ConsulenTia 2023

Martano (Anasf): nei prossimi dieci anni le sfide sono sostenibilità e giovani

Quest’anno ConsulenTia celebra il suo decennale, occasione per fare il punto sulla solidità dell’industria della consulenza finanziaria e guardare alle sfide di domani. In questi dieci anni il mondo della consulenza finanziaria ha fatto grandi passi avanti in termini di competenze, di professionalità e diffusione della cultura della gestione finanziaria. Ora si trova ad affrontare le sfide dei prossimi anni che vedranno al centro i temi della sostenibilità e dei giovani. Le nuove generazioni si avvicineranno al settore come futuri investitori e come professionisti del domani, prendendo il testimone in un ricambio generazionale che ancora va a rilento. L’edizione 2023 dell’evento ideato da Anasf, l’associazione nazionale dei consulenti finanziari – che si terrà a Roma presso l’Auditorium dal 14 al 16 marzo – verterà proprio su questi e altri temi, come quello geopolitico che, secondo Germana Martano, Direttore generale di Anasf, merita particolare attenzione in questo momento storico. In questa intervista a ESGnews, Martano annuncia i temi che animeranno l’evento di Anasf e ripercorre le principali criticità e i punti di forza dell’industria della consulenza finanziaria. 

ConsulenTia è diventata oramai un appuntamento fisso per il mondo dei consulenti finanziari e del risparmio gestito. Quali sono le novità di questa edizione e quali le priorità per il prossimo anno?

I temi centrali dell’edizione 2023 di ConsulenTia riprendono i quattro claim che abbiamo utilizzato per pubblicizzare l’evento: “credibilità costruita nel tempo”, “coltiviamo talenti”, “uniamo esperienze” e “investiamo nel futuro”. Tutti e quattro i messaggi sono legati a loro volta ad altri temi principali. Uno è quello del decennale di ConsulenTia che si celebra quest’anno, che sottolinea, appunto, come la credibilità della professione dei consulenti finanziari e della stessa manifestazione si sia costruita nel tempo.

Rispetto al tema “uniamo esperienze”, è doveroso sottolineare che coinvolgere nel corso dell’evento relatori di tipo trasversale rispetto al settore della consulenza finanziaria rappresenta un arricchimento notevole, perché la relazione con altre realtà può essere una fonte importante di buone idee. Il confronto, però, non è solo esterno, ma anche interno dato che saranno presenti i soci di tutta Italia, sia junior che senior, sia donne che uomini. 

Per quanto concerne l’investimento nel futuro, Anasf è consapevole che questo decennale è un buon punto di arrivo, ma anche una grande occasione per “coltivare talenti”, che nel settore avviene attraverso le esperienze nei team. Si tratta di una forma organizzativa all’interno delle reti già sperimentata da qualche anno e che funziona. Nella pratica l’attività del lavoro in gruppo si è resa necessaria, sia per realizzare il ricambio generazionale, sia per rafforzare la specializzazione delle competenze. 

Tornando al primo slogan, la “credibilità costruita nel tempo” è di per sé evidente per quanto riguarda i consulenti finanziari perché si tratta di una categoria che tramite la sua Associazione è attiva da 45 anni, ed è quindi ormai un importante punto di riferimento nel settore del risparmio. 

A riprova di come i giovani rappresentino il file rouge dei temi che verranno toccati all’evento, il convegno Anasf della mattina del 16 marzo sarà dedicato alla comunicazione dell’industria finanziaria alle nuove generazioni.

L’evoluzione normativa e il contesto geopolitico hanno messo alla prova il mercato e gli attori finanziari, consulenti compresi. Come ha reagito il settore ai cambiamenti e alle sfide degli ultimi anni?

Oggi la geopolitica è senz’altro uno dei temi fondamentali su cui ragionare: a ConsulenTia 2023 verrà approfondita da Paolo Magri, Vicepresidente Esecutivo dell’ISPI e docente di relazioni internazionali all’Università Bocconi. 

Certamente il contesto geopolitico attuale ha messo alla prova il mercato, già condizionato dalla pandemia. Ma il risparmiatore ha le giuste risorse per affrontare le sfide che trova davanti a sé, soprattutto grazie all’assistenza di un consulente finanziario che gli consente di reagire in maniera razionale. Il consulente, infatti, è prezioso per la pianificazione, ancora più importante nei momenti in cui il mercato è maggiormente volatile. 

Inoltre, il risparmiatore di oggi possiede un’altra importante risorsa per affrontare le difficoltà, ovvero una cultura finanziaria più solida rispetto al passato. L’aumento dell’assistenza finanziaria qualificata, unitamente ad una padronanza dei temi finanziari più diffusa, hanno permesso all’industria di reagire positivamente alle tensioni geopolitiche e alle relative conseguenze economiche.

Con l’introduzione della MiFID 2 la sostenibilità è diventata oramai un tema imprescindibile nel dialogo tra professionista e risparmiatore. A che punto siamo con la diffusione delle riflessioni sull’impatto degli investimenti sull’ambiente e le persone nelle scelte finanziarie?

La scadenza del 2 agosto non è stata vissuta con preoccupazione perché nel settore della consulenza finanziaria il tema della sostenibilità veniva proposto da molti e da tempo. Anasf ad ottobre 2020 aveva lanciato il corso ESG con SDA Bocconi, che è stato seguito da migliaia di soci, denotando la diffusione dell’interesse e dell’attenzione per questo tema. 

L’introduzione della “MiFID ESG” ha determinato un punto di svolta perché ha costretto l’intero sistema, quindi anche quello bancario tradizionale (che nel 2021 gestiva il 79% della ricchezza dei risparmiatori italiani, mentre transitava nel portafoglio dei consulenti finanziari all’incirca il 21% della ricchezza), a riflettere sui temi della sostenibilità. Ci sono ancora tanti passaggi da completare che si intrecciano anche con altri fenomeni in mutamento, come quello delle riclassificazioni di numerosi fondi da articolo 9 ad articolo 8 secondo il regolamento SFDR. La strada da percorrere nella sostenibilità è solo all’inizio.

I giovani sono notoriamente più sensibili verso le tematiche della sostenibilità. I temi ESG sono un modo per avvicinare le nuove generazioni al mondo del risparmio?

I clienti giovani (under 41) sono sicuramente più sensibili ai temi. Dal sondaggio Anasf Real Trend di febbraio emergono differenze di genere sostanziali rispetto agli investimenti ESG (prediletti dal 45% dalle risparmiatrici contro il 21% dei risparmiatori). È un dato molto importante, che denota quanto le donne siano più sensibili rispetto alle tematiche della sostenibilità. 

Anche quest’anno i giovani sono il focus di ConsulenTia. Investire nel futuro vuol dire educare. Quali sono le priorità oggi sul piano dell’educazione finanziaria?

La priorità in merito all’educazione finanziaria è sicuramente continuarne la diffusione. L’obiettivo è sempre mettere i giovani nella condizione di acquisire consapevolezza, di individuare i comportamenti virtuosi da attuare nel corso della vita.

A che punto è il ricambio generazionale nel settore della consulenza finanziaria?

È un’area di miglioramento per tutto il settore. Gli iscritti all’albo under 41 sono attualmente solo 7.630 su un totale di 50.000 e oltre. Bisogna specificare, però, che il tema demografico riguarda tante professioni, ma nel caso della consulenza finanziaria non dovrebbe essere così. Infatti, è un settore in crescita, con le masse in gestione che continuano ad aumentare. 

Credo quindi che le difficoltà siano altre. In primo luogo, a mio avviso c’è una questione di tipo narrativo. Si è parlato sempre poco di questa professione ai giovani.  Per intervenire su questo punto è necessario che l’industria avvii una campagna di sensibilizzazione per far corrispondere ai tanti posti di lavoro disponibili altrettanti giovani interessati. Anasf dal canto suo da anni organizza, ad esempio, career day nelle Università e mette a disposizione borse di studio.

L’altra criticità è rappresentata dal fatto che la remunerazione è variabile, e questo per i giovani èuna barriera all’ingresso. Nel suo piccolo, Anasf ha definito un contributo da destinare ai soci under 41 di 104 euro che possono investire, per esempio, in formazione. Ma anche in questo caso, ritengo che sia fondamentale che intervenga l’industria, insieme al governo, per trovare un modo di sostenere i consulenti finanziari nei primi anni di attività. 

Superati questi ostacoli, si tratta di un settore che può sicuramente dare soddisfazioni personali e risolvere anche diversi problemi del Paese per quanto concerne la questione della disoccupazione giovanile. 

E la presenza femminile è migliorata?

La scarsa presenza delle donne ha tutt’altra matrice rispetto a quella dei giovani. Fino a pochi decenni fa il denaro non era una questione di cui si occupavano diffusamente le donne e questo ha generato un limite culturale. Le materie economiche, oggi denominati percorsi di formazione STEM, erano studiate per lo più dagli uomini. Ormai questa barriera si è abbattuta, ma sono necessari anni per recuperare il divario. Proprio per questo, però, tra vent’anni il tema di differenza tra uomini e donne nella professione non esisterà più, mentre quello dei giovani richiede che vengano presi provvedimenti a livello di sistema.