PRI (Principles for Responsible Investment) ha lanciato un progetto di ricerca per esplorare e comprendere quali siano i dati necessari (sia qualitativi che quantitativi), e le sfide a essi associati, per permettere agli investitori di fare scelte responsabili in tema di diritti umani. Il focus della ricerca sarà sia su dati grezzi che su quelli già elaborati che consentano di gestire i rischi e identificare le opzioni socialmente sostenibili, ossia quelle che garantiscano il rispetto dei diritti umani degli individui a cui sono associati i portafogli.
La necessità di individuare, affrontare e registrare i contesti e le condizioni in cui non sono rispettati i diritti umani nelle scelte di portafoglio è ormai ben riconosciuta istituzionalmente. Gli investitori istituzionali, e non, hanno la responsabilità di ridurre al minimo il rischio di finanziare attività in cui siano legittimati danni alle persone e la noncuranza dei diritti fondamentali.
Un numero sempre maggiore di regolamentazioni ha colto questa urgenza; ad esempio in Europa la tematica è stata recepita nella legge francese sulla vigilanza (French Vigilance Law), in quella tedesca sulla due diligence per la catena di approvvigionamento (the German Supply Chain Due Diligence Act), nella SFDR, che impone alle società di investimento di rivelare i loro principali effetti negativi, e infine nelle disposizioni minime di salvaguardia sociale in materia di tassonomia ambientale. Anche altre giurisdizioni – ad esempio Australia, California e Regno Unito – hanno disposizioni per questioni specifiche in materia di diritti umani.
Ottenere dati, informazioni e analisi significative, che consentano agli investitori di comprendere la qualità della diligenza delle società partecipate, può essere una sfida. L’identificazione e il monitoraggio del rischio e del danno reale per le persone coinvolte nelle attività possono essere ulteriormente complicati in portafogli globali e diversificati in cui le società o gli emittenti sono centinaia o addirittura migliaia. In una recente consultazione, i firmatari dei PRI hanno identificato quella dei dati come la sfida principale quando cercano di gestire i rischi e i risultati negativi in termini di diritti umani.
I risultati di questo progetto permetteranno di individuare le lacune e le potenziali soluzioni relative ai requisiti stabiliti nei principi guida delle Nazioni Unite sulle imprese e i diritti umani (UNGP) e alle richieste legislative di dovuta diligenza su questo tema. Informeranno inoltre il programma di lavoro del PRI in materia e, in particolare, in relazione alle future raccomandazioni politiche. Il budget per questa ricerca è di 30.000 sterline. La proposta, corredata di approccio e metodologia di alto livello proposti assieme ai dettagli su eventuali esperienze pertinenti, deve essere inviata a Nikolaj Halkjær Pedersen (nikolaj.halkjaer@unpri.org) entro mercoledì 23 dicembre 2021.