarà pari al 50/55% dell’utile netto di Gruppo.
Grazie al nuovo piano, Iren avrà la capacità di “raddoppiare il proprio business”, dichiara Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Iren.
“L’ambizione della società”, sostiene Renato Boero, presidente di Iren, “è essere il partner di riferimento nel territorio, imporsi come leader nella transizione ecologica ed essere la prima scelta degli stakeholder per i massimi livelli di qualità del servizio offerto”.