Nonostante l’impegno crescente e la maggiore trasparenza che le società quotate globali stanno mostrando in materia di clima, le emissioni emesse nell’atmosfera non accennano a diminuire e sono tornate ai livelli pre-pandemia. È questo il principale dato che emerge dall’aggiornamento dell’MSCi Net-Zero Tracker, un indicatore dei progressi in materia di cambiamenti climatici delle società quotate appartenenti all’MSCI All Country World Investable Market Index (ACWI IMI).
I progressi riscontrati da MSCI riguardano in particolare la divulgazione e gli obiettivi ambientali fissati dalle aziende. Rispetto all’edizione di maggio, infatti, il 2% in più (37%) delle società quotate ha dichiarato almeno alcune delle proprie emissioni Scope 3 e quasi la metà (48%) delle quotate ha fissato un obiettivo di decarbonizzazione, in aumento di 4 punti percentuali rispetto al periodo precedente (come si vede in figura 1). Inoltre, secondo l’ultimo aggiornamento di MSCI, il 32% delle aziende quotate ha dichiarato un obiettivo di emissioni nette pari a zero, mentre il 18% (+2% rispetto a maggio) ha fissato un impegno che, se raggiunto, allineerebbe le emissioni di CO2 lungo tutta la catena del valore dell’azienda all’obiettivo di Parigi di 1,5°C.
Figura 1: Il numero di società quotate che fissano obiettivi climatici continua ad aumentare, ma le ambizioni variano (% di MSCI ACWI IMI)
Altro dato positivo riscontrato da MSCI è che il fatto che il 55% delle società quotate è allineato all’obiettivo di un riscaldamento pari o inferiore a 2°C, mentre il 22% si allinea ad un percorso di 1,5°C, soglia oltre la quale gli effetti del riscaldamento globale diventerebbero più estremi.
Tuttavia gli sforzi fatti finora non si sono ancora tradotti in un’inversione di marcia della crescita delle emissioni. Nel 2023 aziende quotate appartenenti all’indice MSCI globale sono sulla buona strada per emettere 11,3 gigatoni di emissioni dirette di gas serra Scope 1 nell’atmosfera quest’anno, in aumento di circa l’1% rispetto al 2022. Nonostante abbiano assunto maggiori impegni di riduzione delle emissioni di carbonio, secondo la metrica “Implied Temperature Rise” di MSCI, basata sull’analisi dei loro percorsi di emissione futuri e degli impegni climatici attuali, tali aziende sono destinate a contribuire ad un aumento della temperatura di 2,5°C in questo secolo. Una cifra che risulta in calo di due decimi rispetto all’edizione di maggio. Una riduzione, però, che riflette principalmente un aumento del numero e dell’ambizione degli obiettivi climatici aziendali e non un taglio delle emissioni assolute delle società quotate.
Figura 2: Le società quotate sono in linea con il riscaldamento di 2,5°C
Per raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C in linea con l’Accordo di Parigi le aziende quotate hanno ancora 41 mesi (ottobre 2026 rispetto alla data del calcolo) poi avranno esaurito il loro carbon budget, ossia il quantitativo massimo di emissioni che possono essere emesse nell’aria per non superare tale livello.
Indice
Le 10 società quotate con la maggiore impronta di carbonio
MSCI nel report individua le dieci aziende quotate che sono state responsabili del 5,4% di tutte le emissioni dirette (Scope 1) delle società quotate nei 12 mesi terminati il 31 maggio 2023. In testa per livello di emissioni emesse la Saudi Arabian Oil Company (Aramco) responsabile del 2,3% di tutte le emissioni dirette dell’indice, segue l’indiana Big Coal (a cui si deve l’1,1% di tutte le emissioni Scope 1 dell’indice), mentre le big Exxon Mobil al pari di PetroChina e Shell sono state responsabili rispettivamente dello 0,8% e dello 0,6%.
Figura 3: le quotate con un’impronta di carbonio maggiore
Società quotate con una migliore rendicontazione delle emissioni
MSCI individua anche le 10 società tra le 80 dell’indice MSCI ACWI IMI che hanno divulgato ulteriori nel modo più completo le emissioni di gas serra nei 12 mesi terminati il 31 maggio 2023 includenso sostanzialmente tutte le loro emissioni in tutti gli ambiti. In testa l’anglo-australiana Rio Tinto, che rendicontazione tutte le proprie emissioni e, in fondo, la tedesca HeidelbergCement, che divulga comunque il 98% delle emissioni.
Figura 4: le quotate che rendicontano meglio le emissioni
Chi emette di più divulga meno…
Per quanto riguarda i 10 maggiori emettitori (composti da 7 società cinesi e 3 statunitensi), MSCI riscontra che non avevano reso noto le emissioni di nessun ambito (Scope 1,2 e 3) al 31 maggio 2023. Per questo motivo, nella tabella di seguito sono indicate le emissioni stimate (in milioni di tonnellate di CO2).
Figura 5: le società che emettono di più non rendicontano le proprie emissioni