emissioni CO2

Obiettivi climatici

SBTi convalida gli obiettivi net zero di Capgemini

In linea con il costante impegno nella lotta al cambiamento climatico, Capgemini ha preso parte, per tutto il
periodo 2019-2021, alla consultazione della Science Based Target initiative (SBTi) per contribuire a definire il nuovo Net Zero Standard. Capgemini ha così annunciato che l’SBTi ha convalidato i suoi nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni net zero di lungo (“2040”) e breve periodo (“2030”).

I nuovi obiettivi di Capgemini sono:

  • Sul lungo periodo ridurre del 90% tutte le emissioni di anidride carbonica Scope 1, Scope 2 e Scope 3 entro il 2040 rispetto allo scenario di riferimento del 2019;
  • Gli obiettivi a breve termine (2030) relativi alle emissioni Scope 3 per il trasporto e i viaggi di lavoro sono stati rafforzati e prevedono una riduzione del 55% delle emissioni per dipendente rispetto allo scenario di riferimento del 2019;
  • Gli obiettivi Scope 1 e 2 (riduzione assoluta dell’80% delle emissioni entro il 2030) e quelli Scope 3 riguardanti la catena di fornitura (riduzione assoluta del 50% delle emissioni entro il 2030) sono stati rafforzati modificando l’anno di riferimento dal 2015 al 2019.

“La crisi climatica richiede azioni coraggiose, come i nuovi obiettivi che abbiamo fissato per il Gruppo, che porteranno a una riduzione assoluta del 90% delle emissioni di carbonio lungo tutta la nostra catena di valore”, ha dichiarato Aiman Ezzat, Chief Executive Officer del Gruppo Capgemini. “La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio richiederà anche maggiore innovazione e collaborazione con i nostri partner, clienti e fornitori. Accogliamo positivamente la chiarezza e la trasparenza che il nuovo SBTi Standard introduce in questo ambito e continueremo a lavorare con partner come SBTi e Forum for the Future per accelerare il cammino verso un futuro inclusivo e sostenibile”, ha aggiunto Ezzat.

Contribuire alla discussione globale sulla misurazione delle emissioni di carbonio

Oltre a ridurre la propria impronta di carbonio, Capgemini ha dichiarato di voler aiutare i propri clienti a tagliare almeno 10 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030, attraverso un nuovo framework di offerte di sostenibilità. Per misurare i propri progressi, il Gruppo ha sviluppato uno strumento di misurazione interno e ha appena pubblicato un nuovo report, “Measuring impact: a methodology to inform transformative project design” in collaborazione con Forum for the Future, organizzazione internazionale no-profit per la sostenibilità.
Il report, che sarà presentato alla New York Climate Week 2022, esplora la Metodologia di impatto sui gas serra creata da Capgemini.

Questa metodologia rappresenta una guida per le organizzazioni di servizi professionali sulla misurazione dell’impatto delle emissioni di carbonio dei progetti di sostenibilità che realizzano per i loro clienti. È stata studiata per consentire un processo decisionale più accurato e rilevante durante la fase di progettazione e per fornire un calcolo accurato dell’impatto alla fine del progetto.

Diventare un’azienda net zero

Capgemini è stata una delle prime aziende del settore, a partire dal 2016, a fissare obiettivi scientifici convalidati dall’SBTi in termini di riduzione delle emissioni di carbonio. Questi sono stati raggiunti a gennaio 2020, dieci anni prima del previsto e prima del lockdown indetto per combattere la pandemia di COVID-19. Da allora, il Gruppo ha avviato un programma globale articolato in dieci punti che comprende i viaggi di lavoro, le  modalità di trasporto dei dipendenti, l’energia elettrica degli uffici e dei data centre, nonché le emissioni derivanti dall’acquisto di beni e servizi.

Il Gruppo si è impegnato proattivamente con i suoi 100 principali fornitori (che rappresentano circa il 50% di tutte le emissioni della catena di fornitura) e sta attualmente adottando il passaggio verso l’utilizzo totale di energia elettrica rinnovabile entro il 2025. Recentemente Capgemini ha anche lanciato un Energy Command Center (ECC) che si avvale della digitalizzazione e dello sfruttamento di dati misurati e proiettati per monitorare e gestire le performance energetiche dei suoi campus in India, che rappresentano circa un quarto dell’impronta energetica del Gruppo. Con una riduzione stimata del 20% del consumo energetico sin dalla sua introduzione, l’ECC sta contribuendo in modo significativo alle iniziative di sviluppo sostenibile della società.