MSCI, fornitore leader di strumenti e servizi di supporto alle decisioni critiche per la comunità degli investitori globali, ha annunciato il prossimo lancio di strumenti che aiuteranno gli investitori a identificare le società che rischiano di contribuire alla perdita di biodiversità e alla deforestazione.
I nuovi strumenti di screening combinano migliaia di dati ESG e climatici, sovrapposti ai dati di geolocalizzazione proprietari di MSCI che aiutano a individuare le attività di una società. Gli strumenti, che MSCI intende mettere a disposizione degli investitori all’inizio del 2023, comprendono:
- MSCI Biodiversity-Sensitive Areas Screening Metrics, che consente agli investitori di identificare le società che hanno asset fisici situati in aree di elevata rilevanza per la biodiversità, come foreste sane, fronti di deforestazione o aree ricche di specie;
- MSCI Deforestation Screening Metrics, che indica le società esposte ai rischi legati alla deforestazione, comprese quelle che possono contribuire direttamente o indirettamente (attraverso le loro catene di approvvigionamento) alla deforestazione. Questo potrebbe essere il risultato di operazioni dirette in aree a rischio, come i tropici, o della produzione o della dipendenza da materie prime considerate fattori chiave della deforestazione, tra cui olio di palma, soia, carne bovina e legname.
“Abbiamo trascorso decenni a sviluppare dati per gli investitori globali per misurare il rischio e le opportunità legate al cambiamento climatico e ai fattori ESG. Abbiamo applicato questa esperienza alle questioni emergenti relative alla perdita di natura e alla deforestazione. Le sfide della biodiversità globale, come la diffusione di specie invasive, il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni e l’inquinamento, avranno impatti molto tangibili sul modo in cui le aziende funzioneranno nel futuro prossimo e a lungo termine. MSCI intende aiutare gli investitori istituzionali a comprendere questi rischi a livello di portafoglio”, ha dichiarato Nadia Laine, Executive Director, Head of ESG Products di MSCI.
MSCI ha annunciato l’imminente lancio di questi strumenti in occasione della COP 15 di Montreal, che dovrebbe fornire un quadro di riferimento con obiettivi specifici per la protezione della biodiversità e del capitale naturale mondiale entro il 2030. Anche le normative finanziarie emergenti – come la Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità 2023 o la recente legislazione UE che vieta l’importazione di beni legati alla deforestazione – stanno mettendo sotto maggiore controllo le aziende che contribuiscono alla perdita di natura, presentando nuovi rischi finanziari per i loro investitori.
Il rapporto ESG and Climate Trends to Watch for 2023 di MSCI ESG Research indica che il livello di preparazione delle aziende a questo tipo di normative è basso, dato che a ottobre 2022 meno del 12% delle aziende di prodotti alimentari aveva divulgato una politica di deforestazione. Secondo i dati di MSCI ESG Research, l’11% dei componenti dell’MSCI All Country World Index al 30 novembre 2022 ha un potenziale contributo diretto o indiretto alla deforestazione.